Signal lancia l'allarme: la direttiva Chat Control è come un malware

Signal lancia l'allarme: la direttiva Chat Control è come un malware

Signal, la nota piattaforma di messaggistica istantanea con crittografia end-to-end, torna a schierarsi contro la direttiva Chat Control, che verrà discussa nel corso del Consiglio Europeo del 14 ottobre. Ad esprimersi, nel giro di pochissimi giorni, sono stati sia il vicepresidente Udbhav Tiwari che la presidente della Signal Foundation Meredith Whittaker.

Tiwari: Chat Control è come avere un virus nel telefono

Nel corso di un evento su YouTube, il vicepresidente di Signal ha dichiarato che Chat Control “funziona esattamente come un malware. Compromette il duo device per ottenere l’accesso alle informazioni“.

Proprio per questo motivo, qualora la direttiva dovesse essere approvata, Signal lascerebbe il mercato europeo. L’ipotesi di creare una versione di Signal dotata di una sorta di backdoor per permettere il controllo preventivo dei dati degli utenti, infatti, non è minimamente presa in considerazione da Signal.

Meredith Whittaker, per questo, ha chiesto al Governo tedesco (che attualmente è indeciso su cosa votare, dopo essersi dichiarato a lungo contrario alla direttiva) di decidersi a dire no a Chat Control. Lo ha fatto con una lettera ufficiale, pubblicata anche sul blog e sui social di Signal.

Cosa prevede la direttiva Chat Control

L’iter normativo della direttiva Chat Control, che in realtà si chiama Child Sexual Abuse Regulation (CSAR), inizia nel 2022 e va avanti nei successivi tre anni tra mille polemiche. Lo scopo di questa normativa è la prevenzione della condivisione di materiale pedopornografico online.

Nella sua ultima versione, quella che verrà discussa dal Consiglio il 14 ottobre, prevede un sistema di controllo preventivo dei contenuti presenti sullo smartphone e condivisi tramite le app di messaggistica o i social. App e sistema operativo, in pratica, analizzano i file multimediali presenti sul telefono (o su altri dispositivi) e grazie all’AI intercettano eventuali foto o video pedopornografici.

In tal caso, oltre al blocco della condivisione di quei file, scatta la segnalazione alle forze dell’ordine dell’utente proprietario del dispositivo.

Poiché le app di messaggistica applicano la crittografia end-to-end a tutti i messaggi scambiati dagli utenti, l’identificazione (e il blocco) dei contenuti vietati dovrebbe avvenire prima della cifratura. Le app di messaggistica, e i sistemi operativi, quindi, verrebbero trasformati in veri e propri poliziotti digitali.

Ma c’è di più: una volta installato un sistema di controllo di questo tipo sui device elettronici, tale sistema potrebbe essere usato per cercare altri tipi di materiale illecito, inerenti ad altri reati. In poche parole, almeno in teoria, Chat Control potrebbe diventare uno strumento di controllo completo dei dispositivi elettronici dei cittadini europei.

Per questo motivo Tiwari è arrivato a dire che Chat Control è simile ad un malware.

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Pubblicato il
6 ott 2025
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