Seggiolino anti abbandono obbligatori: quale scegliere?

Seggiolino anti abbandono, da oggi è obbligatorio

Scatta oggi in tutto il territorio nazionale l'obbligo del seggiolino anti abbandono per chi trasporto un bambino fino ai quattro anni di età.
Seggiolino anti abbandono, da oggi è obbligatorio
Scatta oggi in tutto il territorio nazionale l'obbligo del seggiolino anti abbandono per chi trasporto un bambino fino ai quattro anni di età.

A un mese esatto dalla firma del ministro scatta oggi l’obbligo di utilizzo del seggiolino anti abbandono per tutti coloro che portano in auto un bambino di età fino a quattro anni. Come si legge nel “Decreto 2 ottobre 2019, n. 122” in Gazzetta ufficiale, l’entrata in vigore del provvedimento è fissata nel 7 novembre 2019, anticipata rispetto al termine del 6 marzo 2020 stabilito in precedenza. A renderlo noto la circolare del Ministero dell’Interno 300/A/9434/19/109/12/3/4/1 diffusa ieri.

Seggiolino anti abbandono: l’obbligo scatta oggi

Si conclude così un lungo iter normativo, portato avanti non senza difficoltà e culminato con l’inclusione della misura nel Nuovo Codice della Strada. Chi si è già dotato di un dispositivo che risponde alle specifiche richieste non dovrà far altro. In caso contrario si è chiamati ad adeguarsi in tutta fretta per non incappare nelle sanzioni previste: da 81 a 326 euro e decurtazione dei punti o sospensione della patente fino a due mesi in caso di recidiva.

Il conducente … quando trasporta un bambino di età inferiore a quattro anni assicurato al sedile con il sistema di ritenuta … ha l’obbligo di utilizzare apposito dispositivo di allarme volto a prevenire l’abbandono del bambino, rispondente alle specifiche tecnico-costruttive e funzionali stabilite con decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Non è in ogni caso la prospettiva di scongiurare una multa quel che deve muovere un genitore e spingerlo all’acquisto, anche considerando che la tecnologia in questione è ormai accessibile a prezzi decisamente contenuti, soprattutto se si considerano le potenziali nefaste conseguenze di una sua mancata adozione. Online è sufficiente navigare nel catalogo di un qualsiasi store e-commerce per trovare offerte che prevedono una spesa da poche decine di euro. Tutto questo senza considerare l’incentivo di 30 euro previsto per gli aventi diritto nel Decreto Fiscale 2020.

Seggiolino anti abbandono: come sceglierlo

Possono essere di tre tipologie differenti: integrati all’origine nel seggiolino, costituiti da una dotazione di base o da un accessorio del veicolo (indicati nel fascicolo di omologazione) oppure indipendente dal sistema e trasportabile da un seggiolino all’altro. Così il testo della legge riportato in Gazzetta Ufficiale definisce un dispositivo antiabbandono:

Un dispositivo di allarme, costituito da uno o più elementi interconnessi, la cui funzione è quella di prevenire l’abbandono dei bambini di età inferiore ai quattro anni, a bordo dei veicoli delle categorie M1, N1, N2 e N3 e che si attiva nel caso di allontanamento del conducente dal veicolo.

Se il prodotto include una batteria, ne deve segnalare in tempo utile uno stato di carica in esaurimento. Può inoltre interfacciarsi con lo smartphone o il telefono inviando messaggi o chiamate se necessario.

La norma cita specifiche tecnico-costruttive e funzionali che è necessario rispettare affinché il dispositivo possa essere definito conforme: deve attivarsi in modo del tutto automatico senza bisogno di interazione attiva da parte del conducente, deve emettere segnali visivi, acustici o aptici ben percepibili sia all’interno sia all’esterno del veicolo. Considerata l’improvvisa entrata in vigore dell’obbligo c’è comprensibile confusione, anche da parte dei produttori. Il consiglio è quello di chiedere una dichiarazione di conformità all’atto dell’acquisto.

C’è chi chiede almeno per un primo momento la sospensione delle misure punitive previste per chi non si adegua. Una richiesta comprensibile, se si pensa che l’imposizione è stata introdotta in maniera improvvisa, con 120 giorni di anticipo rispetto a quanto previsto. Fatta la legge, bisogna ora informare gli italiani su quanto stabilito, anzitutto su quella che è la sua finalità.

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Pubblicato il
7 nov 2019
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