Smartphone, alla ricerca dei bassi consumi

Smartphone, alla ricerca dei bassi consumi

Ricercatori finlandesi sperimentano un sistema di proxy intelligenti in grado di ridurre enormemente il consumo energetico degli smartphone. L'obiettivo è favorire la connessione in Africa e non solo
Ricercatori finlandesi sperimentano un sistema di proxy intelligenti in grado di ridurre enormemente il consumo energetico degli smartphone. L'obiettivo è favorire la connessione in Africa e non solo

Per risolvere il problema delle batterie sempre a corto di energia di cellulari e smartphone moderni c’è chi pensa a nuovi accumulatori al grafene , chi vuole migliorare l’ efficienza delle comunicazioni WiFi e chi invece progetta apparati “middleware” con funzionalità da veri e propri proxy telematici indipendenti dall’operatore di rete.

A quest’ultimo gruppo appartengono i ricercatori dell’Università di Aalto, che hanno messo a frutto finanziamenti pubblici realizzando un sistema in grado di ridurre di un notevolissimo 74 per cento il consumo di energia elettrica da parte smartphone e cellulari connessi a Internet tramite rete 3G.

I ricercatori finlandesi hanno ideato un sistema proxy capace di alleggerire molto il carico di lavoro della connessione cellulare, una tecnologia che sfrutta un mix di data caching , web proxy e comunicazioni “ottimizzate” in maniera indipendente rispetto all’infrastruttura del carrier telefonico di riferimento.

Il professor Jukka Manner e colleghi hanno ideato il sistema proxy con particolare riferimento alle condizioni di connettività africane, una zona del mondo in cui la rete cellulare copre il 90 per cento del territorio ma le possibilità di caricare le batterie tramite rete elettrica distribuita tra la popolazione sono molto, molto più scarse.

Il proxy cellulare dei ricercatori europei è stato messo a punto partendo dai dati e dai test fatti sulle reti cellulari dell’Africa orientale (Tanzania, Uganda, Kenya), e la tecnologia è attualmente in fase di produzione da parte di un consorzio di aziende e istituzioni che include Ericsson, Efoe, ECE e la Tampere University of Technology.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 29 nov 2011
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