Donald Trump ama TikTok per la sua capacità di raggiungere i giovani americani, ma non sopporta che sia controllato dai cinesi. E ora il Segretario al Commercio USA ha chiarito una volta per tutte qual è il prezzo dell’amore presidenziale per l’app più controversa del mondo.
TikTok piace a Trump ma solo se diventa americano
Il presidente ama davvero TikTok, e l’ha detto più e più volte, perché è un buon modo per comunicare con i giovani<7q>, ha dichiarato Howard Lutnick durante un’intervista a Fox News Sunday. È un’ammissione che rivela quanto Trump abbia capito il potere politico dell’app. Nessuna piattaforma raggiunge la Generazione Z come TikTok, e nessun politico può permettersi di ignorare questo fatto.
Ma l’amore di Trump per TikTok prevede una clausola non negoziabile… L’app deve diventare americana in tutto e per tutto. Non basta un cambio di proprietà superficiale o accordi di facciata. Serve una trasformazione completa che tocchi proprietà, tecnologia e algoritmi.
Non puoi avere i cinesi che controllano un’app su 100 milioni di telefoni americani, questo semplicemente non va bene
, ha spiegato Lutnick con una chiarezza che non lascia spazio a interpretazioni. È la sintesi perfetta della paranoia geopolitica americana. TikTok non è vista solo come un social network, ma come un potenziale strumento di controllo nelle mani di una superpotenza rivale.
L’equazione è semplice, 100 milioni di utenti americani moltiplicati per le ore quotidiane passate sull’app equivalgono a un’influenza che nessun governo americano può accettare rimanga nelle mani di Pechino.
La trasformazione che ByteDance deve accettare
Lutnick è stato esplicito sui requisiti: Deve passare alla proprietà americana, deve passare alla tecnologia americana, agli algoritmi americani<7q>. Non si tratta di vendere solo le azioni di ByteDance, ma di smantellare completamente l’architettura cinese di TikTok e ricostruirla con componenti americani. È una richiesta che va ben oltre una semplice acquisizione aziendale.
Il governo americano ha dato a ByteDance una nuova scadenza di 90 giorni per chiarire lo status di proprietà di TikTok. È l’ennesima proroga in una saga che dura da anni, ma questa volta il tono sembra più definitivo. Trump ha dimostrato di essere positivo verso TikTok, ma solo se può passare nelle mani americane.
La Casa Bianca ha fatto capire che non vuole che TikTok si spenga, come ha dichiarato la portavoce Karoline Leavitt. Ma la sopravvivenza dell’app dipende interamente dalla volontà di ByteDance di accettare una trasformazione totale.
E il Governo cinese?
Il problema è che qualsiasi accordo deve essere approvato dal governo cinese, e Pechino non sembra entusiasta di regalare agli americani uno dei suoi gioielli tecnologici più preziosi. Le dispute commerciali sui dazi hanno ulteriormente complicato la situazione. TikTok è diventata in una pedina di una partita geopolitica molto più grande.
Trump aveva persino suggerito che se la Cina avesse accettato di vendere TikTok, avrebbe ridotto i dazi commerciali.