TRE chiede audizione al CNU

TRE chiede audizione al CNU

Prosegue la battaglia dell'operatore, che non accetta l'accusa di diffondere impunemente contenuti per adulti
Prosegue la battaglia dell'operatore, che non accetta l'accusa di diffondere impunemente contenuti per adulti

Milano – TRE continua la propria arringa difensiva: dopo aver chiesto audizione alla Commissione per l’assetto radiotelevisivo, la chiede ora anche al Consiglio Nazionale Utenti , “per esporre un’analisi comparativa su contenuti e meccanismi di protezione dei minorenni messi in opera dagli operatori del settore”.

La vicenda sullo sfondo è sempre quella dei contenuti multimediali hard , fruibili dai videofonini in modalità che Adusbef e la trasmissione televisiva Report hanno denunciato come non sicure, perché accessibili attraverso un codice facilmente aggirabile. Un servizio che TRE ha sospeso a titolo cautelativo, pur nella convinzione della bontà dei sistemi di protezione a tutt’oggi messi in opera.

TRE, in una nota, evidenzia che il prof. Luca Borgomeo, presidente del Consiglio Nazionale Utenti, ha sollecitato l’ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni a “disporre un’ulteriore accertamento delle modalità e dei dispositivi messi in atto dalle aziende di telefonia mobile per limitare soltanto agli adulti l’accesso del materiale pornografico disponibile sui videoterminali con l’obiettivo di tutelare gli adolescenti che utilizzano il telefono cellulare”.

L’operatore, si legge nel comunicato, ha perciò chiesto l’immediata audizione da parte del CNU, nella convinzione che le procedure e le modalità di erogazione dei contenuti per adulti distribuiti da terzi attraverso le sue piattaforme siano tra quelle che meglio garantiscono l’obiettivo della tutela dei minori.

Come riportato ieri dal portale HelpConsumatori , le misure di sicurezza di cui il CNU chiede attuazione all’Autorità sono le seguenti:
– la consegna all’intestatario, al momento della stipula, non solo del contratto, della SIM e del nuovo numero, ma anche della password necessaria per accedere ai siti vietati ai minori di anni 18. “Solo in questo modo il maggiorenne, titolare del cellulare – spiega il CNU – può, con responsabilità, concedere in uso il proprio cellulare ad un minore, che non conoscendo la password non potrà mai accedere ai siti a lui vietati”;
– la possibilità, su richiesta e gratuitamente, di escludere l’accesso definitivo a materiale pornografico su uno specifico numero di cellulare;
– controllo ripetuto dell’effettivo funzionamento dei sistemi che non consentono l’accesso ai materiali vietati ai minori, per evitare che il malfunzionamento dei sistemi password permettano l’accesso anche con numeri casuali. Stabilire sanzioni per le aziende che non attivino correttamente i sistema di tutela dei minori.

D.B.

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Pubblicato il
12 mag 2006
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