Spagna: i pirati? Amici del mercato

Spagna: i pirati? Amici del mercato

Un giudice iberico smonta una delle tesi più sfruttate dall'industria. Gli utenti del P2P non comprerebbero comunque materiale originale. O lo farebbero solo dopo aver saggiato i contenuti tra i marosi della pirateria
Un giudice iberico smonta una delle tesi più sfruttate dall'industria. Gli utenti del P2P non comprerebbero comunque materiale originale. O lo farebbero solo dopo aver saggiato i contenuti tra i marosi della pirateria

È una delle tesi più sfruttate dagli alti rappresentanti dell’industria legata all’intrattenimento globale. La circolazione illecita di contenuti pirata equivale a perdite economiche in termini di mancate vendite . In altre parole, per ogni film scaricato online c’è un ritorno fallito al botteghino o nel mercato dei DVD.

Non dello stesso avviso un giudice di Logroño, capoluogo della comunità autonoma di La Rioja. Sarebbe cioè impossibile quantificare i danni economici subiti dall’industria per ciascun contenuto distribuito in violazione del diritto d’autore . Una decisione che non ha certo trovato il favore dei titolari dei diritti riuniti nell’associazione AFYVE .

Secondo il parere del giudice iberico, i consumatori pirata deciderebbero fin dal principio di non optare per l’acquisto di materiale originale. Non avendo la minima intenzione di spendere 15 o 20 euro per un disco o un film in DVD . Questo assunto porterebbe all’inevitabile annullamento della tesi sbandierata dall’industria dell’ entertainment .

La stessa corte di Logroño ha poi sottolineato come la distribuzione di materiale pirata possa invece favorire il mercato legale . In sostanza, un possibile consumatore potrebbe acquistare un contenuto dopo averlo provato gratuitamente – e illegalmente – su Internet.

La tesi si sposa bene con quella sostenuta dall’ex-COO di EMI Douglas Merrill, che aveva riportato uno studio condotto dalla stessa etichetta britannica sulle abitudini di consumo degli utenti del defunto LimeWire. I risultati? Gli scariconi sarebbero in realtà i migliori clienti dell’industria, tra i più assidui acquirenti su iTunes .

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 8 nov 2011
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