TSMC conferma lo stop alla fornitura dei chip a Huawei

TSMC: basta chip a Huawei entro due mesi

In assenza di ulteriori novità, in settembre Taiwan Semiconductor Manufacturing Company interromperà la fornitura dei chip al gruppo cinese.
TSMC: basta chip a Huawei entro due mesi
In assenza di ulteriori novità, in settembre Taiwan Semiconductor Manufacturing Company interromperà la fornitura dei chip al gruppo cinese.

Proprio nei giorni in cui spunta un’indiscrezione a proposito di un nuovo impianto per la realizzazione di componenti a 2 nm, TSMC torna a pronunciarsi in merito alla fornitura di chip a Huawei, confermando l’intenzione di interromperla entro i prossimi due mesi in assenza di ulteriori novità. Confermate dunque le voci di corridoio circolate a metà maggio.

TSMC-Huawei: stop alla fornitura dei chip

Il chipmaker perde così uno dei suoi clienti più importanti, ma come ribadito all’inizio di giugno questo non dovrebbe comprometterne la stabilità economica. Non sembra esserci all’orizzonte l’inoltro di una richiesta alle autorità USA per ottenere il via libera necessario a proseguire il business con una delle realtà inserite dal Dipartimento del Commercio nella Entity List. Queste le parole di Mark Liu, Presidente di Taiwan Semiconductor Manufacturing Company.

Ci siamo pienamente conformando alle nuove norme. Non abbiamo preso nuovi ordini dal 15 maggio. Nonostante sia terminata la fase di dibattito pubblico sul regolamento, il Bureau of Industry and Security non ha ancora annunciato un cambiamento definitivo. In questa situazione non forniremo altro hardware dopo il 14 settembre.

Non è dunque da escludere la possibilità che TSMC possa tornare sulla propria decisione in caso di cambiamenti annunciati dagli Stati Uniti.

Le previsioni del gruppo per il periodo luglio-settembre sono di crescita: entrate da 11,2 a 11,5 miliardi di dollari, su di oltre il 20% rispetto allo stesso periodo del 2019. Questo nonostante sia stimata una flessione pari a più del 10% nel volume di smartphone distribuiti a livello globale da qui a fine anno. Molto dipenderà anche dall’accoglienza riservata ai modelli compatibili con le reti 5G.

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Pubblicato il
16 lug 2020
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