Lee Williams, fino a ieri CEO della Fondazione Symbian, ha dato le sue dimissioni con effetto immediato . Generiche “questioni personali” l’unica motivazione fornita.
L’organizzazione non profit, responsabile del sistema operativo adottato dai dispositivi Nokia e destinato ad essere sostituito da MeeGo, da oggi avrà nel ruolo di CEO precipitosamente abbandonato l’attuale CFO Tim Holbrow.
Secondo alcune fonti l’improvviso abbandono sarebbe un segno della prossima fine della Fondazione Symbian: con il sistema operativo che potrebbe sopravvivere ad essa grazie alla sua community e in particolare al recente rilascio open source del codice della versione numero 3 del software.
Inoltre, negli ultimi mesi la piattaforma è stata abbandonata sia da Samsung che da Sony Ericsson, facendola sopravvivere solo sui dispositivi Nokia.
Il nuovo avvicendamento, peraltro, si aggiunge a quelli che hanno già visto cambiare i vertici di Nokia e scatenati dall’arrivo del nuovo CEO Elop: pur essendo la Fondazione indipendente dal produttore di telefonini, le due sono comunque strettamente legate tra loro, come dimostra il fatto che, nonostante gli investimenti in MeeGo, Nokia stia continuando a lavorare con Symbian e vi abbia basato anche l’appena uscito smartphone di punta N8.
Per alcuni osservatori , d’altronde, il licenziamento di Williams sarebbe conseguente ad una gestione del sistema operativo e della fondazione non propriamente impeccabile, o comunque non in grado di fermare la rincorsa di iOS e Android e la fuga dei produttori di hardware: in particolare, poi, sarebbe legata proprio alle non buone recensioni con cui il Nokia N8, il primo dispositivo a montare Symbian 3, è stato accolto negli Stati Uniti.
Claudio Tamburrino
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Andate avanti, andate pure...
Andate pure avanti a fare i data-entry aggratisse, a riversare i fatti propri dentro grossi database, ad ingrassare le corporazioni che non fanno altro che associare il vostro userid ad una serie di correlazioni "gli piace questo prodotto, comprerebbe questo, vuole sentirsi dire questo e quell'altro.Una delle paranoie odierne è la violazione della praivassì ma poi corrono tutti su tuitter e feissbuc a raccontare la propria vita. Intanto, come sucXXXXX per i cellulari, gli italiani pare siano tra i più avidi "consumatori" del sitarello come evidenziato in una recente ricerca dell'Università Cattolica con una media di quasi 7 ore/mese.Insomma, tra gli ultimi industrializzati per quanto riguarda la diffusione delle tecnologie ma tra i primi ad usarle per raccontare ca**ate e farsi le ca**ate degli altri disperati di attenzione.VindicatorRe: Andate avanti, andate pure...
- Scritto da: Vindicator> Andate pure avanti a fare i data-entry> aggratisse, a riversare i fatti propri dentro> grossi database, ad ingrassare le corporazioni> che non fanno altro che associare il vostro> userid ad una serie di correlazioni "gli piace> questo prodotto, comprerebbe questo, vuole> sentirsi dire questo e quell'altro.> Una delle paranoie odierne è la violazione della> praivassì ma poi corrono tutti su tuitter e> feissbuc a raccontare la propria vita. Intanto,> come sucXXXXX per i cellulari, gli italiani pare> siano tra i più avidi "consumatori" del sitarello> come evidenziato in una recente ricerca> dell'Università Cattolica con una media di quasi> 7 ore/mese.> Insomma, tra gli ultimi industrializzati per> quanto riguarda la diffusione delle tecnologie ma> tra i primi ad usarle per raccontare ca**ate e> farsi le ca**ate degli altri disperati di> attenzione.bhe, siamo italiani: tutti convinti di avere la verita' in tasca ed ansiosi di racontarla; insomma un po' quello che il tuo post rappresenta perfettamente.kraneRe: Andate avanti, andate pure...
- Scritto da: krane> bhe, siamo italiani: tutti convinti di avere la> verita' in tasca ed ansiosi di racontarla;> insomma un po' quello che il tuo post rappresenta> perfettamente.infatti, ma io ho ragione. ;)Vindicatorilluminante esperimento sociologico
oh beh, fate questo semplice esperimento:1. aprite google.it (mi raccomando google.IT non altri domini)2. andate su immagini3. scrivete semplicemente b4. aspettate di vedere comparire la lista dei termini di ricerca più usatiDa qui si capisce a cosa serve internet agli italiani.FlavioRe: illuminante esperimento sociologico
ahahahaahahahahahAndrea C.Re: illuminante esperimento sociologico
- Scritto da: Flavio> oh beh, fate questo semplice esperimento:> [CUT]> Da qui si capisce a cosa serve internet agli> italiani.ma prova pure tutte le lettere, in particolare la p.:D (ma anche :( )Vindicatormah.....
direi che questo facebook ha rotto proprio i maroni non se ne può più .....io direi che stavamo molto meglio prima e sono ancora vivo :Ddddche noiaaaa....
da poi che esiste sfacciaLibro e l'iphone..sono tutti espertini di informatica...ma andate vaiii....eliminiamo gli stupidUsers dalla rete. Fanno solo danni.I nostri parlamentari ora credono che la rete sia facebook e youtube...ci sono voluti 10 anni prima che li scoprissero però....hanno imparato anche la parola Social Network... naturalmente hanno chiesto una traduzione ufficiale...uprbe behavioural
Mi pare che il WSJ abbia preso un po' troppo alla leggera questa storia, accusando FB di cose che in realtà fanno parte del web da parecchi anni.Il tracking e l'invio tra aziende di identificativi unici non avviene per la prima volta con FB ne sarà l'ultima, visto che (google in primis) il tracciamento dell'utenza sta sempre prendendo più piede per erogare della pubblicità sempre più inerente all'argomento che l'utente naviga.La differenza sta tra chi ha la possibilità di identificare direttamente l'utente e chi non l'ha, ma visto che FB non è un'agenzia pubblicitaria ne ha servizi di marketing, trovo abbastanza ovvio che invii gli ID degli utenti a tutti quelli che ne hanno bisogno per i loro servizi.Poi se FarmVille o FarmHunting o FarmEverything sono da considerare "servizi" questo è un'altro discorso.Franncesco Continibasta crederci
"Una falla nell'intero sistema di protezione della privacy di Facebook"oppure "it's by design"?random nameGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 20 ott 2010Ti potrebbe interessare