Roma – Si prenda un monopolio, si faccia finta di mazzolarlo a suon di leggi e leggine. Poi si prenda un ex monopolista ammanigliato con le leggi e le leggine. Cosa ne esce? Uno spaccato d’Italia.
Poi si prenda un monopolio, si faccia finta di mazzolarlo a suon di leggi e leggine. Poi si prenda un ex monopolista ammanigliato con le leggi e le leggine. Che ne esce? Una realtà francese, non a caso del tutto simile a quella italiana.
I due ex sono Telecom Italia e France Telecom. Ciò che li lega è l’assoluto dominio nel proprio mercato di riferimento. Dagli umori dell’una e dell’altra, infatti, dipendono norme e tariffe nonché condizioni di vita dei loro “concorrenti” (li chiamano così).
Ora cosa direste se uno dei due ex opera nel mercato dell’altro e lo accusa di politiche monopolistiche del tutto simili a quelle che adotta nel proprio mercato? Ho visto qualcuno che sorrideva. Non c’è niente da ridere: è proprio quello che ha fatto Telecom Italia.
Indignata perché costretta ad accettare il pacchetto ADSL di France Telecom proposto con un “prendere o lasciare”, la divisione francese di Telecom Italia ha fatto ricorso all’antitrust di Parigi sostenendo che non si trattano così i concorrenti. L’ex Sip soffre perché le viene dato quello che lei per prima si appresta a dare ai suoi competitor in Italia. E protesta pure per l’atteggiamento monopolistico.
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