Londra – Con una mossa che farà piacere ai suoi clienti, il gruppo Hutchinson Wampoa – da cui dipendono, tra gli altri, l’operatore mobile britannico Three e l’italiano TRE – annuncia che cancellerà i costi di roaming per le chiamate internazionali effettuate in un Paese estero in cui è presente la rete mobile del gruppo.
L’annuncio viene dalla stessa capogruppo Hutchinson Wampoa , specificando che la novità riguarderà gli utenti di Italia, Gran Bretagna, Irlanda, Australia, Austria, Hong Kong, Svezia e Danimarca. “3 Like Home”, questo il nome del servizio, consentirà quindi agli utenti che si recheranno in questi Paesi di beneficiare, nonostante il roaming, delle tariffe nazionali per telefonate, SMS, MMS, videochiamate e servizi dati.
La rete del Paese “ospitante”, spiega la nota aziendale, potrà quindi essere considerata un’estensione virtuale della rete del Paese d’origine e sfruttata come se il roaming non esistesse. Christian Salbaing, Managing Director Europe Telecommunications del Gruppo, precisa: “Quando non sono sotto copertura diretta della rete TRE, però, i clienti devono pagare prezzi ingiustificati a causa delle tariffe wholesale imposte dagli altri operatori per l’uso della rete”. L’auspicio dichiarato dall’azienda è quello che gli altri competitor riducano le tariffe all’ingrosso per arrivare a ottenere prezzi finali più favorevoli. Parole che fanno eco alle aspettative di Viviane Reding, che ha più volte ammonito gli operatori europei di abbattere i costi di roaming eccessivi .
“3 Like Home” sarà gradualmente introdotta nei Paesi sopra indicati. “Il rollout – conclude il comunicato – sarà adeguato alle specifiche condizioni di mercato di ogni Paese e i dettagli tariffari esatti saranno resi disponibili al momento dell’implementazione (del servizio, ndr)”. Una precisazione che non deve necessariamente lasciare perplessi, in quanto motivata dal fatto che ogni mercato locale ha una propria specificità (ad Hong Kong gli utenti pagano per le chiamate in entrata, nel Regno Unito si corrisponde un canone mensile per un’offerta semi-flat, in Italia viene applicato lo scatto alla risposta, eccetera): non è pertanto possibile, in una nota diffusa a livello internazionale, scendere ulteriormente nel dettaglio.
Dario Bonacina
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PECcato
E' poco diffusa perché non ne sa niente nessuno. Se si facesse informazione tra i privati invece verrebbe usata.AnonimoUna cosa inutile, una marchetta inutile
Sorvoliamo sull'articolo-marchetta tanto ormai non passa giorno se non ce n'è uno ! La PEC non serve a nulla è un'invenzione italiana come tante, inutile ed incompatibile. E' stata fatta per infocamere, poste italiane e pochi altri ora Aruba vuole mettersi in scia, tempo e soldi persi.AnonimoRe: Una cosa inutile, una marchetta inut
- Scritto da: > Sorvoliamo sull'articolo-marchetta tanto ormai> non passa giorno se non ce n'è uno ! La PEC non> serve a nulla è un'invenzione italiana come> tante, inutile ed incompatibile. E' stata fatta> per infocamere, poste italiane e pochi altri ora> Aruba vuole mettersi in scia, tempo e soldi> persi.Incompatibile con che cosa? Con il tuo cervello?Direi che se la usassero tutti risparmieremmo un bel po' di carta e magari chi invia i messaggi (dato che paga lo spazio) capirebbe che è da idioti spedire via posta messaggi troppo voluminosi.AnonimoRe: Una cosa inutile, una marchetta inut
Primo : il costo del servizio e' eccessivo.Una busta di "carta" puo' sicuramente valere qualche spicciolo, e il trasporto certo costa, compreso il lavoro delle macchine per la smistatura fisica.Altra storia invece per la posta elettronica... costo praticamente ZERO, se si esclude il macinio di qualche disco fisso su qualche server, sempre poi che non si usi un disco virtuale, cosi' da risparmiarsi pure l'usura meccanica.Secondo : come al solito c'e' il monopolio di poche societa', e questo da che mondo e' mondo e' sempre un male.Terzo : l'Italia dovrebbe cercare di adattarsi agli standard internazionali sul fronte web, prima di uscirsene con progetti che sulla carta possono essere anche interessanti, ma che all'atto pratico per ora sono poco considerati dall'utenza.AnonimoRe: Una cosa inutile, una marchetta inut
> costo praticamente ZERO, se si esclude il macinio> di qualche disco fisso su qualche server, sempre> poi che non si usi un disco virtuale, cosi' da> risparmiarsi pure l'usura> meccanica.Definisci "disco virtuale" please...AnonimoRe: Una cosa inutile, una marchetta inut
- Scritto da: > La PEC non> serve a nulla è un'invenzione italiana come> tante, inutile ed incompatibile. E' stata fatta> per infocamere, poste italiane e pochi altri ora> Aruba vuole mettersi in scia, tempo e soldi> persi.A te invece servirebbe una nuovissima invenzione, si chiama cervello. Ti consiglierei di andare a comprarne immediatamente uno. Costano poco, sopratutto quelli con intelligenza media. Ti eviterebbe di dire cavolate simili.AnonimoRe: Una cosa inutile, una marchetta inut
Mi spiace ma non posso che concordare: la PEC è un'invenzione italiana frutto della mente perversa di qualche burocrate; non segue alcuno standard internazionale ed è tipica dell'ottusità di chi non vuol capire.Mi spiego: a che serve la PEC? Sostituisce la raccomandata tradizionale... Ma perché se io mando una mail normale con ricevuta di ritorno qualcuno di noi avrebbe da ridire sul fatto che questo documento non sia opponibile a terzi? C'era davvero bisogno di un meccanismo così complesso? Meditare...AnonimoRe: Una cosa inutile, una marchetta inut
Guarda, ritengo che sia inutile offendere, ma ti assicuro che non hai chiaro di cosa stai parlando. Ti sottolineo solo un paio di dati:- il sistema è complesso solo per i gestori della PEC (del mittente e ricevente), che devono interoperare per garantire il funzionamento del sistema (e questo ti spiega anche i costi, che cmq sono BASSI), MA NON PER L'UTENTE;- lo standard e la tecnologia che adotta è quello relativo alla firma digitale, previsto dalla legislazione italiana ed europea, con la particolarità che in matieria di firma digitale, strano ma vero, l'Italia è più che all'avanguardia, per cui perchè fare sempre l'italioti (anche se gli algoritmi, naturalmente sono stranieri);- la firma digitale ha un valore probatorio altissimo, "fino a querela di falso", per cui offre buone garanzie;- il costo è basso, anche se consideri che una singola marca temporale, costa "dal produttore" (ovvero dai certificatori) sui 30 cent.Sull'utilità non capisco come fai a non vederla, preferisci andare alle poste tutte le volte? Spero almeno ci sia una bella postina con la 5° di seno. Bò...vedere sempre il marcio anche dove è evidente che non c'è è un pò fastidioso.F.M.AnonimoRe: Una cosa inutile, una marchetta inut
- Scritto da: > Mi spiace ma non posso che concordare: la PEC è> un'invenzione italiana frutto della mente> perversa di qualche burocrate; non segue alcuno> standard internazionale ed è tipica dell'ottusità> di chi non vuol> capire.> > Mi spiego: a che serve la PEC? Sostituisce la> raccomandata tradizionale... Ma perché se io> mando una mail normale con ricevuta di ritorno> qualcuno di noi avrebbe da ridire sul fatto che> questo documento non sia opponibile a terzi?> C'era davvero bisogno di un meccanismo così> complesso?> Meditare...Se tu conoscessi un po' il protocollo smtp, avresti ben chiara la scicchezza che hai detto. Sapere cos'è la posta elettronica non significa saper cliccare sull'icona di outlook express ed inviare una nuova lettera. Prima di dire stupidaggini documentati.AnonimoRe: Una cosa inutile, una marchetta inut
Sinceramente il tuo mi sembra un po' un discorso da bar!Perchè dobbiamo sempre denigrare le cose che vengono fatte in italia per partito preso?Per me si tratta di un'iniziativa importante che nasce con lo scopo di ridurre lo spreco di carta, abbattere i costi (di aziende private ed enti pubblici) e di snellire i flussi ed i processi in particolar modo nella P.A.Riguardo alla questione dei costi, forse non hai idea di che cosa vuol dire mettere in piedi e per mandare avanti un sistema di posta elettronica certificata e quali siano le misure operative e di sicurezza che un gestore deve mettere in campo. Per non parlare del personale adibito all'erogazione del servizio. Tutto cio' ha un costo non indifferente...Purtroppo noto che in questi forum molti parlano senza avere la minima conoscenza dell'argomento.Prima di sparare sentenze non sarebbe il caso di documentarsi?friserRe: Una cosa inutile, una marchetta inut
- Scritto da: friser> Sinceramente il tuo mi sembra un po' un discorso> da> bar!> Perchè dobbiamo sempre denigrare le cose che> vengono fatte in italia per partito> preso?> > Per me si tratta di un'iniziativa importante che> nasce con lo scopo di ridurre lo spreco di carta,> abbattere i costi (di aziende private ed enti> pubblici) e di snellire i flussi ed i processi in> particolar modo nella> P.A.> > Riguardo alla questione dei costi, forse non hai> idea di che cosa vuol dire mettere in piedi e per> mandare avanti un sistema di posta elettronica> certificata e quali siano le misure operative e> di sicurezza che un gestore deve mettere in> campo. Per non parlare del personale adibito> all'erogazione del servizio. Tutto cio' ha un> costo non> indifferente...> > Purtroppo noto che in questi forum molti parlano> senza avere la minima conoscenza> dell'argomento.> Prima di sparare sentenze non sarebbe il caso di> documentarsi?Si può discutere anche venti giorni ma x un provider mantenere un servizio pec a fronte del pagamento di una flat ADSL ha un costo nullo, è un servizio come un altro. Se poi parliamo di certificazione a livello statale proprio le semplificazioni di cui parli rendono anche in quel caso la certificazione un servizio a costo zero. La verità è che in Italia se c'è un nuovo servizio si ha il vizietto di paragonarlo a quello tradizione e dire va bene la raccomandata costa 5 ? Bene allora la PEC ne costa 1, indipendentemente dal fatto che potrebbe essere offerta a costo zero per l'utente finale che già paga e strapaga un po' di tutto a prezzi assurdi.AnonimoRe: Una cosa inutile, una marchetta inut
- Scritto da: > > - Scritto da: friser> > Sinceramente il tuo mi sembra un po' un discorso> > da> > bar!> > Perchè dobbiamo sempre denigrare le cose che> > vengono fatte in italia per partito> > preso?> > > > Per me si tratta di un'iniziativa importante che> > nasce con lo scopo di ridurre lo spreco di> carta,> > abbattere i costi (di aziende private ed enti> > pubblici) e di snellire i flussi ed i processi> in> > particolar modo nella> > P.A.> > > > Riguardo alla questione dei costi, forse non hai> > idea di che cosa vuol dire mettere in piedi e> per> > mandare avanti un sistema di posta elettronica> > certificata e quali siano le misure operative e> > di sicurezza che un gestore deve mettere in> > campo. Per non parlare del personale adibito> > all'erogazione del servizio. Tutto cio' ha un> > costo non> > indifferente...> > > > Purtroppo noto che in questi forum molti parlano> > senza avere la minima conoscenza> > dell'argomento.> > Prima di sparare sentenze non sarebbe il caso di> > documentarsi?> > > Si può discutere anche venti giorni ma x un> provider mantenere un servizio pec a fronte del> pagamento di una flat ADSL ha un costo nullo, è> un servizio come un altro. Se poi parliamo di> certificazione a livello statale proprio le> semplificazioni di cui parli rendono anche in> quel caso la certificazione un servizio a costo> zero. La verità è che in Italia se c'è un nuovo> servizio si ha il vizietto di paragonarlo a> quello tradizione e dire va bene la raccomandata > costa 5 ? Bene allora la PEC ne costa 1,> indipendentemente dal fatto che potrebbe essere> offerta a costo zero per l'utente finale che già> paga e strapaga un po' di tutto a prezzi> assurdi.secondo me tu non lavori... o almeno.. non lavori nel campo dell'informatica...MeXRe: Una cosa inutile, una marchetta inut
A questo punto, dopo tutti gli interventi, la questione mi sembra così chiara che inizio a pensare che non ci sei ma ci fai...AnonimoRe: Una cosa inutile, una marchetta inut
> > Si può discutere anche venti giorni ma x un> provider mantenere un servizio pec a fronte del> pagamento di una flat ADSL ha un costo nullo, è> un servizio come un altro. Se poi parliamo di> certificazione a livello statale proprio le> semplificazioni di cui parli rendono anche in> quel caso la certificazione un servizio a costo> zero. La verità è che in Italia se c'è un nuovo> servizio si ha il vizietto di paragonarlo a> quello tradizione e dire va bene la raccomandata > costa 5 ? Bene allora la PEC ne costa 1,> indipendentemente dal fatto che potrebbe essere> offerta a costo zero per l'utente finale che già> paga e strapaga un po' di tutto a prezzi> assurdi.Mi dispiace ma non è così. Io lavoro per un'azienda (http://www.exentrica.it) che fornisce consulenza per le imprese che vogliono diventare gestori e ti assicuro che ti sbagli di grosso. E' necessario avere sale ad accesso controllato, telecamere a circuito chiuso, apparecchiature hardware dedicate, etc. Per non parlare delle licenze software (anche se esistono soluzioni opensource come OpenPEC- http://www.openpec.org). E poi ci sono gli addetti al servizio (help desk, system administrator, etc).Il tutto chiaramente a norma ed in aderenza agli standard di sicurezzafriserRe: Una cosa inutile, una marchetta inut
Secondo me invece serve. Ti da più garanzie su chi sia l'utente che ti sta scrivendo. E' fondamentale per i protocoli informaticiAnonimoUn metodo per far usare la Pec
Imporre a tutte le medie e grandi aziende, come telecom italia, poste italiane, Enel, Eni Vodafone, e tantissime altre, di attivare ed usare una casella Pec per la ricezione di comunicazioni dalla clientela, eliminando la necessita' di fare fax e raccomandate per attivazioni e disattivazioni di servizi.Un costo decente per la pec potrebbe essere di un euro a mail, cosi' gli utenti userebberl la pec anziche' fare raccomandate da 4-5 euro a volta.Giusto per allacciarmi ad una altro articolo di un paio di giorni fa, perche' non chiedere al Nic .it di dotarsi di una casella pec per la ricezione delle lar ?Utopia ? No, serve solo tempo. Come tutte le innovazioni ce ne vuole per raggiungere la "massa critica".E dissento profondamente da coloro che dicono che la Pec e' inutile. Fra qualche anno se ne renderanno conto.AnonimoRe: Un metodo per far usare la Pec
1 a email ?!!!!! Dovrebbe esser gratis, compri il lettore e per il resto servizio gratuito. Di fatto ai gestori non costa niente.....AnonimoRe: Un metodo per far usare la Pec
- Scritto da: > 1 a email ?!!!!! Dovrebbe esser gratis, compri> il lettore e per il resto servizio gratuito. Di> fatto ai gestori non costa> niente.....di gratis non esiste nulla ...Inoltre, di solito (perfino per le fragole), il costo non e' determinato da quanto le ha pagate il venditore, ma da quanto e' disposto a pagare l'acquirente.Se per mandare un e-mail certificata, che vale come una raccomandata con avviso di ricevimento, devo pagare 1 euro e questo mi evita di dover andare in posta, fare la fila e pagare 5 euro mi andrebbe bene. Certo ovviamente poi si potrebbe pensare a sconti per chi la usa spesso, ma per chi la usa raramente, 1 euro penso che sia accettabile .. pensa che persino per il pagamento di un bollettino di conto corrente postale bisogna pagare 1 euro (o piu' forse non sono aggiornato)Pensate a tuti quelli che in questi giorni sono obbligati apagare il "canone" della televisione e assieme a questo sono obbligati a pagare (in un modo o in un altro) le spese per potelo pagare ... fosse soltanto 1 euro!!!AnyFileRe: Un metodo per far usare la Pec
- Scritto da: AnyFile> > - Scritto da: > > 1 a email ?!!!!! Dovrebbe esser gratis, compri> > il lettore e per il resto servizio gratuito. Di> > fatto ai gestori non costa> > niente.....> > di gratis non esiste nulla ...> > Inoltre, di solito (perfino per le fragole), il> costo non e' determinato da quanto le ha pagate> il venditore, ma da quanto e' disposto a pagare> l'acquirente.> > Se per mandare un e-mail certificata, che vale> come una raccomandata con avviso di ricevimento,> devo pagare 1 euro e questo mi evita di dover> andare in posta, fare la fila e pagare 5 euro mi> andrebbe bene.> > > Certo ovviamente poi si potrebbe pensare a sconti> per chi la usa spesso, ma per chi la usa> raramente, 1 euro penso che sia accettabile ..> pensa che persino per il pagamento di un> bollettino di conto corrente postale bisogna> pagare 1 euro (o piu' forse non sono> aggiornato)> > Pensate a tuti quelli che in questi giorni sono> obbligati apagare il "canone" della televisione e> assieme a questo sono obbligati a pagare (in un> modo o in un altro) le spese per potelo pagare> ... fosse soltanto 1> euro!!!Ma siamo seri stiamo paragonando un mp3 a un cd fisico , con il piccolo dettaglio che il contenuto qui non c'è. Parliamo di server che fanno in automatico un'operazione che non costa nulla. Finirà come finiscono sempre queste cose in Italia, si mungeranno per un po' i pionieri e poi lo si fornirà come servizio standard a chi sottoscrive un contratto flat...1 per un servizio del genere è un'enormità.AnonimoRe: Un metodo per far usare la Pec
certo e lo fanno gratis per te..poi si dimentica sempre che il costo della marca temporale è di circa 30 cent.. E' un serivio "qualificato" ed abbastanza complesso, non puoi pensare che te lo facciano gratisAnonimoRe: Un metodo per far usare la Pec
- Scritto da: > certo e lo fanno gratis per te..poi si dimentica> sempre che il costo della marca temporale è di> circa 30 cent.. E' un serivio "qualificato" ed> abbastanza complesso, non puoi pensare che te lo> facciano> gratisSi come no ci sono tanti castori che confezionano la PEC. Ma siamo seri è un servizio che di fatto agli operatori non costa nulla.AnonimoRe: Un metodo per far usare la Pec
Sono assolutamente d'accordo con te su tutto ciò che hai detto. In effetti, poi, le aziende esercenti servizi pubblici, quali quasi tutte quelle che hai nominato, sono quasi equiparate agli enti pubblici nell'obbligo di esporre almeno un indirizzo di PEC nel proprio sito (entro il 2006!).Per fare la "cosa giusta" per la sua diffusione in ambito consumer sarebbe bastato prevedere nel nuovo Codice del consumo, ad es., che per i servizi acquistati da queste aziende il diritto di recesso si potesse esercitare inviando una raccomandata non solamente all'indirizzo geografico del destinatario ma anche a quello telematico, la casella di PEC.AnonimoRe: Un metodo per far usare la Pec
- Scritto da: > Imporre a tutte le medie e grandi aziende, comenon sei aggiornato: tutte le aziende devono già dotarsi di PECaggiornatiRe: Un metodo per far usare la Pec
- Scritto da: aggiornati> - Scritto da: > > Imporre a tutte le medie e grandi aziende,> come> > non sei aggiornato: tutte le aziende devono già> dotarsi di> PECe guarda che siamo nel 2014 non nel 2007!! :@aggiornatiNon mi è chiaro..
...se perchè la PEC funzioni e abbia valore sia il server del mittente che quello del destinatario devono essere PEC, se no come fa il server del destinatario a confermare che ha diramato l'email? Di conseguenza se io mi prendo una casella pec e il resto del mondo non l'ha, comprese le PA, mi ci faccio una pulita di c** ? In casocontrario, se basta che uno dei due server lo sia..allora cos'ha di diverso dalla firma digitale tramite certificato e la normale conferma di lettura?AnonimoRe: Non mi è chiaro..
Entrambe le caselle devono essere Pec...AnonimoRe: Non mi è chiaro..
Per avere TUTTE le garanzie (accettazione, consegna, ricevuta, etc.) entrambe le caselle devono essere PEC.Per certi tipi di documenti, tuttavia, la legge richiede la prova dell'invio (non anche della ricezione), per cui è possibile l'invio da PEC (si certifica l'invio) a e-mail ordinaria.L'invio da e-mail ordinaria a PEC, invece, è da escludere (il gestore PEC non è tenuto ad accettare posta elettronica ordinaria).AnonimoRe: Non mi è chiaro..
Il semplice invio in termini legali non prova niente ...AnonimoRe: Non mi è chiaro..
le PA sono obbligate ad avere la posta certificata.AnonimoMa la PEC esiste solo da noi?
A me puzza tanto di trovata italiana generata da burocrati del menga.AnonimoRe: Ma la PEC esiste solo da noi?
ma sai pensa che in Inghilterra quasi nessuno usa la raccomandata ... basta farsi dare una ricevuta che hai spedito la lettera. E' poi ovvio che se l'hai spedita allora e' arrivata ....in Itlaia non si sa perche' bisogna pagare di piu' per essere certi che una lettera arrivi a destinazione ...AnonimoRe: Ma la PEC esiste solo da noi?
Comunque la tua domanda, mi fa venire in mente una cosa ...Ma come e' possibile che quando bisogna inventare in Italia quacosa che all'estero esiste gia' da anni (tipo autobus o treni col pianale ribassato in modo che non si faccia fatica a salire, orari dei treni che funzionano, ecc.), bisogna spesso spendere milioni su milioni di euro in riunioni, maxi esperti, ecc. ecc. e poi spesso ottenere risultati scadenti.ma non sarebbe piu' semplice spendere qualche centinaia di euro per andare a vedere come fanno all'estero (o addirittura farsi mandare la loro relazione)?AnyFileRe: Ma la PEC esiste solo da noi?
no non esiste solo da noi, ma non so se quella degli altri paese può comunicare con la nostraAnonimoRe: Ma la PEC esiste solo da noi?
Formula PECPEC = "legge sulla privacy" = "domini .it" = "MAGNA TU CHE MAGNO IO"!!!!!Gino ViroliSpiegazioni
Cit.:Genghini nota che la PEC consente solo una presunzione di legge dell'avvenuta consegna di un messaggio di posta elettronica. "Il suo principale punto debole", osserva, "risiede nel fatto che costituisce una firma non tanto del documento sul quale è applicata, quanto piuttosto dei dati di spedizione e di ricezione".Qualcuno di grazia, più intelligente di me, mi spiega qualche differenza, di quanto detto, con la raccomandata cartacea? Non è vero che anche nel caso della raccomandata tradizionale, l'unica cosa che viene certificata è che una certa busta ha viaggiato da Tizio a Caio? Perché la PEC dovrebbe essere differente?AnonimoRe: Spiegazioni
- Scritto da: > Cit.:> Genghini nota che la PEC consente solo una> Non è vero che anche> nel caso della raccomandata tradizionale, l'unica> cosa che viene certificata è che una certa busta> ha viaggiato da Tizio a Caio? Perché la PEC> dovrebbe essere> differente?Oh credo che questo sia noto al solo Genghinivoss63Re: Spiegazioni
> Oh credo che questo sia noto al solo GenghiniAllora avevo capito bene, visto che Genghini fa parte Euronotaries, forse e scettico, perché vorrebbe che solo i notai possano svolgere quest'attivita, ovviamente pagando solamente qualche migliaio di euro a lettera. Ma vuoi mettere la fiducia che ti da un notaio.Spero che l'ordine dei notai (il mestiere più sovrapagato del mondo) sia presto ridimensionato.AnonimoRe: Spiegazioni
...certo, sopratutto quando il notaio (rappresentante dello stato ;) ) per fare la fattura di un atto, ti chiede l'iva a parte, aumentandotene il costo (l'iva per noi persone fisiche è solo un costo aggiuntivo). Altrimenti paghi in nero e via... Quindi lo stato che piange per gli evasori si fa rappresentare da funzionari che sono i primi a favorire l'evasione.. (non mi sto inventando nulla, a me è sempre successo ...)AnonimoRe: Spiegazioni
- Scritto da: > Qualcuno di grazia, più intelligente di me, mi> spiega qualche differenza, di quanto detto, con> la raccomandata cartacea? Non è vero che anche> nel caso della raccomandata tradizionale, l'unica> cosa che viene certificata è che una certa busta> ha viaggiato da Tizio a Caio? Perché la PEC> dovrebbe essere> differente?Nel caso di una raccomandata, e' necessaria la consegna nelle mani del destinatario (o coresidente) che firma per ricevuta.Nel caso della PEC, si certifica solo che la "e-raccomandata" e' stata depositata nella casella postale del destinatario.Nel primo caso chi certifica la ricezione e' il destinatario, nel secondo e' il servizio di consegna.E' come se un postino portasse la raccomandata fino alla cassetta delle lettere e dichiarasse di avercela messa, indipendentemente dal fatto che in casa ci sia qualcuno, o che qualcuno l'aprira' in futuro, 'sta cassetta, per prelevarne la raccomandata.k1AnonimoRe: Spiegazioni
- Scritto da: > Cit.:> Genghini nota che la PEC consente solo una> presunzione di legge dell'avvenuta consegna di un> messaggio di posta elettronica. "Il suo> principale punto debole", osserva, "risiede nel> fatto che costituisce una firma non tanto del> documento sul quale è applicata, quanto piuttosto> dei dati di spedizione e di> ricezione".> > Qualcuno di grazia, più intelligente di me, mi> spiega qualche differenza, di quanto detto, con> la raccomandata cartacea? Non è vero che anche> nel caso della raccomandata tradizionale, l'unica> cosa che viene certificata è che una certa busta> ha viaggiato da Tizio a Caio? Perché la PEC> dovrebbe essere> differente?Te lo spiego io :): quando mandi una raccomandata, non andrebbe mai imbustata ma piegata in modo che i timbri ci restino sopra. Quando finisci in contenzioso e chiedi alla controparte di portare in giudizio quello che ha ricevuto in questo modo non potrà mai dirti che la busta, che sta a lei portare, è arrivata vuota. In questo modo documenti non solo la comunicazione ma anche il contenuto.AnonimoRe: Spiegazioni
> Te lo spiego io :): quando mandi una> raccomandata, non andrebbe mai imbustata ma> piegata in modo che i timbri ci restino sopra.> Quando finisci in contenzioso e chiedi alla> controparte di portare in giudizio quello che ha> ricevuto in questo modo non potrà mai dirti che> la busta, che sta a lei portare, è arrivata> vuota. In questo modo documenti non solo la> comunicazione ma anche il contenuto.> Non vorrei deluderti, ma il problema non cambia. Tu in questo modo hai certificato solo il foglio più esterno, non tutti gli altri. Mentre con la PEC, il certificatore deve firmare l'intero messaggio per garantirne l'integrità, apporvi una marca temporale e conservarlo per 30 mesi.Sono tutte cose che con la raccomandata cartacea non hai.AnonimoRe: Spiegazioni
- Scritto da: > > > Te lo spiego io :): quando mandi una> > raccomandata, non andrebbe mai imbustata ma> > piegata in modo che i timbri ci restino sopra.> > Quando finisci in contenzioso e chiedi alla> > controparte di portare in giudizio quello che ha> > ricevuto in questo modo non potrà mai dirti che> > la busta, che sta a lei portare, è arrivata> > vuota. In questo modo documenti non solo la> > comunicazione ma anche il contenuto.> > > > Non vorrei deluderti, ma il problema non cambia.> Tu in questo modo hai certificato solo il foglio> più esterno, non tutti gli altri. Guarda che non esistono solo i fogli in formato A4... Le raccomandate vanno fatte in foglio unico se si ha la necessità di certificare tutti i fogli. (mai visti i verbali dei vigili ?) >Mentre con la> PEC, il certificatore deve firmare l'intero> messaggio per garantirne l'integrità, apporvi una> marca temporale e conservarlo per 30> mesi.Purtroppo non è così dal momento che la firma digitale ti può certificare con "certezza" solo l'avvenuta transizione, manco la notifica. La collimazione dei dati è solo teorica.> Sono tutte cose che con la raccomandata cartacea> non> hai.Volevi dire il contrario... ;)Anonimo.. ma qualcuno si rende conto ??...
Mi sembra che manchi una considerazione di fondo in tutta questa disquisizione tecnologica, molto teorica e poco pratica:La tecnologia attualmente applicata per la PEC "certifica" la consegna tra due SERVER "idoneamente certificati tra loro", e presume, anzi prevede esplicitamente, che l'avvenuta consegna tra server corrisponda alla consegna al destinatario.... un pò come se io abbia delegato alle Poste di consegnarmi tutta la corrispondenza in una Casella Postale, atti giudiziari compresi, facendoli firmare per mio conto e con loro data di ricezione/consegna (... vedi tempi e modi di rispondere a qualsiasi atto "giudiziario e/o fiscale ...)!!!PECcato che se per la vita "materiale" è "quasi facile" ricordarsi/organizzarsi per:- andare all'ufficio postale con una certa frequenza (minimo ogni settimana, visto che gli atti giudiziari solitamente prevedono tempi di risposta entro 10 gg e spero non ne esistano più brevi ..)- usare la propria chiave per ritirare da una cassetta simile a quella del proprio condominio la propria corrispondenza - riporre il tutto adeguiatamente nella propria borsa e poi gestirla evitando di perderla o di rovinarla...., in quanto responsabili del tuttoE con il la PEC ??- devo scaricare (o leggere in IMAP su un server di un terzo di cui mi devo MOLTO fidare !!?) un messaggio che GIA' RISULTA minimo da qualche minuto/ora, volendo anche da qualche giorno, a me consegnato, con valore legale ( !!??!! ) - Augurarmi nel contempo che non ci siano problemi di lettura, di download, di virus, di rottura dell'HD, di interruzione di linea, di disponibilità del server e del mio pc..... ( ???!!!!), perché ne sono sempre e comunque responsabile ... :| @^- Archiviare e gestire di conseguenza un documento che ha valore legale sostituivo della carta... magari sul pc dove mio figlio/a fino a 5 minuti prima chattava / giocava in linea con chissà chi ... - Ricordarmi che PEC non significa posta crittografata, ma SOLO certificata tra emittente e destinatario, e quindi i contenuti potrebbero anche essere visibili a terzi se non adeguamente memorizzati / trasmessi ...Insomma, la tecnologia delle reti e dei pc attualmente in uso non mi sembra possa garantire ad un "privato" livelli di affidabilità e serenità di utilizzo .... Ma perché nessuno si pone queste domande ? Sarà il solito uso strumentale / politico delle novità tecnologiche .... ??Mah ...AnonimoRe: .. ma qualcuno si rende conto ??...
Quello che scrivi è fuffa...1. Alla posta è il timbro postale che indica la data di spedizione. Se tu vai a ritirare nella casella postale dope tre giorni, la consegna risulta comunque 3 giorni prima, esattamente come la PEC.2. Problemi di linea virus e altro?? E allora traffico, problemi al motore, problemi tuoi di salute per cui non puoi uscire di casa...3. la crittografia è un problema dei privati. Se l'ignoranza dilaga e nessuno sa crittorafare una mail non è certo colpa della PECYellowTRe: .. ma qualcuno si rende conto ??...
- Scritto da: YellowT> Quello che scrivi è fuffa...Proviamo a ragionare...> > 1. Alla posta è il timbro postale che indica la> data di spedizione. Se tu vai a ritirare nella> casella postale dope tre giorni, la consegna> risulta comunque 3 giorni prima, esattamente come> la> PEC.Con le raccomandate ordinarie (cartaceee), la decorrenza dei termini richiesti parte dalla data che si appone sul documento di ritiro (ricevuta..), non certo dal momento di spedizione... !!!> > 2. Problemi di linea virus e altro?? E allora> traffico, problemi al motore, problemi tuoi di> salute per cui non puoi uscire di> casa...Appunto, io non ho scelto di mettere in casella postale tutta la mia corrispondenza, ma il postino me la recapita a casa, e se non ci sono ho 10 giorni minimo dal ricevimento dell'avviso per ... trovare il momento senza traffico, riparare l'auto ... guarire ... ma intanto quanto a me destinato non risulta già letto/visionato solo perché inoltrato .... !!!> > 3. la crittografia è un problema dei privati. Se> l'ignoranza dilaga e nessuno sa crittorafare una> mail non è certo colpa della> PECUna PEC con un documento riservato-giudiziario, dovrebbe essere casomai crittografata dall'emettitore con la MIA chiave pubblica, affinche solo IO possa leggerlo ..., come un atto giudiziario normalmente è in una busta chiusa che neanche un mio familiare può aprire senza il mio consenso, come più volte ribadito dal Garante per la protezione dei dati personali (quindi in abbinamento alla PEC bisognerebbe prevedere l'ergazione di una firma digitale ... idonea )... solo fuffa ??AnonimoRe: .. ma qualcuno si rende conto ??...
> Quello che scrivi è fuffa...Concordo in buona parte, però: > 1. Alla posta è il timbro postale che indica> la data di spedizione.> Se tu vai a ritirare nella> casella postale dope tre giorni, la consegna> risulta comunque 3 giorni prima, esattamente> come la PEC.Hai ragione quando dici che il timbro postale indica la data di spedizione , ma è falso che tale data sia anche quella di consegna . La data di consegna (o meglio, di notifica) di una raccomandata è quella in cui il postino ti ha consegnato la busta e fatto firmare. Se il postino non ti trova a casa ti lascia un avviso, e la data di notifica è quella in cui sei andato con l'avviso all'ufficio postale a ritirare la raccomandata. Dopo un po' di tempo la posta non ritirata si considera in "compiuta giacenza", ovvero notificata anche se non sei andato a ritirarla.Athlon64Re: .. ma qualcuno si rende conto ??...
Provo a rispondere alle tue osservazioni sulla pec> > E con il la PEC ??> - devo scaricare (o leggere in IMAP su un server> di un terzo di cui mi devo MOLTO fidare !!?) un> messaggio che GIA' RISULTA minimo da qualche> minuto/ora, volendo anche da qualche giorno, a me> consegnato, con valore legale ( !!??!! )ti fidi di più di un postino che potrebbe aprire la lettera e sostituirla con una fetta di salame? con il mittente che, con la tua ricevuta firmata può provare di averti spedito il documento vero?con la pec il mittente riceve in allegato anche il proprio messaggio inviato in modo che non ci siano dubbi di sorta.Inoltre i gestori offrono anche un servizio di notifica email o sms per essere avvertiti quando arriva un nuovo messaggio di pec.> > - Augurarmi nel contempo che non ci siano> problemi di lettura, di download, di virus, di> rottura dell'HD, di interruzione di linea, di> disponibilità del server e del mio pc..... (> ???!!!!), perché ne sono sempre e comunque> responsabile ... :| > @^credo siano molti di più i problemi che possano accadere con la posta tadizionale.Se hai un problema sul tuo pc, puoi andare benissimo da un amico o presso un internet point e consultare la casella via web.> - Archiviare e gestire di conseguenza un> documento che ha valore legale sostituivo della> carta... magari sul pc dove mio figlio/a fino a 5> minuti prima chattava / giocava in linea con> chissà chi ...Ma se ora tuo figlio ti prende un documento importante e ci disegna sopra una tartaruga ninja?Lo spreco di carta deve finire, prima o poi tutti ci dovremo rassegnare a ricevere fatture e documenti via email...> > - Ricordarmi che PEC non significa posta> crittografata, ma SOLO certificata tra emittente> e destinatario, e quindi i contenuti potrebbero> anche essere visibili a terzi se non adeguamente> memorizzati / trasmessi> ...Torno al discorso del postino. Ti fidi di più?Io sinceramente preferisco un gestore che, per erogare il servizio ha dovuto dimostrare al cnipa la propria serietà ed ha dovuto descrivere tutte le misure di sicurezza adottate per garantire la riservatezza dei dati dei propri utenti.Ad ogni modo nessuno ti vieta di firmare o crittografare i tuoi messaggi.> > Insomma, la tecnologia delle reti e dei pc> attualmente in uso non mi sembra possa garantire> ad un "privato" livelli di affidabilità e> serenità di utilizzo ....> Non sono assolutamente d'accordoSe vogliamo andare avanti dobbiamo utilizzare gli strumenti che la tecnologia ci mette a disposizione magari cercando di migliorarli.Altrimenti eravamo sempre ai piccioni viaggiatori!friserRe: .. ma qualcuno si rende conto ??...
Volentieri replico ad una costruttiva discussione..> > E con il la PEC ??> > - devo scaricare (o leggere in IMAP su un server> > di un terzo di cui mi devo MOLTO fidare !!?) un> > messaggio che GIA' RISULTA minimo da qualche> > minuto/ora, volendo anche da qualche giorno, a> me> > consegnato, con valore legale ( !!??!! )> > ti fidi di più di un postino che potrebbe aprire> la lettera e sostituirla con una fetta di salame?> con il mittente che, con la tua ricevuta firmata> può provare di averti spedito il documento> vero?> con la pec il mittente riceve in allegato anche> il proprio messaggio inviato in modo che non ci> siano dubbi di> sorta.> Inoltre i gestori offrono anche un servizio di> notifica email o sms per essere avvertiti quando> arriva un nuovo messaggio di> pec.>Premesso che il postino è un "pubblico ufficiale" delegato per alcune funzioni quando porta atti giudiziari e simili ... e quindi indagabile penalmente-personalmente per eventuali anomalie ..Se quando vado alla posta per il ritiro di una raccomandata la trovo manomessa, parte una denuncia penale per violazione della corrispondenza (voglio vedere come si potrebbe gestire una cosa di questo tipo con il mondo digitale ... ), e non ha più valore legale quello che ritiro, i documenti importanti non vengono imbustati ma solo spillati al fine di avere i timbri sull'originale.Bene per il servizio di notifica SMS, (per quello mail vale il solito problema di affidabilità di consegna), peccato che nessuno lo enfatizzi come plus importante e poi mi immagino siano costi aggiuntivi... > > > > - Augurarmi nel contempo che non ci siano> > problemi di lettura, di download, di virus, di> > rottura dell'HD, di interruzione di linea, di> > disponibilità del server e del mio pc..... (> > ???!!!!), perché ne sono sempre e comunque> > responsabile ... :| > > @^> > credo siano molti di più i problemi che possano> accadere con la posta> tadizionale.> Se hai un problema sul tuo pc, puoi andare> benissimo da un amico o presso un internet point> e consultare la casella via> web.La mia nota è relativa all'ingestibilità dei fattori "terzi" (incontrollabili e che potrebbero comportare la perdita irrecuperabile del documento) che possono avvenire DOPO la "PRESUNTA AVVENUTA CONSEGNA" sul server che ospita la mia casella PEC:Se si perde una raccomandata PRIMA che il postino me la consegni la responsabilità o è la sua o delle Poste, ma non risulta certo che io l'ho letta, conosciuta e che debbo comportarmi di conseguenza per qualcosa che non conosco (pagamenti ? presentarmi in tribunale ? fare un ricorso ... ? )> > - Archiviare e gestire di conseguenza un> > documento che ha valore legale sostituivo della> > carta... magari sul pc dove mio figlio/a fino a> 5> > minuti prima chattava / giocava in linea con> > chissà chi ...> > Ma se ora tuo figlio ti prende un documento> importante e ci disegna sopra una tartaruga> ninja?> Lo spreco di carta deve finire, prima o poi tutti> ci dovremo rassegnare a ricevere fatture e> documenti via> email...Concordo per l'idea "ecologica" ed a livello personale, dissento per la mancanza di in-formazione generale e di responsabilizzazione media, io il mio pc non lo faccio usare neanche ai familiari senza la mia supervisione, ma ho la fortuna di possederne più d'uno ... ma gli altri ??> > > > - Ricordarmi che PEC non significa posta> > crittografata, ma SOLO certificata tra emittente> > e destinatario, e quindi i contenuti potrebbero> > anche essere visibili a terzi se non adeguamente> > memorizzati / trasmessi> > ...> > Torno al discorso del postino. Ti fidi di più?> Io sinceramente preferisco un gestore che, per> erogare il servizio ha dovuto dimostrare al cnipa> la propria serietà ed ha dovuto descrivere tutte> le misure di sicurezza adottate per garantire la> riservatezza dei dati dei propri> utenti.> Ad ogni modo nessuno ti vieta di firmare o> crittografare i tuoi> messaggi.Del "postino" sempre meno, purtroppo non ci sono più i postini di una volta... ;-) , a parte le battute, visti i servizi erogati in outsourcing e/o con le varie precarietà ... le cose sono molto meno affidabili in tutti i sensi.Il problema è che per quanto ho potuto concretamente e personalmente constatare non considero migliori i gestori accreditati CNIPA, e sopratutto sfido chiunque a provare ad inviare un documento crittografato verso una PA o un azienda, ammesso che trovi la chiave pubblica del destinatario per farlo... e che l'interlocutore sappia poi come aprirlo ... :-( Se poi chiediamo ad un Ente o azienda di inoltrarci corrispondenza utilizzando crittografia con la ns. chiave pubblica... penso ci sia solo da mettersi l'anima in pace ... :| .. e purtroppo lo dico per esperienza pratica... !! > > Insomma, la tecnologia delle reti e dei pc> > attualmente in uso non mi sembra possa garantire> > ad un "privato" livelli di affidabilità e> > serenità di utilizzo ....> > Non sono assolutamente d'accordo> Se vogliamo andare avanti dobbiamo utilizzare gli> strumenti che la tecnologia ci mette a> disposizione magari cercando di> migliorarli.> Altrimenti eravamo sempre ai piccioni viaggiatori!Concordo sul DOVERE di utilizzo e di miglioramento, ma così applicata non produrrà altro che insoddisfazione di tutti, cavilli per avvocati e buontemponi, strumentalizzazioni per affossare le opportunità di una trasformazione necessaria e aupicabile...Ho utilizzato la mia prima firma digitale in informatica nel 1999, ed a distanza di 8 anni non ho certo aumentato il numero di persone con cui posso utilizzarla, anzi ...AnonimoRe: .. ma qualcuno si rende conto ??...
Rispondo nel testo-> >> Premesso che il postino è un "pubblico ufficiale"> delegato per alcune funzioni quando porta atti> giudiziari e simili ... e quindi indagabile> penalmente-personalmente per eventuali anomalie> ..Se quando vado alla posta per il ritiro di una> raccomandata la trovo manomessa, parte una> denuncia penale per violazione della> corrispondenza (voglio vedere come si potrebbe> gestire una cosa di questo tipo con il mondo> digitale ... ), e non ha più valore legale quello> che ritiro, i documenti importanti non vengono> imbustati ma solo spillati al fine di avere i> timbri> sull'originale.Volevo solo dire che secondo me il canale tradizionale è meno sicuro di quello digitale. Ogni messaggio di PEC viene incapsulato in una busta di trasporto che viene firmata digitalmente dal mittente e verificata dal destinatario. Il tutto per garantire inalterabilita' e integrita' del messaggio.Inoltre il mittente ha la percezione di cosa è stato consegnato in quanto la ricevuta di avvenuta consegna contiene (di default) il prorpio messaggio in allegato. Questa è una garanzia ulteriore> Bene per il servizio di notifica SMS, (per quello> mail vale il solito problema di affidabilità di> consegna), peccato che nessuno lo enfatizzi come> plus importante e poi mi immagino siano costi> aggiuntivi...> il servizio PEC è nuovo, è necessario un po' di tempo affinche' si arrivi a regime, si affinino i meccanismi e vengano proposti nuovi tool a corredo> > La mia nota è relativa all'ingestibilità dei> fattori "terzi" (incontrollabili e che potrebbero> comportare la perdita irrecuperabile del> documento) che possono avvenire DOPO la "PRESUNTA> AVVENUTA CONSEGNA" sul server che ospita la mia> casella> PEC:> Se si perde una raccomandata PRIMA che il postino> me la consegni la responsabilità o è la sua o> delle Poste, ma non risulta certo che io l'ho> letta, conosciuta e che debbo comportarmi di> conseguenza per qualcosa che non conosco> (pagamenti ? presentarmi in tribunale ? fare un> ricorso ... ?> )Per quanto riguarda la responsabilita', fino a che il messaggio non ti viene consegnato i responsabili sono i gestori (esiste un meccanismo di scambio di ricevute tra i server proprio per identificare in qualsiasi momento chi è il responsabile del messaggio)Una volta consegnato il messaggio la responsabilità è del destinatario ma va anche detto che i gestori devono sottostare a dei livelli di servizio strettissimi per cui non è pensabile che tu non sia in grado di leggere la tua posta per un giorno intero> > > > - Archiviare e gestire di conseguenza un> > > documento che ha valore legale sostituivo> della> > > carta... magari sul pc dove mio figlio/a fino> a> > 5> > > minuti prima chattava / giocava in linea con> > > chissà chi ...> > > > Ma se ora tuo figlio ti prende un documento> > importante e ci disegna sopra una tartaruga> > ninja?> > Lo spreco di carta deve finire, prima o poi> tutti> > ci dovremo rassegnare a ricevere fatture e> > documenti via> > email...> > Concordo per l'idea "ecologica" ed a livello> personale, dissento per la mancanza di> in-formazione generale e di responsabilizzazione> media, io il mio pc non lo faccio usare neanche> ai familiari senza la mia supervisione, ma ho la> fortuna di possederne più d'uno ... ma gli altri> ??i modi per proteggere le informazioni oramai sono alla portata di tutti, basta ad esempio avere un supporto esterno accessibile solo a te...e comunque tieni presente che è possibile anche mantenersi una copia dei propri messaggi presso il gestore in modo da averne un'ulteriore copia> > Del "postino" sempre meno, purtroppo non ci sono> più i postini di una volta... ;-) , a parte le> battute, visti i servizi erogati in outsourcing> e/o con le varie precarietà ... le cose sono> molto meno affidabili in tutti i> sensi.> Il problema è che per quanto ho potuto> concretamente e personalmente constatare non> considero migliori i gestori accreditati CNIPA, e> sopratutto sfido chiunque a provare ad inviare un> documento crittografato verso una PA o un> azienda, ammesso che trovi la chiave pubblica del> destinatario per farlo... e che l'interlocutore> sappia poi come aprirlo ... :-(> > Se poi chiediamo ad un Ente o azienda di> inoltrarci corrispondenza utilizzando> crittografia con la ns. chiave pubblica... penso> ci sia solo da mettersi l'anima in pace ... :|> .. e purtroppo lo dico per esperienza pratica...> !!> su questo sono abbastanza d'accordo con te :-( ma d'altra parte sono convinto che anche le PA dovranno adeguarsi e che sia una questione di tempoe credo anche che i gestori forniranno prima o poi degli strumenti per semplificare lo scambio di informazioni attraverso la pec> > > Insomma, la tecnologia delle reti e dei pc> > > attualmente in uso non mi sembra possa> garantire> > > ad un "privato" livelli di affidabilità e> > > serenità di utilizzo ....> > > > Non sono assolutamente d'accordo> > Se vogliamo andare avanti dobbiamo utilizzare> gli> > strumenti che la tecnologia ci mette a> > disposizione magari cercando di> > migliorarli.> > Altrimenti eravamo sempre ai piccioni> viaggiatori!> > Concordo sul DOVERE di utilizzo e di> miglioramento, ma così applicata non produrrà > altro che insoddisfazione di tutti, cavilli per> avvocati e buontemponi, strumentalizzazioni per> affossare le opportunità di una trasformazione> necessaria e> aupicabile...> Ho utilizzato la mia prima firma digitale in> informatica nel 1999, ed a distanza di 8 anni non> ho certo aumentato il numero di persone con cui> posso utilizzarla, anzi> ...Io sono più ottimista ;-) e credo che la giusta spinta la possano dare le aziende private che sono le più sensibili al risparmio di soldi e tempo.Non ci resta che aspettarefriserIntessante ma immatura...
Sostanzialmente son d'accordo con Genghini "Il suo principale punto debole", osserva, "risiede nel fatto che costituisce una firma non tanto del documento sul quale è applicata, quanto piuttosto dei dati di spedizione e di ricezione".Gli attuali sistemi non garantiscono la ricezione da parte del destinatario ma solo da parte di chi ha accesso alla smart card e già questo è un bel buco : chi riceve una raccomandata è identificabile chi usa una smart card no, diverso sarebbe il discorso se ci fosse un'identificazione biometrica.Poi c'è un problema relativo all'integrità dei dati e all'affidabilità dei protocolli. Per intenderci: in termini legali 30 mesi sono un tempo ridicolo ed un'eternità in termini tecnologici. Un processo civile dura una decina d'anni, se un domani venisse trovato un buco nel sistema di certificazione tutto quello che c'è passato attraverso diverrebbe inutilizzabile in sede legale. Se per i rapporti tra grosse aziende le azzuffate buffonesche su termini e cavillini sono estremamente improbabili, nei rapporti tra privati e tra aziende e privati sono al centro, in modo diretto o indiretto, del l'80-90% delle dispute.Questo senza considerare fenomeni assai più frequenti come la compromissione di un server a causa di attacchi esterni, caltronaggine interna et similia, un avvocato non avrebbe alcun problema a far inficiare il tutto in sede di contenzioso.Per ora la PEC sembra un costoso, e non si capisce come mai, servizio sperimentale adatto ad ambiti in cui la certificazione ha più un valore teorico che pratico, vedremo se in futuro diverrà uno strumento affidabile ed adatto alle masse.AnonimoAlcuni difetti...
Personalmente, vedo due difetti principali nella PEC che portaneo a preferire la classica raccomandata cartacea.1) Nella raccomandata cartacea, quasi sempre metto un documento firmato con la penna. Per firmare un messaggio di PEC ho bisogno di un kit di firma digitale (lettore + smart card + iscrizione presso ente certiticato ecc.). Se questo è accessibile per un'azienda, difficilemnte è preferibile per un privato.2) La raccomandata è recapitata quando firmo la ricevuta al postino, mentre la PEC lo è quando arriva nella mia casella PEC presso il gestore. Risultato: il mittente ottiene subito la ricevuta di recapito, ma in realtà il destinatario la vedrà solo la prima volta che scaricherà la posta.AnonimoRe: Alcuni difetti...
Rispondo alle tue osservazioni:> > 1) Nella raccomandata cartacea, quasi sempre> metto un documento firmato con la penna. Per> firmare un messaggio di PEC ho bisogno di un kit> di firma digitale (lettore + smart card +> iscrizione presso ente certiticato ecc.). Se> questo è accessibile per un'azienda,> difficilemnte è preferibile per un> privato.Questo per il momento è vero ma, sicuramente a breve i gestori faranno in modo da semplificare anche questo aspetto (te lo dico da addetto ai lavori), per cui credo sia questione di tempo.D'altra parte affinchè la mail diventasse uno strumento di uso comune ci sono voluti degli anni...> 2) La raccomandata è recapitata quando firmo la> ricevuta al postino, mentre la PEC lo è quando> arriva nella mia casella PEC presso il gestore.> Risultato: il mittente ottiene subito la ricevuta> di recapito, ma in realtà il destinatario la> vedrà solo la prima volta che scaricherà la> posta.Se ci pensi è la stessa cosa: il messaggio è consegnato ma non è detto che venga letto. Potresti mettere la lettera sul tavolo e poi dimenticartene.Ad ogni modo tieni presente che ci sono gestori che inviano una notifica email o sms alla ricezione di un nuovo messaggio di pec (in modo da avvisarti immediatamente)friserRe: Alcuni difetti...
> Se ci pensi è la stessa cosa: il messaggio è> consegnato ma non è detto che venga letto.> Potresti mettere la lettera sul tavolo e poi> dimenticartene.> Ad ogni modo tieni presente che ci sono gestori> che inviano una notifica email o sms alla> ricezione di un nuovo messaggio di pec (in modo> da avvisarti> immediatamente)Ti sta dicendo una cosa diversa : con la raccomandata i termini di legge decorrono dal momento in cui la raccomandata arriva in mano all'interessato; con la PEC dal momento di notifica al server ma non è detto né che l'interessato l'abbia letta né che sia stata recapitata effettivamente all'interessato. Di fatto mancano due requisiti fondamentali per farla preferire alla raccomandata. In concreto più che ad una raccomandata è paragonabile a un fax.AnonimoRe: Alcuni difetti...
> > Ti sta dicendo una cosa diversa : con la> raccomandata i termini di legge decorrono dal> momento in cui la raccomandata arriva in mano> all'interessato; con la PEC dal momento di> notifica al server ma non è detto né che> l'interessato l'abbia letta né che sia stata> recapitata effettivamente all'interessato. Di> fatto mancano due requisiti fondamentali per> farla preferire alla raccomandata. In concreto> più che ad una raccomandata è paragonabile a un> fax.Non è esatto. I termini decorrono da quando il messaggio è stato depositato fisicamente nella casella dell'utente che equivale a dire che è stato consegnato.L'unica differenza sta nel fatto che il destinatario potrebbe non accorgersi che gli è arrivato un nuovo messaggio (ma lo stesso potrebbe accadere nel caso in cui il postino consegni la raccomandata alla colf e non al destinatario finale). Ed e' qui che intervengono i sistemi di notifica sms.friserCaso di utilizzo della PEC regolamentato
Ciao,come esempio di "obbligo" dell'utilizzo della PEC come modalità di trasmissione dati B2B vi segnalo il mercato del gas dove le aziende di vendita gas devono comunicare alle aziende di distribuzione gas tramite pec.http://www.autorita.energia.it/docs/06/294-06.htmquindi quando fatte un contratto gas la vostra società di vendita deve mandare una e-mail certificata alla azienda di distribuzione che vi ha messo il tubo ed il contatore fino a casa.yesmanQuanto agli sms
vorrei far notare che non hanno alcun valore legale, (non è un sistema certificato). Il fatto che si debba ricorrere ad un sistema non certificato per "validarne" uno certificato la dice lunga sulla tenuta legale di quest'ultimo. L'esistenza di questi servizi non fa altro che mettere in luce le debolezze insite nel sistema di certificazione. Peraltro in sede di contenzioso potrebbe trasformarsi in un boomerang per i gestori.AnonimoRe: Quanto agli sms
- Scritto da: > vorrei far notare che non hanno alcun valore> legale, (non è un sistema certificato). Il fatto> che si debba ricorrere ad un sistema non> certificato per "validarne" uno certificato la> dice lunga sulla tenuta legale di quest'ultimo.> L'esistenza di questi servizi non fa altro che> mettere in luce le debolezze insite nel sistema> di certificazione. Peraltro in sede di> contenzioso potrebbe trasformarsi in un boomerang> per i> gestori.Aspetta un attimo.la notifica sms è solo un'utility in più e non ha niente a che vedere con la pec.Le utility servono solo per migliorare la fruibilita'. In questo caso viene inviato un sms per avvertire che è arrivato un messaggio di pec ma questo non giustifica la NON LETTURA della casella.Chi ha una casella di PEC e' perche' la vuole usare per cui non capisco che problema ci sia a leggerla una volta al giornofriserRe: Quanto agli sms
- Scritto da: friser> > - Scritto da: > > vorrei far notare che non hanno alcun valore> > legale, (non è un sistema certificato). Il fatto> > che si debba ricorrere ad un sistema non> > certificato per "validarne" uno certificato la> > dice lunga sulla tenuta legale di quest'ultimo.> > L'esistenza di questi servizi non fa altro che> > mettere in luce le debolezze insite nel sistema> > di certificazione. Peraltro in sede di> > contenzioso potrebbe trasformarsi in un> boomerang> > per i> > gestori.> > Aspetta un attimo.> la notifica sms è solo un'utility in più e non> ha niente a che vedere con la> pec.> > Le utility servono solo per migliorare la> fruibilita'.> > In questo caso viene inviato un sms per avvertire> che è arrivato un messaggio di pec ma questo non> giustifica la NON LETTURA della> casella.> Chi ha una casella di PEC e' perche' la vuole> usare per cui non capisco che problema ci sia a> leggerla una volta al> giornoInvece chi ha una casella postale la tiene per bellezza....comunque la giri la certezza della consegna non c'è e dal punto di vista legale è l'unica cosa che conta.AnonimoRe: Quanto agli sms
(idea)(idea)- Scritto da: > vorrei far notare che non hanno alcun valore> legale, (non è un sistema certificato). Il fatto> che si debba ricorrere ad un sistema non> certificato per "validarne" uno certificato la> dice lunga sulla tenuta legale di quest'ultimo.> L'esistenza di questi servizi non fa altro che> mettere in luce le debolezze insite nel sistema> di certificazione. Peraltro in sede di> contenzioso potrebbe trasformarsi in un boomerang> per i> gestori.gio di nucciemail sicura Tiscali
intanto Tiscali propone una email sicura http://vas.tiscali.it/securemailCome dire "siccome non si sa quale strada è migliore, propongo questo mio prodotto".AnonimoRe: email sicura Tiscali
- Scritto da: > intanto Tiscali propone una email sicura> http://vas.tiscali.it/securemail> Come dire "siccome non si sa quale strada è> migliore, propongo questo mio> prodotto".A 4,99 al mese più che un prodotto è uno scippo. Quello che ti garantisce questo "prodotto" lo puoi ottenere gratis con il servizio mail certificata di thawte. Il fatto poi di aver messo in ballo questo servizio dimostra che non hai capito di cosa parla l'articolo. Documentati di più.Anonimopec tra privati
allora conviene Aruba????? spendo poco ed ho quel minimo di legalita' riconosciuta dall'agenzia Italia Digitale!!!! forse ci provo??? che dite:pro/contro???????????????salvegio di nucciGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 18 gen 2007Ti potrebbe interessare