Il documento in cui Match Group illustra i risultati finanziari registrati nel Q3 2025 conferma l’arrivo di una nuova funzionalità AI per Tinder, una delle piattaforme di dating controllate dalla società. Si chiama Chemistry (chimica) e al momento è in fase di test. Ciò che fa, anzi come lo fa, è inevitabilmente destinato a sollevare qualche preoccupazione legata alla privacy, anche se l’azienda garantisce che sarà del tutto opzionale.
Come funzionerà Chemistry di Tinder
In estrema sintesi, fa leva sulle potenzialità dell’intelligenza artificiale per esentare l’utente da quella che è definita swipe fatigue
(fatica da scorrimento), proponendo ogni giorno una serie di profili rilevanti, favorendo così conversazioni e incontri in linea con i gusti di ognuno. Insomma, suggerisce i partner da prendere in considerazione.
Le perplessità riguardano il metodo impiegato. Prima pone alcune domande interattive. E fin qui nulla di strano. Il secondo step prevede però di chiedere il via libera per sbirciare tra le foto private alla ricerca di indizi a proposito di personalità e interessi, non è dato a sapere in base a quali criteri o valutazioni. Tra gli scatti, com’è ovvio che sia, potrebbero esserci altre persone, che magari non avrebbero mai concesso l’autorizzazione.
Insomma, invece di trascorrere il proprio tempo di fronte al display scorrendo tra i profili dei potenziali partner, il compito della selezione è delegato all’AI. È così che cercheremo l’amore?
Come anticipato, la funzionalità è al momento disponibile in fase di test solo nei territori di Australia e Nuova Zelanda, ma la società ha già reso noto di volerla lanciare altrove nei prossimi mesi, senza specificare dove. Match Group ha comunque intenzione di renderla una delle novità più importanti del 2026.
A parte questo, le applicazioni di Tinder sono state migliorate dal punto di vista delle prestazioni con tempi di avvio ridotti del 38% su Android, crash diminuiti del 32% e una stabilità maggiore su iOS.