Se il lancio di SimCity (5) è stato un flop , il successivo periodo di “assestamento” del nuovo prodotto videoludico Internet-dipendente minaccia di essere persino peggio tra bachi, instabilità dei server, mod che abilitano la modalità offline e cattiva stampa per una corporation (Electronic Arts) sempre meno apprezzata dai giocatori.
Complice l’impostazione always-on , il nuovo titolo della (un tempo) premiata serie di simulatori manageriali non fa che collezionare sufficienze e stroncature senza appello da parte degli utenti giocanti – e paganti.
Non bastassero i bachi, i giudizi impietosi sulla semplicità di una simulazione molto diversa rispetto agli episodi precedenti, ora ci si mette anche il management di EA/Maxis a rendere la pillola vieppiù indigesta: nel fornire “risposte dirette” alle critiche del pubblico, Lucy Bradshaw (Maxis) conferma il fatto che SimCity avrebbe potuto benissimo includere una modalità single player ma che questo cozzava con la “visione” che lo sviluppatore si era imposto per l’esperienza di gioco.
Già l’ammissione della fattibilità della modalità offline è una plateale sconfessione di quanto sostenuto in precedenza da EA/Maxis, ma non basta: i server, che secondo EA dovrebbero sostenere “parte” della simulazione assieme al client di gioco, sono in realtà responsabili solo per gli aspetti “social” e poco altro.
SimCity sarebbe troppo semplice e limitato anche nelle interazioni tra giocatori, per poter essere considerato un gioco massivo online (MMO) come vorrebbe EA, e l’intera faccenda al momento galleggia in una gelatina di confusione creata presso un’utenza – quella della serie SimCity – che è sempre stata molto fedele al brand. Almeno fin qui: al 9 marzo il gioco ha totalizzato vendite per oltre 450mila unità , non è escluso che alla fine i risultati saranno molto inferiori alle aspettative della sempre voracissima Electronic Arts.
Alfonso Maruccia
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Ma all'atto pratico...
La Apple sarà costretta a vendere l'iPhone in Messico e in Brasile con un nome diverso?LeguleioRe: Ma all'atto pratico...
Dipende dal valore di quei mercati. Se il valore è basso può semplicemente smettere di vendere. Altrimenti o compra il marchio e cambia nome. Alla fine credo che costi meno comprare il marchio che dover gestire produzioni diverse con annessi e connessi.aracostaRe: Ma all'atto pratico...
Stai psrlando di Messico e Brasile. Non di Andorra e Malta.KillerRe: Ma all'atto pratico...
Infatti, in messico e brasile basta una telefonata al cartello e si risolve in 5 minuti...DIablozRe: Ma all'atto pratico...
- Scritto da: aracosta> Dipende dal valore di quei mercati. Se il valore> è basso può semplicemente smettere di vendere.> Altrimenti o compra il marchio e cambia nome.> Alla fine credo che costi meno comprare il> marchio che dover gestire produzioni diverse con> annessi e> connessi.Apple PAGA! :pOra hai trovato il modo di spendere quei centomiliardididollari di liquidità che non sai dove mettere :pFunzRe: Ma all'atto pratico...
- Scritto da: Funz> > Dipende dal valore di quei mercati. Se il> valore> > è basso può semplicemente smettere di> vendere.> > Altrimenti o compra il marchio e cambia nome.> > Alla fine credo che costi meno comprare il> > marchio che dover gestire produzioni diverse> con> > annessi e> > connessi.> > Apple PAGA! :p> Ora hai trovato il modo di spendere quei> centomiliardididollari di liquidità che non sai> dove mettere> :pQuindi, sembra di capire, ritieni giusto che le due società, una brasiliana, l'altra messicana, si arricchiscano alle spalle di Apple sulla base di un marchio registrato? Ma quanto chiederanno per la cessione del marchio? Nessuno lo ha esplicitato...LeguleioRe: Ma all'atto pratico...
> Apple PAGA! :pProbabilmente lo farà (anche se, nel caso del Messico, potrebbe decidere di non vendere più e lasciare che i messicani acquistino dagli Stati Uniti, come fanno con molti prodotti).La cosa brutta di questa sentenza è che rivela una mentalità di fondo estremamente dannosa per il paese. Che infatti sta andando a picco. L'idea non è quella di favorire le imprese che operano in Messico, ma di taglieggiarle. Le grandi, come Apple, possono abbozzare. Quelle piccole non potrebbero nemmeno pensare di lavorare in un contesto del genere (incidentalmente: è esattamente, su scala diversa, quello che sta accadendo in Italia).Nel caso del Brasile vedo una grande arroganza: Apple sta aprendo con Foxconn una grande fabbrica, e andrebbe favorita in tutti i modi. Invece, anche in quel caso si cerca di taglieggiare gli "imperialisti". Finché durerà il petrolio potranno farlo. Finito quello, mi chiedo cosa sarà rimasto al Brasile.Paolo T.Re: Ma all'atto pratico...
- Scritto da: Leguleio> La Apple sarà costretta a vendere l'iPhone in> Messico e in Brasile con un nome> diverso?molto improbabile. IMHO Le telco "incriminate" e Apple pagheranno un bell'obolo per "l'uso abusivo del marchio" e per aver danneggiato la reputazione di ifone portandola in tribunale.Il tutto suona un po come un "calcio in XXXX all'imperialismo americano. W il sud america" :PbubbaRe: Ma all'atto pratico...
Vabbé, Paolo Barnard. E' meno credibile della ballwash di Grillo.KillerRe: Ma all'atto pratico...
Mi faresti un nome di giornalista credibile?Dato che Barnard porta tutta la documentazione possibile, di qualità inoppugnabile?Per esempio su saggio "Perché ci odiano" riguardo agli atti terroristici di Israele, tutta la sua documentazione è inattaccabile,iRobyRe: Ma all'atto pratico...
A me invece sembra una politica da accattoni.Paolo T.Re: Ma all'atto pratico...
Strano come non si parli delle scie chimiche avallate da Papa Luciani. :Daphex_twinRe: Ma all'atto pratico...
- Scritto da: aphex_twin> Strano come non si parli delle scie chimiche> avallate da Papa Luciani. > :DFra poco arrivano pure quelle. O una versione aggiornata, perché le scie chimiche segnano il passo, risalgono all'epoca dei lettori DVD portatili, insomma cose un tempo corrusche ma considerate <I> démodé </I> dai più.LeguleioRicarica del cellulare con un sms
Ricaricare di energia solare il cellulare con un sms: accade in Uganda (http://www.creuzanews.com/?p=2290)Francede23Grazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 19 mar 2013Ti potrebbe interessare