Bruxelles – I tagli delle tariffe sul roaming riscuotono consensi contrastanti. A fronte degli applausi degli utenti, gli operatori meditano sul futuro. E l’ ERG , il gruppo dei regolatori UE lancia un allarme: la regolazione dei prezzi potrebbe avere “conseguenze inattese”.
Quella delle Authority europee non è una obiezione alle iniziative della Commissione europea che vuole tagliare le tariffe sul roaming, anzi si dicono del tutto favorevoli. Ma il suggerimento all’antitrust comunitario è però quello di applicare le riduzioni a monte, ossia sulle tariffazioni praticate tra operatori sul mercato wholesale, all’ingrosso. La preferenza dei regolatori è per un’unica tariffazione al minuto “europea”, che ammonti a circa 30 centesimi di euro, contro la media attuale di 75 centesimi.
Una riflessione che si basa, probabilmente, sui risultati di un’indagine commissionata dagli operatori alla CRA International . Lo studio ha evidenziato che l’approvazione di un provvedimento di respiro “europeo” sull’abbattimento dei costi delle chiamate internazionali li metterebbe con le spalle al muro, obbligando a praticare tariffe inadeguate: in pratica i gestori, sul roaming, dovrebbero lavorare in perdita e, per compensare ciò, potrebbero vedersi costretti ad aumentare i costi delle chiamate nazionali.
È per questo che alcuni operatori, come Vodafone , hanno cercato di correre ai ripari , annunciando tagli sulle tariffe praticate agli utenti finali e accordi wholesale per ulteriori riduzioni.
Dario Bonacina