Sciopero della fame contro 5G e innalzamento del limite per le emissioni

Stop 5G: sciopero della fame contro l'elettrosmog

Una protesta pacifica contro l'innalzamento dei limiti di legge riguardanti le emissioni elettromagnetiche legate al funzionamento dei network mobile.
Stop 5G: sciopero della fame contro l'elettrosmog
Una protesta pacifica contro l'innalzamento dei limiti di legge riguardanti le emissioni elettromagnetiche legate al funzionamento dei network mobile.

Oggi, 57 connazionali hanno dato il via a uno sciopero della fame, come forma di protesta contro l’innalzamento dei limiti di emissione elettromagnetica previsto da un documento (PDF) della IX Commissione Permanente Trasporti Poste e Telecomunicazioni, al fine di adeguare i valori del nostro paese a quelli degli altri stati europei. L’iniziativa è promossa dall’Alleanza Italiana Stop 5G.

Per scongiurare l’aumento di dieci volte dei limiti italiani sulle emissioni elettromagnetiche approvate in Commissione parlamentare, Alleanza Italiana Stop 5G promuove lo sciopero della fame. Hanno già aderito attivisti, politici, sindaci, medici e tecnici. Raccolte oltre 62.000 firme.

5G e limite emissioni: organizzato uno sciopero della fame

Nel comunicato si leggono riferimenti a una overdose di radiofrequenze che metterebbe ognuno, in maniera definitiva, in ostaggio di irresponsabili politiche votate alla sperimentazione permanente sull’intera popolazione e del raggiungimento di un punto di non ritorno, invitando gli interessati a firmare una petizione su Change.org per fermare l’allestimento delle reti 5G all’interno del territorio nazionale.

Sulle pagine del sito Oasi Sana l’elenco completo con i nominativi di coloro che hanno scelto di aderire alla protesta.

Di quale limiti si sta parlando? Fino ad oggi la soglia in Italia è rimasta fissata in 6 V/m e 0,1 W/mq, ma la volontà è quella di portarli rispettivamente a i 61 V/m a 10 W/mq, comunque entro i limiti di sicurezza stabiliti da ICNIRP (International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection). Ricordiamo che il nostro paese è quello che ha fin qui imposto le restrizioni più severe su questo fronte tra tutti quelli del blocco europeo. Obbligare gli operatori a rispettarle, da una parte riduce le emissioni di ogni singola infrastruttura di rete, ma dall’altra spinge le telco a installarne di più sul territorio al fine di garantire una copertura adeguata.

Va infine sottolineato che, per come sono pensate, le antenne del 5G (a differenza di quanto avviene con i network mobile delle generazioni precedenti), sono in grado di direzionare in modo selettivo e dinamico il segnale, adeguandolo alle richieste delle utenze ogni pochi millisecondi, abbattendo di conseguenza il quantitativo di energia impiegata e, di fatto, l’inquinamento elettromagnetico prodotto.

Fonte: Oasi Sana
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Pubblicato il
13 apr 2021
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