ShareReactor, il grande ritorno

ShareReactor, il grande ritorno

Uno dei grandi vecchi della condivisione d'annata è tornato online, supportato da un ben noto gruppo di pirati con casa in Svezia. Dotato di BitTorrent avverte: non andremo mai più offline
Uno dei grandi vecchi della condivisione d'annata è tornato online, supportato da un ben noto gruppo di pirati con casa in Svezia. Dotato di BitTorrent avverte: non andremo mai più offline

Oltre a gestire, “per hobby”, il tracker BitTorrent più grande del mondo , la crew di The Pirate Bay ha indubbiamente una passione particolare per i “grandi ritorni”, la resurrezione indotta dei mega-collettori di link da P2P già attivi nel passato nel pieno rispetto di quella strategia dell’Idra che tutela la sopravvivenza del file sharing nel suo complesso. Così, dopo aver favorito la rinascita di Suprnova, TPB garantisce ora l’hosting a ShareReactor , storico punto di riferimento per i download su rete eDonkey2000.

Prima di essere costretto alla chiusura dall’intervento della niente affatto neutrale polizia svizzera, nel 2004 ShareReactor poteva vantare 250mila membri, milioni di pageview e, più in generale, un seguito senza pari tra chi era alla ricerca di puntatori .edk ai contenuti disponibili sulla rete di eMule/eDonkey. Dopo anni di alti e bassi, e la scomparsa dalla scena del team di admin originale, TPB ha deciso di infondere nuova vita nel portale mettendo a disposizione i server e gestendo le relazioni con il pubblico.

Per quanto ispirata al vecchio “spirito” del sito originale, l’interfaccia di ShareReactor è stata ridisegnata, i vecchi link sono tornati operativi accanto naturalmente a materiale fresco di inserimento e, vista la stretta parentela con TPB, la disponibilità di puntatori BitTorrent oltre che eDonkey. A oggi, stando ai dati disponibili in homepage, le statistiche parlano di 10,55 Terabyte, oltre 7.000 release , oltre 30mila file, 60 milioni di download e 20 Petabyte (dicesi Petabyte) di trasferimenti complessivi.

Gestito da una squadra di admin tutta nuova, il repository di ShareReactor è caratterizzato da grandi numeri ma anche dalla volontà di offrire contenuti di qualità agli utenti-condivisori , ed è per questo che per ogni release sarà disponibile una sola istanza piuttosto che un numero enorme dello stesso contenuto in versioni diverse (e magari fake, o contenenti malware o quant’altro). Come ogni “community” che si rispetti, poi, a ShareReactor non mancano un nuovo forum di discussione e un canale IRC, raggiungibile all’indirizzo #ShareReactor su EFnet.

Il numero di canali da cui attingere i contenuti sul P2P aumenta, ma è un incremento proporzionale a quello degli utenti che i suddetti contenuti li scaricano e li condividono . Nella Svezia di TPB, ad esempio, considerata la “patria dei pirati” non a caso, una recente ricerca ha evidenziato che il file sharing è un’attività in cui sono impegnati “più di un terzo di tutti gli uomini tra i 16 e i 24 anni”. E le donne? Apparentemente sono attratte molto meno dalla condivisione in digitale.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
19 dic 2008
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