Silk Road, l'appello di Ross Ulbricht

Silk Road, l'appello di Ross Ulbricht

Nuovo tentativo di DPR di evitare la galera dopo la sentenza che ha chiuso il caso Silk Road. Una condanna a vita è esagerata e la corruzione degli agenti federali coinvolti non è stata tenuta in debita considerazione, dice il suo avvocato
Nuovo tentativo di DPR di evitare la galera dopo la sentenza che ha chiuso il caso Silk Road. Una condanna a vita è esagerata e la corruzione degli agenti federali coinvolti non è stata tenuta in debita considerazione, dice il suo avvocato

Ross Ulbricht, il gestore di Silk Road anche noto come Dread Pirate Roberts (DPR), cerca una redenzione che lo liberi dal marchio del narcotraffico ma soprattutto che gli eviti la condanna alla galera a vita comminatagli alla fine del processo sul famigerato marketplace attivo su Tor.

Nel presentare formalmente l’appello per il suo assistito, l’avvocato del creatore di Silk Road pone un particolare accento sulla corruzione dei due agenti federali che hanno partecipato alle indagini sul marketplace e che sono poi finiti a loro volta nei guai con il sistema giudiziario statunitense.

La corruzione degli investigatori è stata indebitamente soppressa dalle argomentazioni della difesa, scrivono gli avvocati ai giudici, persino la portata complessiva della condotta degli agenti non è al momento nota e il governo si è accontentato di accordi stragiudiziali con i rei confessi inibendo la trasparenza sulle loro azioni.

La corte ha agito in maniera impropria, dice l’avvocato, come quando ha escluso la testimonianza di due esperti della difesa o quando ha autorizzato una perquisizione senza alcuna motivazione particolare “secondo la legge”. Tutto considerato, la condanna di Ulbricht a due ergastoli sarebbe stata “proceduralmente e sostanzialmente irragionevole”.

Qualora la richiesta di appello venisse accettata, il caso Silk Road si riaprirebbe ma il “sogno” alla base del marketplace è già finito da un pezzo : l’idea anarcoide di una darknet popolata da un mercato illegale della droga senza criminali, e soprattutto con la reputazione adeguata ad attirare sempre nuovi venditori e acquirenti, è stata sommersa da “eredi” di Silk Road che scappano con il bottino, truffatori e polizie infiltrate che fanno incetta di utenti con la rete a strascico travestendosi da forum specializzati.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
15 gen 2016
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