Spam quintuplicato in un anno?

Spam quintuplicato in un anno?

Una società di ricerca e consulenza di San Francisco sostiene di aver calcolato il giro di posta non richiesta sui network dei principali provider americani. Scoprendo che negli ultimi dodici mesi l'aumento dello spam è impressionante
Una società di ricerca e consulenza di San Francisco sostiene di aver calcolato il giro di posta non richiesta sui network dei principali provider americani. Scoprendo che negli ultimi dodici mesi l'aumento dello spam è impressionante


San Francisco (USA) – Spam all’attacco più che mai: secondo una società di rilevazione statunitense, negli ultimi dodici mesi negli Stati Uniti la quantità di posta elettronica non richiesta arrivata nella mailbox degli utenti Internet è quintuplicata.

Se è vero che molti fenomeni, anche qui da noi, inducono da tempo a ritenere aumentato in modo considerevole lo spam di cui la quasi totalità degli utenti è vittima, ora pare che si abbia in mano una qualche tipo di misurazione statistica più attendibile delle semplici “impressioni” individuali.

Brightmail è l’autrice di un interessante Spamometer , un indice della posta elettronica indesiderata. Uno strumento che, a detta dell’azienda, è capace di calcolare la quantità di spam in circolazione e i suoi effetti sui network aziendali, a partire da quelli dei provider, i cui nodi sono sempre più “presi d’assalto” da spammers di ogni livello.

Stando a Brightmail, i contenuti più frequenti delle lettere di spam sulla Rete per gli utenti americani riguardano nuovi prodotti sul mercato, informazioni finanziarie e l’onnipresente pornografia.

Lo “Spam calculator” messo in piedi dall’azienda si basa su alcuni dati che non sono oggettivi ma che sembrano avere solide basi: la quantità di spam ammessa da alcune aziende finite sotto accusa per la loro azione; il numero di utenti dei servizi Internet; il tempo necessario a cancellare un’email contenente spam; il salario medio di un utente.

Secondo i dati di Brightmail, dunque, ogni giorno per 100 organizzazioni dedicate allo spamming vengono lanciati 25 milioni di messaggi. Il che significa che ad ogni mailbox arriverebbe una media di 0.33 messaggi al giorno ad un costo, in termini di rapporto tempo/salario, di 0.009 dollari. Ogni giorno il tutto costerebbe all’insieme dell’utenza Internet la bellezza di 700mila dollari. In un anno 255 milioni di dollari.

Cambiando i dati di base dello Spam calculator , comunque, ognuno può farsi un’idea di quanto gli costa e quanto costa in generale ricevere spam. Pur con qualche riserva, lo strumento può servire a fornire un quadro utile soprattutto a coloro che, pur inviando tonnellate di posta elettronica, ritengono di non far danni.

Secondo David Ferris di Forrester Research, il vero problema è culturale: “Un numero crescente di persone sta scoprendo che i costi dell’invio della posta elettronica sono nulli rispetto a qualsiasi altro mezzo di comunicazione”.

Stando agli esperti i numerosi filtri e sistemi applicati dai principali provider e fornitori di servizi per tenere lo spam alla larga, funzionano decentemente ma sono ben lontani dal filtrare la grande massa di spam in circolazione. Brightmail sostiene che, da questo punto di vista, la capacità degli “spammer professionali” di evolvere le proprie tecniche per aggirare gli ostacoli sono notevolissime.

Ferris sostiene che “quando si riceve dello spam si dovrebbe reagire con forza. Quantomeno inviare di ritorno un messaggio al mittente per sapere quello che si prova nei suoi confronti”. Il problema, naturalmente, è che in moltissimi casi il mittente dello spam è una mailbox fasulla…

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Pubblicato il
30 ott 2000
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