Spotify avrebbe già pianificato un ennesimo aumento dei prezzi, con l’obiettivo di incrementare ulteriormente le entrate. La buona notizia è che non dovrebbe riguardare l’Europa, dove l’abbonamento Premium ha subito un rialzo in estate, ma solo gli Stati Uniti. A riportarlo è stata la redazione del Financial Times, citando tre fonti a conoscenza dei fatti.
Spotify: gli aumenti di prezzo… pagano
Il ritocco verso l’alto delle tariffe dovrebbe essere introdotto già entro il primo trimestre 2026, quindi a breve. Sarebbe il primo per il mercato oltreoceano dal luglio 2024.
La strategia ha fin qui premiato, nonostante i legittimi malumori registrati a ogni aumento di prezzo. Il valore della società sul mercato azionario è cresciuto del 30% nel corso di quest’anno. Un ulteriore incremento di un dollaro al mese (al momento la sottoscrizione standard negli USA costa mensilmente 11,99 dollari) si tradurrebbe in entrate aggiuntive per 500 milioni di dollari su base annuale.
Spotify non ha commentato l’indiscrezione. È però da segnalare che nelle scorse settimane Alex Norström (a gennaio diventerà co-CEO insieme a Gustav Söderström, al posto di Daniel Ek) non ha escluso l’ipotesi durante una riunione sui risultati finanziari.
Agiremo quando sarà il momento giusto per ogni mercato specifico e lo faremo al prezzo appropriato in base alle dinamiche di mercato.
Europa e Italia al sicuro per il 2026
Insomma, non si tratta di se, ma si quando. Per quanto riguarda invece l’Europa e in particolare l’Italia, almeno per il prossimo anno gli abbonati alla piattaforma dovrebbero essere al sicuro da ulteriori rincari, avendo appena subito un ritocco verso l’alto.
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