Tracciamento GPS, deciderà la Corte Suprema

Tracciamento GPS, deciderà la Corte Suprema

Dovrà pronunciarsi su uno spinoso caso di privacy violata e intercettazioni GPS non autorizzate da un magistrato. La decisione metterà finalmente i paletti alla discussa pratica dell'FBI
Dovrà pronunciarsi su uno spinoso caso di privacy violata e intercettazioni GPS non autorizzate da un magistrato. La decisione metterà finalmente i paletti alla discussa pratica dell'FBI

Il caso United States v. Jones si avvia alla sua conclusione, e come atto finale saranno i giudici della Corte Suprema statunitense a pronunciarsi sulla faccenda. La decisione della Corte servirà a stabilire se l’installazione di sistemi di tracciamento GPS su autovetture senza l’autorizzazione di un magistrato sia una pratica lecita o meno.

Inizialmente noto come United States v. Maynard , il caso coinvolge l’FBI e l’utilizzo del suddetto sistema per sorvegliare, giorno dopo giorno , gli spostamenti e le azioni di tale Antoine Jones al volante della sua automobile. Il dispositivo di tracciamento era stato installato senza l’autorizzazione del proprietario della vettura , che ora ha tutta l’intenzione di rivalersi e chiamare a propria difesa la Costituzione americana.

Come spiega anche Electronic Frontier Foundation nella documentazione presentata alla corte, il controllo ubiquo, costante e non autorizzato dall’autorità giudiziaria violerebbe il Quarto Emendamento della Costituzione che difende i cittadini USA dalle perquisizioni e dai sequestri senza ragione.

L’opinione della Corte Suprema servirà a stabilire se l’installazione del dispositivo di tracciamento GPS abbia violato la privacy di Antoine Jones e se la suddetta installazione abbia violato il Quarto Emendamento, priva com’era del permesso del proprietario della vettura o di un valido mandato da parte di un giudice.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il 30 giu 2011
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