Tasse sui CD? Grave buco nella normativa

Tasse sui CD? Grave buco nella normativa

Lo sostiene il presidente di ADISMMO (Associazione Duplicatori Italiani Supporti Meccanici, Magnetici ed Ottici), Luciano Marini, che accusa: quelle tasse sono una turbativa di mercato e fan male a tutti
Lo sostiene il presidente di ADISMMO (Associazione Duplicatori Italiani Supporti Meccanici, Magnetici ed Ottici), Luciano Marini, che accusa: quelle tasse sono una turbativa di mercato e fan male a tutti


Roma – Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera di Luciano Marini, presidente della neonata Associazione Duplicatori Italiani Supporti Meccanici, Magnetici ed Ottici, indirizzata al Governo e alla SIAE, con cui si critica il recepimento all’italiana della EUCD, che ha introdotto le nuove tasse sui supporti ottici.

Scrivo a nome dell’ADISMMO per sottoporre alla Vs. attenzione alcuni quesiti relativi al Decreto Legislativo n. 68 del 9 Aprile 2003 pubblicato sulla G.U. n. 87 del 14 Aprile 2003 (supplemento ordinario n. 61) in vigore dal 29 Aprile scorso, riguardante l’armonizzazione di taluni aspetti del diritto d’autore.

In particolare, all’articolo 71 septies si è stabilito che gli autori hanno diritto ad un compenso per la riproduzione privata di fonogrammi e videogrammi. Si è inoltre stabilito che tale compenso debba essere corrisposto alla SIAE da chi fabbrica o importa sul territorio dello Stato per fini commerciali CD recordable e DVD recordable vergini (art. 39).

Premesso che gli associati ADISMMO concordano sulla legge in questione e su tutte le iniziative atte a contrastare in modo efficace la pirateria che rappresenta un serio danno sia per gli autori che per le aziende associate ADISMMO, le quali si vedono così sottratto un mercato di oltre 120 milioni di Euro in gran parte gestito dal crimine organizzato (fonte FIMI), premesso inoltre che i nostri associati in molti casi hanno stipulato con SIAE contratto di licenza per la fabbricazione dei supporti, tengo comunque a sottolineare alcuni dubbi sul Decreto Legislativo n. 68.

L’ADISMMO costituita con atto notarile in data 04.07.2003, di cui sono Presidente, è composta da aziende che si occupano della duplicazione e personalizzazione per conto terzi di cd-rom, cd-audio, dvd, vhs e floppy disk. Tutti i clienti degli associati ADISMMO, nessuno escluso, sono soggetti al pagamento dei diritti d’autore (bollino SIAE) o, dove consentito dalla legge, all’esenzione di tale bollino esibendo direttamente alla
SIAE l’autocertificazione di esenzione.

Gli Associati ADISMMO non effettuano copie private, ma sono rivolti ad aziende e operatori commerciali che pubblicano sui cd rom cataloghi, programmi software, presentazioni multimediali ecc., sempre nel rispetto delle vigenti leggi.

Desidero inoltre sottolineare che ci sono due differenti modi per realizzare un cd rom duplicato:

1) Il primo modo è quello di stampare il cd rom come un qualsiasi manufatto di materia plastica, (si crea uno stampo con il quale si producono mille o centomila cd tutti uguali, quindi già incisi), in questo caso nessuna tassa è dovuta tranne quella sul diritto d’autore della quale ho già fatto cenno.

2) Il secondo modo, che ci riguarda direttamente, è quello di utilizzare un cd recordable vergine e di duplicarlo con masterizzatori industriali inserendo i dati e il software fornito dal committente.

E’ pertanto evidente che, dovendo acquistare il supporto vergine per la successiva lavorazione, le aziende in questione sono soggetto al pagamento della tassa (da euro 0,250 sino a 0,870) che rappresenta e spesso supera del 200% il costo del supporto (il cd vergine costa all’ingrosso euro 0,170 circa).

Non per questo i clienti dei nostri associati sono esenti dal pagamento dei diritti d’autore che devono comunque assolvere (bollino SIAE).
Inoltre, e questo è l’aspetto che più mi inquieta, le aziende da me rappresentate non hanno più alcuna possibilità di essere concorrenziali con chi il cd rom lo stampa imprimendovi direttamente i dati e la tassa non la deve pagare.

Altro aspetto dubbio sull’applicazione del DL 68 è il caso del CD-R che viene personalizzato dalle aziende nostre associate con soggetti forniti dai clienti che in seguito provvedono a masterizzare direttamente i propri dati aziendali (generalmente in piccole tirature) per una distribuzione da effettuare o internamente o alla propria clientela, dubito fortemente che l’azienda masterizzi su un CD-R facilmente identificabile musica pirata o quant’altro al di fuori da quanto consentito dalle leggi vigenti in materia di diritto d’autore!

Alla luce di quanto esposto appaiono evidenti le lacune del DL 68 nel non prevedere eccezioni per l’Uso Professionale, creando di fatto una turbativa di mercato e a mio personale parere, in palese contrasto con la norma Costituzionale.

In conclusione, sollecito la SIAE e le autorità competenti in materia, a voler prendere atto delle eccezioni per Uso Professionale e prevedere al più presto provvedimenti. Invito tutti a voler considerare il fatto che le aziende in questione stanno subendo considerevoli riduzioni delle commesse con gravi danni economici in un momento nel quale hanno effettuato cospicui investimenti vuoi per la necessaria e costante innovazione tecnologica, vuoi per l’aumento di richieste da parte dei committenti, vuoi per le agevolazioni fiscali in vigore nel biennio 2001/2002 (legge Tremonti).

Cordiali Saluti
Luciano Marini
Presidente ADISMMO

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Pubblicato il 10 lug 2003
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