Tele2, addio ADSL a canone zero

Tele2, addio ADSL a canone zero

L'ADSL economica dell'operatore si ristruttura e sancisce l'abbandono delle soluzioni free
L'ADSL economica dell'operatore si ristruttura e sancisce l'abbandono delle soluzioni free


Milano – Nuova offerta post-natalizia di Tele2 che fa scomparire l’ADSL a canone zero e tira fuori dal cilindro “ADSLmini”, un nuovo entry-level ADSL: al costo mensile di 14,90 euro, l’utente otterrà una connessione a 640/256 Kbps con incluse nove ore di traffico internet.

Dovrebbe così gradualmente sparire anche l’offerta ADSL Free con limite minimo di 3 ore mensili (che in tale configurazione, di fatto non era più un’offerta “a canone zero”, anche se con un limite molto basso).

Ma quanto è “mini” la nuova “ADSLmini”? Oltre le nove ore mensili, l’utente si vedrà addebitare 1,79 euro per ogni ora di navigazione in più, ossia il costo orario già conosciuto per ADSLfree. Per cui, calcolatrice alla mano, risulta evidente che navigare 11 ore in un mese (ossia sforando di due ore dal mini-tetto) costa 18,48 euro. Si spenderebbero cioè solamente 42 centesimi meno di chi ha sottoscritto l’offerta ADSLflat , identica nelle prestazioni, ma con l’innegabile vantaggio di rappresentare un costo certo per un collegamento fruibile 24 ore su 24 (salvo inconvenienti e necessità di riposo).

La nuova “semiflat”, che deve quindi incentivare gli utenti ad una navigazione più consapevole e oculata, è offerta in promozione fino al 24 gennaio alle condizioni qui specificate , che in breve consistono nello sconto sul primo mese di canone, o meglio, le prime nove ore, e l’abbuono su contributo e costo di attivazione, che in condizioni normali (ossia fuori promozione) ammonterebbero rispettivamente a 28 e 154,80 euro.

Non è comunque raro imbattersi in promozioni – anche di altri operatori – che scontano, oltre ad almeno il primo mese di canone, anche i costi legati all’attivazione. Questo, da molto tempo, fa sorgere il dubbio ad utenti e consumatori sul senso di tali condizioni, permanentemente concesse a titolo di sconto da molti provider, tanto che alcuni movimenti hanno già pensato di chiedere all’ Autorithy TLC e all’ Antitrust di imporre agli operatori di non menzionare più tali “voci scontate” nelle promozioni.

Dario Bonacina

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Pubblicato il 12 gen 2006
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