In attesa di passare alla storia come la prima azienda privata ad aver trasportato un cargo di rifornimento alla Stazione Spaziale Internazionale, SpaceX pensa a un futuro ancora più in grande. Un futuro in cui oltre a “riciclare” le capsule da attracco sarà idealmente possibile riutilizzare anche i ciclopici razzi-vettore necessari a sollevare i vascelli spaziali oltre l’atmosfera terrestre.
Il piano di SpaceX è semplice, almeno in teoria: dopo aver portato nello spazio un vascello della serie Dragon, il razzo vettore Falcon 9 dovrà fare ritorno allo spazioporto da cui è partito con gli opportuni aggiustamenti aerodinamici apportati dai razzi ausiliari durante il rientro nell’atmosfera e l’atterraggio.
L’ambizioso obiettivo di costruire un razzo vettore riutilizzabile è stato sin qui mancato, ma per chi riuscisse a concretizzarlo la ricompensa sarebbe notevole: potendo rimettere in orbita un mastodonte come Falcon 9 (50-60 milioni di costo) per almeno mille volte, stima SpaceX, il costo complessivo per singolo lancio si ridurrebbe sino a 50mila dollari.
SpaceX mette le mani avanti e dice di essere consapevole del fatto di poter fallire: nondimeno “ci stiamo provando”, dice il founder della società Elon Musk, “abbiamo un progetto sulla carta” che in teoria funziona e che ora necessita di essere messo a confronto con la realtà.
Alfonso Maruccia