Roma – Cresce la preoccupazione per il fenomeno dello spam via SMS al punto che il Garante per la Privacy è dovuto intervenire, ribadendo che per poter inviare messaggi non richiesti sui cellulari è necessaria la preventiva autorizzazione dell’utente.
Il fenomeno dello spam sui telefonini ha proporzioni globali e già molti paesi si sono attrezzati per impedirne la proliferazione: dalla California all? Australia , al Giappone e in via sperimentale anche l?Inghilterra.
Le misure adottate vanno dalle sanzioni pecuniarie alla costituzione di black list, così come sta avvenendo in Giappone dove gli operatori si sono accordati per costituire un’unica lista a cui fare riferimento per fermare gli spammer.
Nei giorni scorsi anche Vodafone ha annunciato l’inizio di una sperimentazione anti spam in Inghilterra. Gli utenti potranno inviare gli SMS di spam pervenuti direttamente ad un numero dell’azienda che provvederà a bloccare e/o intraprendere ulteriori operazioni e indagini nei confronti dei mittenti dei messaggi.
Per quanto riguarda l’Italia, il Garante per la Privacy ha dovuto affrontare il caso di un utente che nonostante avesse già richiesto la cancellazione dei propri dati personali per l’invio di informative pubblicitarie o promozionali , si è visto recapitare ulteriori messaggi da TIM.
L’indagine condotta dal Garante ha permesso di ribadire che gli operatori non possono inviare messaggi ai propri utenti, anche se questi sono a vantaggio degli stessi clienti, in mancanza di una preventiva autorizzazione.
Di questi giorni infine, la notizia della conclusione del procedimento 4171, aperto dall’Antitrust su segnalazione del signor Valerio Tanzarella, un utente che ha denunciato una pubblicità, poi trovata ingannevole piuttosto che di spam, che veniva inviata via SMS da TIM e Buongiorno, come riportato in questi giorni su Portel e sulle pagine di Cellulari.it .