Troppa HDTV farà collassare le reti?

Troppa HDTV farà collassare le reti?

L'allarme degli esperti: i network sono vicini alla saturazione, l'unico rimedio sicuro è un investimento colossale. 80 miliardi di dollari in cinque anni per reggere l'impatto del broad band
L'allarme degli esperti: i network sono vicini alla saturazione, l'unico rimedio sicuro è un investimento colossale. 80 miliardi di dollari in cinque anni per reggere l'impatto del broad band

Roma – 80 miliardi di dollari, circa 62 miliardi di euro, è la cifra che gli operatori TLC che operano “via cavo” in tutto il mondo dovrebbero investire nell’ampliamento della banda dei propri network entro cinque anni. Sono i dati che emergono dalla ricerca condotta da ABI Research e intitolata Assessing CATV Bandwidth-Expansion Solutions .

Lo studio evidenzia la crescita del settore della HDTV, la tv ad alta definizione, abbinata al gaming multiplayer e ad altri servizi che comportano condivisione di informazioni. Tutto ciò, secondo ABI Research, starebbe portando la rete al “crunch”, il punto di rottura che si farebbe sempre più vicino per via della saturazione della larghezza di banda. Un fenomeno molto simile alla causa che molti, fra utenti e addetti ai lavori, sospettano sia alla base delle notevoli difficoltà sofferte alla fine del 2006 dal broadband italiano .

L’incombente rischio di avvicinarsi pericolosamente al “crunch” porterà, secondo la società di ricerca, le compagnie telefoniche e gli operatori a potenziare le proprie reti. Nella ricerca di ABI Research vengono descritte alcune possibili soluzioni tecnologiche, da adottare in funzione della disponibilità all’investimento di ogni singolo operatore. Il problema concreto è che le soluzioni definite “esageratamente dispendiose” sembrano essere le sole che possono mettere in grado le aziende di fornire l’ampiezza di banda necessaria ad evitare il tracollo.

Il fattore critico potrebbe essere rappresentato dal gap tra la domanda di canali HDTV da parte dell’utenza, dotata di dispositivi predisposti a riceverne il segnale, e l’offerta degli operatori, incrociata con le capacità infrastrutturali dei network “L’imminente crunch dell’ampiezza di banda – riferisce l’analista Michael Ardern – più vicino negli USA che in altre aree del globo per via di una più elevata penetrazione del mercato, presenterà problemi differenti da un operatore all’altro, e ognuno sarà chiamato a trovare la soluzione più adeguata”.

D.B.

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Pubblicato il
19 gen 2007
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