La Commissione europea ha annunciato alcune misure per la digitalizzazione del settore energetico. L’obiettivo del piano è sfruttare le nuove tecnologie per migliorare l’uso efficiente delle risorse energetiche, facilitare l’integrazione delle energie rinnovabili nella rete e ridurre i costi sostenuti dai consumatori. A settembre era stata presentata una proposta per ridurre del 5% la domanda di energia elettrica nelle ore di punta.
Smart meter, etichette e altre soluzioni
La Commissione europea sottolinea che alcuni settori del settore energetico, tra cui quelli dei veicoli elettrici, degli impianti fotovoltaici e delle pompe di calore, sfruttano già le tecnologie digitali per il monitoraggio dei consumi. L’obiettivo del piano è estenderle ad altri ambiti per ottenere un risparmio sulle bollette attraverso la condivisione dei dati e la creazione di smart grid, alla quale sono collegati dispositivi differenti.
Una delle misure prevede l’uso degli strumenti digitali (come gli smart meter) per un uso efficiente dell’energia, ad esempio nelle ore in cui costa meno o viene prodotta da fonti rinnovabili. La digitalizzazione permetterà ai proprietari di pannelli solari di vendere l’energia elettrica che non usano ai loro vicini, ad un prezzo più basso rispetto all’acquisto dalla rete. La ricarica bidirezionale dei veicoli elettrici consentirà invece l’uso delle batterie per automobili come risorsa aggiuntiva di energia elettrica durante le ore di picco sulla rete.
Un’altra misura prevede un sistema di etichettatura ambientale per i data center, un’etichetta energetica per i computer e un’etichetta di efficienza energetica per le tecnologie blockchain (ma i singoli paesi potrebbero anche bloccare l’attività di mining).
Sono infine previste misure per il rafforzamento della cybersicurezza delle infrastrutture energetiche. La decentralizzazione e la digitalizzazione aumentano il rischio di attacchi informatici. Per raggiungere gli obiettivi prefissati verranno sfruttate varie forme di finanziamento dai programmi Orizzonte Europa, Europa digitale e LIFE, oltre che i fondi di coesione e le risorse stanziate dai PNRR dei singoli paesi membri.