Degli archeologi nell’Oman hanno trovato un artefatto molto raro: si tratterebbe di un gioco da tavolo in pietra risalente a circa 4.000 anni fa. Questo gioco mostra, sulla sua facciata principale, una sorta di griglia (probabilmente il campo di gioco) e alcuni fori.
Il progetto che ha permesso la scoperta di questo artefatto è uno studio dedicato a degli insediamenti che risalgono all’età del ferro e del bronzo nella Qumayrah Valley. L’area di ritrovamento, una delle meno osservate, nascondeva una strada di scambio molto importante.
Non è il primo gioco da tavolo scoperto nei reperti del passato
Non è la prima volta che qualcosa di simile viene scoperto: da migliaia di anni infatti persone di tutto il mondo si trovano a giocare cose simili. Tra i tanti spiccano Senet e Mehen dell’antico Egitto, o il gioco strategico delle legioni Romane, chiamato Ludus Latrunculorum.
Quello scoperto in questo scavo sembra essere a tutti gli effetti un precursore del Gioco dei Venti Quadrati: giocabile in due, sarebbe a sua volta ancora un precursore del più noto e moderno backgammon. Questo gioco ha avuto molti nomi: per esempio, nella città indiana di Kochi, così come negli anni ’50, tutt’oggi si gioca ad Aasha, un gioco davvero molto simile.
La scoperta del Gioco dei Venti Quadrati è attribuibile a Sir Leonard Woolley, archeologo inglese che lo scoprì al Cimitero Reale di Ur tra il 1922 e il 1934. Oltre al gioco da tavolo in questione, la Qumayrah Valley nascondeva anche larghe torri di pietra risalenti all’età del bronzo. Una di queste mostrava anche tracce di fusione di rame, evidenziando un possibile coinvolgimento nella vendita e nello scambio del materiale in questione.
Uno dei membri del team, Agnieszka Pienkowska ha affermato al Daily Observer di Oman che le funzioni di queste strutture, ad oggi, devono ancora essere capite bene, e quindi non sappiamo a cosa servissero.