Se il P2P non fa male al portafogli

Se il P2P non fa male al portafogli

A rivelarlo è uno studio commissionato dal governo olandese: il 22 per cento degli artisti locali ha scaricato illegalmente musica e film. Il file sharing non avrebbe impattato in maniera negativa sul loro conto in banca
A rivelarlo è uno studio commissionato dal governo olandese: il 22 per cento degli artisti locali ha scaricato illegalmente musica e film. Il file sharing non avrebbe impattato in maniera negativa sul loro conto in banca

A parlare sono stati circa 4mila tra musicisti, registi, scrittori e fotografi. L’intero ecosistema artistico olandese racchiuso in un campione selezionato dai ricercatori reclutati dalle autorità locali. I risultati ottenuti hanno certamente incuriosito i vari osservatori della Rete, data la stretta annunciata dallo stesso governo olandese su tutti quei siti legati alla violazione massiva del copyright.

Solo il 12 per cento del campione selezionato ha infatti sottolineato come il file sharing abbia danneggiato il proprio conto in banca. Al contrario, più del 50 per cento degli artisti intervistati ha evidenziato più di un aspetto positivo nella distribuzione senza regole delle opere, soffermandosi in particolare sui benefici maturati in termini di maggiore visibilità presso il vasto pubblico della Rete .

E non è tutto . Il 22 per cento degli artisti d’Olanda ha candidamente ammesso di aver scaricato illegalmente opere altrui , per lo più musica e film. Meno popolari si sono rivelati i libri in formato elettronico e i videogame. Il 40 per cento degli artisti con età minore o uguale ai 25 anni ha poi sottolineato come l’introduzione di sistemi DRM abbia incrinato il proprio rapporto con la platea degli utenti .

Una visione decisamente morbida nei confronti della condivisione selvaggia dei contenuti protetti dal diritto d’autore, che ora potrebbe scontrarsi con le intenzioni annunciate dallo stesso governo olandese. Blocchi potrebbero essere predisposti per tutti quei siti dove si consuma la condivisione, anche se le autorità hanno comunque assicurato che nessun regime di tipo three-stikes verrà implementato per perseguire i singoli utenti.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il 15 apr 2011
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