Washington (USA) – C’è attenzione tra gli esperti dei sistemi di voto elettronico per i risultati ottenuti nelle primarie americane appena svoltesi con l’impiego di piattaforme digitali di raccolta dei suffragi. Risultati che, a parere degli osservatori, indicano che la via dell’e-vote potrebbe non essere così tortuosa come si è stati indotti a ritenere dalle più recenti esperienze in materia.
Nelle elezioni del Big Tuesday sistemi informatici dedicati hanno sostituito le “tradizionali” schede a punti e le schede elettorali: gli elettori hanno posto la loro preferenza inserendola direttamente nel computer che presentava loro una lista delle possibili scelte.
In California alcuni problemi sono stati segnalati ma, a quanto pare, legati soprattutto a problemi di alimentazione delle macchine. Ciò ha generato alcuni ritardi ma, secondo i responsabili delle elezioni, questo non ha impedito ai cittadini di partecipare al suffragio.
Questioni tecniche di una certa entità sono state registrate soltanto nell’area di San Diego che ha impiegato touch screen per il voto: parrebbe che un computer su cinque non si sia avviato correttamente, causando ritardi.
Quasi tutti i computer utilizzati sono prodotti dalla Diebold, un’azienda recentemente finita nel mirino delle polemiche sul fronte della sicurezza dei propri sistemi di voto. Questioni che tuttavia i responsabili amministrativi delle elezioni ora considerano risolte. A loro parere, peraltro, gli elettori hanno gradito la novità , cioè un sistema che consente di gestire e organizzare i risultati in modo molto più rapido e apparentemente più efficiente che in passato.
Anche in Italia si parla di e-vote. Come noto un programma sperimentale è stato varato dal Governo per l’uso, seppure parziale, di computer. Nel nostro paese le piattaforme elettroniche per il momento si affiancheranno a quelle tradizionali senza sostituirle ma nell’ottica di valutarne affidabilità e funzionamento.
Negli ultimi mesi molte sono state le novità nel settore. A parte l’affaire Diebold, ha sollevato molta attenzione la scelta del Pentagono di rinunciare ad un sistema di voto elettronico per gli americani all’estero, per la maggioranza militari. Una cancellazione che pesa molto sulla percezione della sicurezza di questi sistemi da parte dell’opinione pubblica.