Sistri, tutti per il rinvio. Tranne il ministro

Sistri, tutti per il rinvio. Tranne il ministro

Maggioranza divisa sull'opportunità di un nuovo rinvio per il sistema di tracciamento dei rifiuti. La Prestigiacomo tiene duro. Polemiche e minacce di ricorsi
Maggioranza divisa sull'opportunità di un nuovo rinvio per il sistema di tracciamento dei rifiuti. La Prestigiacomo tiene duro. Polemiche e minacce di ricorsi

Il ministro dell’ambiente Stefania Prestigiacomo e il Governo non sembrano intenzionati a concedere un rinvio per il lancio ufficiale del Sistri, e hanno convocato le imprese per cercare di dissipare i loro dubbi. La Lega, al contrario, ha chiesto di rimandare tutto al 2012.

Nella lettera inviata al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, firmata dai rappresentanti di categoria Confindustria, Rete Imprese Italia, Alleanza delle Cooperative e Confapi, le aziende chiedevano di rinviare la partenza del Sistri prevista per il primo giugno , ma su cui pesa l’ombra dei risultati controversi della giornata di prova “Click Day” dell’11 maggio, che secondo le aziende avrebbe messo in luce, così come i test del sistema da loro portati avanti nei mesi precedenti, numerosi problemi tecnici.

Il primo no alle richieste delle aziende era arrivato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito, che durante un’interrogazione parlamentare in materia non aveva aperto alla possibilità del rinvio a nome del Ministro dell’Ambiente impossibilitata a presentarsi.

La Prestigiacomo ha poi bollato le proteste come “resistenza al cambiamento” e sottolineato come il Governo abbia già “mostrato senso di responsabilità concedendo proroghe che si sono succedute nel tempo” e che non vi è stata “una carenza di attenzione per le esigenze poste dagli operatori tramite le organizzazioni imprenditoriali di appartenenza che sono state, anzi, direttamente coinvolte nel processo di costruzione e di attuazione del nuovo sistema di controllo della tracciabilità”.

Anche la convocazione da parte del Ministro dell’Ambiente delle 4 organizzazioni di categoria non sembra tuttavia aver risolto granché, così come la mezza promessa di una riduzione dei contributi annuali dovuto dalle aziende per il Sistri e accennata dal ministro Vito: le aziende hanno fatto sapere di voler fare ricorso al TAR del Lazio per l’annullamento del regolamento SISTRI e diffidano la Prestigiacomo dal continuare nella sua implementazione, arrivando a minacciare una class-action se non verranno garantiti standard qualitativi accettabili nell’organizzazione del sistema di gestione rifiuti.

Intanto, durante un’interrogazione parlamentare il senatore leghista Sergio Divina, presidente della commissione del Senato per il controllo dei prezzi e delle tariffe, ha chiesto al Ministro di “prorogare la data di entrata in vigore del Sistri, almeno al 2012” e dopo ad un preventivo periodo di prova.

“Le istituzioni, il ministero da mesi sono sorde agli allarmi lanciati dalle categorie sugli intoppi che le aziende incontravano nell’utilizzo dello strumento – ha detto Divina – Centinaia di migliaia di artigiani sono stati chiamati, a fine aprile, a pagare una seconda volta (la prima iscrizione, in media di 120 euro, c’è stata lo scorso anno) per un sistema che, non ha mai funzionato. Non v’è dubbio che si debbano avviare le procedure di recupero delle cifre che le imprese hanno ingiustamente pagato nel 2010 e nel 2011, e assieme alle organizzazioni di categoria avviare una profonda revisione dell’intero impianto normativo del Sistri.”

Claudio Tamburrino

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Pubblicato il
23 mag 2011
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