Stop ai videogiochi violenti?

Stop ai videogiochi violenti?

Ci provano a Chicago, come reazione ai contenuti dei titoli più venduti, materiali truculenti e osé che qualcuno ritiene inadatti a chi non ha compiuto la maggiore età
Ci provano a Chicago, come reazione ai contenuti dei titoli più venduti, materiali truculenti e osé che qualcuno ritiene inadatti a chi non ha compiuto la maggiore età


Springfield (USA) – Videogiochi insulsi e pieni di violenza, donne nude e sangue? L’amministrazione dell’Illinois, ricco Stato nel nord degli USA, ha pensato di arginare il problema calando sui consumatori un divieto dall’alto : no alla distribuzione di certi titoli ai minorenni, con multe salate per chi sgarra.

Il governatore Rod Blagojevich è soddisfatto, nonostante molti oppositori abbiano ipotizzato l’ incostituzionalità della normativa che, dicono, metterebbe a repentaglio la libertà d’espressione. Un problema inesistente per i sostenitori della norma “salvaminori”, come ha spiegato in una nota ufficiale la senatrice Demuzio: “I videogiochi non sono mezzi di comunicazione, oppure arte: sono simulazioni e vanno trattate come tali. Sono le stesse simulazioni utilizzate dai nostri soldati per esercitarsi”.

La legge prevede multe fino a 1000 dollari per chiunque venda indiscriminatamente videogiochi ai minorenni. Una misura assai più blanda rispetto alla prima versione della legge, immediatamente respinta e rimandata al voto delle camere, che spediva addirittura in carcere i venditori incauti . Tuttavia il reato, seppur meno grave, rimane: la responsabilità è sempre sulle spalle dei rivenditori, che dovranno valutare singolarmente tutti i clienti e decidere se procedere con la vendita. I negozianti dovranno orientarsi grazie alle indicazioni stampate sulla confezione di ogni videogioco.

Oltre a non avere alcuna reale efficacia per l’acquisto di videogiochi online, come avviene sempre più spesso,la legge potrebbe rivelarsi un boomerang politico per l’amministrazione dell’Illinois. Infatti non sono pochi gli esponenti politici che ne auspicano la bocciatura da parte della Suprema Corte dello Stato. Comunque, dopo sigarette e birra, anche giocare diventa una cosa da grandi . Almeno a Chicago e dintorni.

Tommaso Lombardi

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Pubblicato il 24 mag 2005
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