Roma – IBM sapeva che i dipendenti che lavoravano in alcune zone di certi impianti, come quelli di San Jose, entravano in quotidiano contatto con sostanze decisamente tossiche senza una vera difesa e sapeva che questo avrebbe potuto condurre a gravissime patologie, compresi tumori mortali. Questa la pesantissima accusa che è stata lanciata contro il colosso informatico nel corso della prima udienza di un procedimento di cui si parla da tempo .
Secondo Richard Alexander, il legale che rappresenta gli ex dipendenti IBM, l’azienda avrebbe persino mentito ai propri dipendenti, rassicurandoli che tali sostanze non avrebbero prodotto le conseguenze catastrofiche che secondo l’accusa si sono invece verificate.
Nella prima udienza Alexander ha messo in guardia la difesa, che per ora nega qualsiasi accusa, affermando che nel corso del processo verranno chiamati a testimoniare non solo esperti oncologi ma anche ex impiegati dell’azienda ed ex dirigenti, anche dalla Francia, testimonianze che non saranno gradite ai vertici dell’azienda.
“Proveremo – ha dichiarato l’avvocato dinanzi a giudice e giuria – che IBM è responsabile di frode per aver nascosto ai propri dipendenti le prove di un avvelenamento chimico sistemico. Poiché IBM non ha detto nulla quando era suo preciso dovere parlare, questa povera gente ha continuato a lavorare con quegli agenti chimici e non gli è stata data la possibilità di salvaguardare il loro bene più importante: la loro salute”.
Da parte sua IBM ha rilevato che i due casi portati in tribunale, dei 250 pendenti , riguardano, il primo un uomo che fuma da almeno vent’anni e il secondo un diabetico sovrappeso che è in terapia ormonale. Entrambi, dunque, sono considerati da IBM a rischio tumore, malattia che poi li ha effettivamente colpiti. Secondo Robert Weber, che difende il gigante informatico, non ci sono “prove scientifiche” per quanto affermato dall’accusa né ci sono prove “che le persone coinvolte in questo caso siano state avvelenate chimicamente da IBM. L’azienda ha fornito un luogo di lavoro responsabile e sicuro che ha offerto ottime opportunità alle donne e agli uomini di Silicon Valley. Nessuna chimicofobia può distorcere questo fatto”.
Secondo gli osservatori specializzati americani il procedimento a carico di IBM durerà almeno un mese e mezzo e dai suoi risultati dipenderanno grandemente le possibilità di ricorso delle altre 250 persone che hanno intenzione di trascinare IBM in tribunale per simili accuse. Per l?Azienda la situazione è delicata, visto che tutti, compresa l’accusa di questo primo processo, vogliono il rimborso di tutte le spese mediche, danni morali e materiali nonché una grave sanzione per il comportamento di IBM, ritenuto irresponsabile.
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Re: X la redazione
Oddioooooooo si salvi chi puooooooooooooo' .. l'attacco dei new globaaaaaaaaal!!!!! :DAnonimoIn effetti
mi chiedevo una cosa.Ma internet e' nato come cosa al di fuori delle regole o no ?Mi spiego.Quando l'autority per il naming assegna i nomi ha proprie regole interne.ll discorso del tribunale di bergamo dovrebbe cadere perche' come dicono loro e' un discorso tra privati,il contratto avviene tra privati e non tramite regole e registrazioni statali.Chi ha ragione ?. Nel senso io fondo un'associazione al di fuori del mondo conosciuto e dico che solo alcuni secondo le mie regole possono accedervi,come mai qualcun'altro puo' modificare le regole con cui si puo' partecipare?Chi e' il garante per l'assegnazione dei domini ? Non esiste a livello statale.Non esistono organi di controllo per il dominio creati dallo stato (credo).Dal mio punto di vista e' una mancanza burocratica perche' se no non avrebbe senso nemmeno registrare un dominio presso le autority me lo prendo e finisco li' tanto se il primo che viene mi contesta la proprietà che senso nemmeno preoccuparsi di registrarlo da qualcuno che non ha l'autorità per farlo.AnonimoRe: In effetti
Si ma infatti si potrebbe configurare un reato e di conseguenza anche l'eventuale cessione del dominio, nel caso sfrutti un nome conosciuto per scopi personali o peggio ancora per truffare la gente che ha fiducia nel marchio. Ma nel caso di omonimia secondo me è valido il principio che chi prima arriva ha il diritto di registrare per se il nome.Detto questo se non sto sfruttando l'immagine di un altro marchio senza averne alcun diritto, sarò io a decidere se è il caso di spostare il mio dominio da un'altra parte, ovviamente se riceverò la giusta motivazione (economica). Se no ciccia, non sfrutto il tuo nome, mi faccio gl'affari miei (in piena legalità) e se non mi va di cambiare il dominio perchè è uno sbatti, resto lì e te la becchi.Ma chi cazzo si crede di essere armani (la casa di moda) il padrone del nome armani, perchè fa un paio di jeans? E il giudice pure a dargli ragione perchè ha soldi e avvocati???Beh non so cosa fa Luca Armani ma sarei pronto a dare il mio obolo per fare una colletta per pagargli le spese legali e vedere Armani(la casa di modo) prenderselo in quel posto..Quanta arroganza... magari l'hanno fatto e gl'è andata male, ma i soldi dell'avvocato non potevano darli a Luca magari con qualche altro incentivo (qualche bel vestito da sera ;) ) e chiedergli gentilmente di vendere a loro una sua proprietà?warrior666Re: I vari domini di armani.tld (variabi
Veramente non credo che PI abbia edicato al forum abbastanza spazio disco da poterli contenere tuttipaulatzspiegateci il finale
la storia la conosciamo tutti e bene. che qualcuno ci spieghi il finale. grazieAnonimoRe: spiegateci il finale
Il finale è che in Italia anche in ambito della "grande rete" chi ha soldi e potere può mettertelo in quel posto come e quando vuole ;-)Meditate gente... meditate... e continuate a mandare al governo imprenditori :-DAnonimoRe: spiegateci il finale
Premessa:Non voglio assolutamente difendere il governo.Ma cosa centra il governo?Potevi dire "Piove... GOVERNO LADRO" che è la stessa cosa... mi sa che il problema è un po a monte a prescindere dello schieramento politico che compone la maggioranza in Parlamento.Un saluto affettuosoFilippo R.AnonimoRe: spiegateci il finale
- Scritto da: Anonimo> la storia la conosciamo tutti e bene. che> qualcuno ci spieghi il finale. grazieDi opinioni favorevoli o contrarie ne sono state espresse tantissime. I personaggi sono conosciuti, il caso anche, speriamo di conoscere presto anche il finale.AnonimoImprecisioni
Se ne parlato tanto, sia su PI che altrove.Vedo comunque che ancora regna la confusione.Mi sia consentito fare un paio di osservazioni sull'articolo.1) Si legge nella motivazione della sentenza: "le regole di naming dettate dalla Naming Authority e cioè quelle che stabiliscono la procedura per l'assegnazione dei nomi a domino, costituiscono mere regole contrattuali di funzionamento del sistema di comunicazione delle rete Internet, di carattere amministrativo interno, che non possono essere utilizzate dal giudice atteso che l'autorità giudiziaria è chiamata ad applicare la legge e non una normativa amministrativa interna". Può piacere o meno, ma questa interpretazione è inecceppibile.Le regole di naming possono fondare un giudizio arbitrale di riassegnazione, non quello di un tribunale.2) "Pertanto lo stesso Luca Armani potrebbe ritenersi offeso nel proprio diritto al nome, che è un diritto assoluto della personalità ed è di rango costituzionalmente superiore rispetto al diritto riconosciuto ad un?azienda all?uso esclusivo del proprio marchio registrato". Massimo rispetto a Luca Armani e al suo nome. Ma se Luca Armani registra "armani.it" per metterci foto di famiglia o l'albero genealogico degli armani, nulla da eccepire. Solo in questo caso è possibile sostenere la superiorità del diritto al nome e alla personalità.Se invece Luca usa "armani.it" in funzione di segno distintivo e commerciale, allora non può ignorare che esiste un identico marchio rinomato. Anche in questo caso l'interpretazione del giudice è inattaccabile. Dura lex sed lex.ACwww.patnet.itAlessioCRe: Imprecisioni
- Scritto da: AlessioC> Se ne parlato tanto, sia su PI che altrove.> Vedo comunque che ancora regna la confusione.> Mi sia consentito fare un paio di> osservazioni sull'articolo.> > 1) Si legge nella motivazione della> sentenza: "le regole di naming dettate dalla> Naming Authority e cioè quelle che> stabiliscono la procedura per l'assegnazione> dei nomi a domino, costituiscono mere regole> contrattuali di funzionamento del sistema di> comunicazione delle rete Internet, di> carattere amministrativo interno, che non> possono essere utilizzate dal giudice atteso> che l'autorità giudiziaria è chiamata ad> applicare la legge e non una normativa> amministrativa interna". Può piacere o meno,> ma questa interpretazione è inecceppibile.> Le regole di naming possono fondare un> giudizio arbitrale di riassegnazione, non> quello di un tribunale.> > 2) "Pertanto lo stesso Luca Armani potrebbe> ritenersi offeso nel proprio diritto al> nome, che è un diritto assoluto della> personalità ed è di rango costituzionalmente> superiore rispetto al diritto riconosciuto> ad un?azienda all?uso esclusivo del proprio> marchio registrato". Massimo rispetto a Luca> Armani e al suo nome. Ma se Luca Armani> registra "armani.it" per metterci foto di> famiglia o l'albero genealogico degli> armani, nulla da eccepire. > Solo in questo caso è possibile sostenere la> superiorità del diritto al nome e alla> personalità.> Se invece Luca usa "armani.it" in funzione> di segno distintivo e commerciale, allora> non può ignorare che esiste un identico> marchio rinomato. Anche in questo caso> l'interpretazione del giudice è> inattaccabile.> > Dura lex sed lex.> > AC> www.patnet.itMa il discorso mi sembra un po' provocatorio.Ad ogni modo , vorrei sapere allora chi deve decidere di assegnare i nomi a tizio o a caio . Mi sembra il solito gioco della mano sinistra che non sa' quello che fa' la mano destra.Luca Armani dal suo punto di vista potrebbe anche chiedere risarcimenti per i danni subiti perche' c'e' mala organizzazione.Non so' se leggi i giornali ma la mala burocrazia deve essere risarcita e chi ne paga le spese ? L'autority del naming ?Ma che si mettessero anche loro daccordo no ?Non e' possibile gestire internet in 2 modi differenti.Oppure si potrebbe fare che il tribunale appioppi la multa all'autority visto che e' concorsa nel eseguzione nella violazione del marchio Armani.AnonimoRe: Imprecisioni
> Ma il discorso mi sembra un po' provocatorio.> Ad ogni modo , vorrei sapere allora chi deve> decidere di assegnare i nomi a tizio o a> caio . Mi sembra il solito gioco della mano> sinistra che non sa' quello che fa' la mano> destra.> Luca Armani dal suo punto di vista potrebbe> anche chiedere risarcimenti per i danni> subiti perche' c'e' mala organizzazione.Non> so' se leggi i giornali ma la mala> burocrazia deve essere risarcita e chi ne> paga le spese ? L'autority del naming ?Ma> che si mettessero anche loro daccordo no> ?Non e' possibile gestire internet in 2 modi> differenti.Oppure si potrebbe fare che il> tribunale appioppi la multa all'autority> visto che e' concorsa nel eseguzione nella> violazione del marchio Armani.Basterebbe porre fine alle polemiche, fare chiarezza e spiegare esattamente i fatti, ma la chiarezza non giova a nessuno.AnonimoRe: Imprecisioni
> Ma il discorso mi sembra un po' provocatorio.> Ad ogni modo , vorrei sapere allora chi deve> decidere di assegnare i nomi a tizio o a> caio . Mi sembra il solito gioco della mano> sinistra che non sa' quello che fa' la mano> destra.Forse nn hai ben chiaro cosa è successo : la SOCIETA Timbri Armani decide di usare il nome armani.it per fare attività commerciale ,quando in realta avrebbe dovuto usare un nome del tipo TimbriArmani.it ,ed è per questo motivo che ha perso la causa. > Luca Armani dal suo punto di vista potrebbe> anche chiedere risarcimenti per i danni> subiti perche' c'e' mala organizzazione.Non> so' se leggi i giornali ma la mala> burocrazia deve essere risarcita e chi ne> paga le spese ? L'autority del naming ?Ma> che si mettessero anche loro daccordo no> ?Non e' possibile gestire internet in 2 modi> differenti.Oppure si potrebbe fare che il> tribunale appioppi la multa all'autority> visto che e' concorsa nel eseguzione nella> violazione del marchio Armani.Danni per cosa ? Avesse messo su un sito con le foto di famiglia posso anche capirlo , ma lui è un imprenditore e la sua societa come TUTTE le altre devono sottostare a determinate regole , sai perchè la sua societa non si chiama Armani ? perchè semplicemente quando è andato a registrare l'azienda quel nome esisteva già , e ha dovuto chiamarla Timbri Armani....AnonimoRe: Imprecisioni
>in realta avrebbe dovuto usareE' una legge, una regola o una tua opinione?AnonimoRe: Imprecisioni
- Scritto da: Anonimo> > > Ma il discorso mi sembra un po'> provocatorio.> > Ad ogni modo , vorrei sapere allora chi> deve> > decidere di assegnare i nomi a tizio o a> > caio . Mi sembra il solito gioco della> mano> > sinistra che non sa' quello che fa' la> mano> > destra.> Forse nn hai ben chiaro cosa è successo : la> SOCIETA Timbri Armani decide di usare il> nome armani.it per fare attività commerciale> ,quando in realta avrebbe dovuto usare un> nome del tipo TimbriArmani.itE Giorgio Armani non dovrebbe usare il dominio allora: GiorgioArmaniVestitiPerFighettiIdioti.it ?AnonimoRe: Imprecisioni
Non sono d'accordo... Qui non si tratta di malaburocrazia: se registri un dominio "ferrari" o "armani" o "cocacola" o qualunque altro marchio rinomato e sei un commerciante, semplicemente non ti è consentito di non sapere che stai commettendo un abuso al marchio rinomato.Scusa l'esagerazione, ma se ammazzi una persona non puoi dire "non sapevo che fosse vietato"...AC> Ma il discorso mi sembra un po' provocatorio.> Ad ogni modo , vorrei sapere allora chi deve> decidere di assegnare i nomi a tizio o a> caio . Mi sembra il solito gioco della mano> sinistra che non sa' quello che fa' la mano> destra.> Luca Armani dal suo punto di vista potrebbe> anche chiedere risarcimenti per i danni> subiti perche' c'e' mala organizzazione.Non> so' se leggi i giornali ma la mala> burocrazia deve essere risarcita e chi ne> paga le spese ? L'autority del naming ?Ma> che si mettessero anche loro daccordo no> ?Non e' possibile gestire internet in 2 modi> differenti.Oppure si potrebbe fare che il> tribunale appioppi la multa all'autority> visto che e' concorsa nel eseguzione nella> violazione del marchio Armani.AlessioCRe: Imprecisioni
E' perchè qualcuno ha venduto qualcosa che apparteneva di diritto a qualcun altro? E se Armani nn avesse mai voluto avere un dominio internet? Boh probabilmente è necessario vedere cosa implica registrare un marchio, ovvero tutti i diritti che ti dà e dove questi si applicano. Cioè se no potrebbe anche richiedere a chiunque abbi un'insegna davanti al suo negozio con la scritta Armani(perchè si chiama così) di chiudere o cambiare l'insegna.......AnonimoRe: Imprecisioni
> Ma il discorso mi sembra un po' provocatorio.> Ad ogni modo , vorrei sapere allora chi deve> decidere di assegnare i nomi a tizio o a> caio.no ma guarda ke la provocazione NON c'entra!!!semplicemente, e sottolineo "semplicemente", c'è una legge dello stato ke dice certe cose.punto.se non piace si cerca di farla cambiare, se non si ha voglia di farsi pista, la si lascia stare così.tra parentesi, pura ipotesi personale, detta kosì a pelle, il buon luca ci ha giokato, kome avrebbe fatto pressokè kiunque, senno registrava www.armanitimbri o qualkosa di simile, di sicuro il giorgio (e neanke il giudice) nn avrebbe avuto niente da eccepire.è troppo comodo criticare le leggi ma non esporsi per cambiarle.luca lo fa (imho) per farsi pubblicità (e a ragione, visto ke il merkato dei timbri per sua sfortuna è in netto calo), ma tutti sti lamerazzi ke sparano sentenze facendosi paladini della Libertà....mi fanno venire in mente quando il tipo va da zio Paperone e gli fa "sono qui in rappresentanza dell'intera umanità" e zio Paperone gli risponde: "il vostro mandato è troppo ampio per avere validità legale".Questa è solo una storiella pseudo-zen per dire ke è facile banfare senza alzare il culo dal computer, se vuoi cambiare le cose impegnati in prima persona, per quanto difficile sia (visto ke Abbado ha detto quello ke ha detto a Tokio e nessuno ci ha fatto caso guardando i 6 tiggì di stato).fatti, non parole, ragazzi!la libertà si difende prendendosi almeno il disturbo di stampare 100 volantini e distribuirli in giro, sennò sembrate le concorrenti di missitalia ke tutte guarda caso fanno volontariato - ma ke nobili - lo facessero davvero avrebbero la dignità di konsiderarla una kosa privata da non sbandierare ai quattro venti, esattamente kome si komporta ki volontariato lo fa davvero.fatti, non ciance in forum.e se fatti devono essere, non per difendere un tipo ke ci marcia, le energie e il tempo sono poki, usateli bene.giorsAnonimoRe: Imprecisioni
Spero che tu non abbia ragione: caxxi di armani se non si è mosso a registrare il dominio> AC> www.patnet.itGià che ci sei, ridai un'occhiata al sito: 800 pixel di larghezza con tutto quello spazio bianco a destra sono uno spreco enorme:|:|:|:|:|:|:|:|:|:|AnonimoRe: Imprecisioni
Che dire... hai perfettamente ragione... :(Ma il codice non l'ho fatto io e...AC - Scritto da: Anonimo> Spero che tu non abbia ragione: caxxi di> armani se non si è mosso a registrare il> dominio> > > AC> > www.patnet.it> > Già che ci sei, ridai un'occhiata al sito:> 800 pixel di larghezza con tutto quello> spazio bianco a destra sono uno spreco> enorme:|:|:|:|:|:|:|:|:|:|AnonimoRe: Imprecisioni
se ti riferisci al sito armani.it è quello che il giudice gli ha permesso di scrivere, se scrive qualcosa che non piace alla controparte deve versare quantità di euro che difficilmente un essere umano normale riesce a vedere nella sua vita.E' ovvio che in questo caso meno si scrive meglio è.- Scritto da: Anonimo> Spero che tu non abbia ragione: caxxi di> armani se non si è mosso a registrare il> dominio> > > AC> > www.patnet.it> > Già che ci sei, ridai un'occhiata al sito:> 800 pixel di larghezza con tutto quello> spazio bianco a destra sono uno spreco> enorme:|:|:|:|:|:|:|:|:|:|AnonimoRe: Imprecisioni
> se ti riferisci al sito armani.it è quello> che il giudice gli ha permesso di scrivere,> se scrive qualcosa che non piace alla> controparte deve versare quantità di euro> che difficilmente un essere umano normale> riesce a vedere nella sua vita.> E' ovvio che in questo caso meno si scrive> meglio è.Se il giudice avesse emesso una sentenza chiara e precisa per tutti, non saremmo qui a discuterne dopo quasi un anno.AnonimoRe: Imprecisioni
Gentilissimo Alessio,direi che già il Tribunale di Firenze nel caso "Sabena" del 2000 riconobbe la non applicabilità della normativa sul marchio registrato. Il principale riferiemnto in giurisprudenza è rappresentato soprattutto da questo significativo precedente.Manuel M. Buccarella- Scritto da: AlessioC> Se ne parlato tanto, sia su PI che altrove.> Vedo comunque che ancora regna la confusione.> Mi sia consentito fare un paio di> osservazioni sull'articolo.> > 1) Si legge nella motivazione della> sentenza: "le regole di naming dettate dalla> Naming Authority e cioè quelle che> stabiliscono la procedura per l'assegnazione> dei nomi a domino, costituiscono mere regole> contrattuali di funzionamento del sistema di> comunicazione delle rete Internet, di> carattere amministrativo interno, che non> possono essere utilizzate dal giudice atteso> che l'autorità giudiziaria è chiamata ad> applicare la legge e non una normativa> amministrativa interna". Può piacere o meno,> ma questa interpretazione è inecceppibile.> Le regole di naming possono fondare un> giudizio arbitrale di riassegnazione, non> quello di un tribunale.> > 2) "Pertanto lo stesso Luca Armani potrebbe> ritenersi offeso nel proprio diritto al> nome, che è un diritto assoluto della> personalità ed è di rango costituzionalmente> superiore rispetto al diritto riconosciuto> ad un?azienda all?uso esclusivo del proprio> marchio registrato". Massimo rispetto a Luca> Armani e al suo nome. Ma se Luca Armani> registra "armani.it" per metterci foto di> famiglia o l'albero genealogico degli> armani, nulla da eccepire. > Solo in questo caso è possibile sostenere la> superiorità del diritto al nome e alla> personalità.> Se invece Luca usa "armani.it" in funzione> di segno distintivo e commerciale, allora> non può ignorare che esiste un identico> marchio rinomato. Anche in questo caso> l'interpretazione del giudice è> inattaccabile.> > Dura lex sed lex.> > AC> www.patnet.itAnonimoRe: Imprecisioni
- Scritto da: Anonimo> Gentilissimo Alessio,> direi che già il Tribunale di Firenze nel> caso "Sabena" del 2000 riconobbe la non> applicabilità della normativa sul marchio> registrato. Il principale riferiemnto in> giurisprudenza è rappresentato soprattutto> da questo significativo precedente.Tutti noi abbiamo la speranza che se per forza si devono creare delle regole non siano dettate dai vari tribunali italiani a spese del malcapitato di turno.AnonimoRe: Imprecisioni
- Scritto da: Anonimo> Gentilissimo Alessio,> direi che già il Tribunale di Firenze nel> caso "Sabena" del 2000 riconobbe la non> applicabilità della normativa sul marchio> registrato. Il principale riferiemnto in> giurisprudenza è rappresentato soprattutto> da questo significativo precedente.Ah.Tribunale di Napoli - Sentenza 26 febbraio 2002(Playboy c. Giannattasio) [Casaburi, mica pizza e fichi :-) ]Tribunale di Firenze - Ordinanza 7 giugno 2001, n. 3155(Dada c. Novamarine) [ambivalente, ma riconosce anche se contortamente la natura di segno distintivo al nome a dominio e risolve in favore del titolare del marchio registrato]Tribunale di Firenze - Ordinanza 28 maggio 2001, n. 2794(Blaupunkt c. Nessos) [inibitoria concessa al reclamante titolare di marchio registrato]Tribunale di Messina - Ordinanza del 3 novembre 2000(Marketing Research c. Affari Fisco e Finanza) [dove il nome a dominio viene riconosciuto come segno distintivo atipico, accostandolo in realta' all'insegna - il che poco rileva alla luce del principio dell'unita' del segno]Tribunale di Modena - Ordinanza del 1 agosto 2000(Data Service c. Ascom Servizi) [applicabilità al nome a dominio della normativa relativa alla concorrenza sleale ed ai marchi]Tribunale di Ivrea - Sentenza del 19 luglio 2000(I.C.N. c. Italia On Line) [nota di colore: la convenuta - soccombente - era difesa dal Prof. Floridia, fate voi...]Tribunale di Milano - Ordinanza del 3 febbraio 2000(Bancalavoro c. Jobber) [inibitoria di uso di nome a dominio corrispondente a marchio registrato - e per di piu' debole!]Tribunale di Viterbo - Ordinanza del 24 gennaio 2000(Touring c. Vecchi) [inibitoria ex art. 63 l.m.]giusto per citarne alcune tra le piu' cristalline.Definire la sentenza Sabena (peraltro successivamente "sconfessata" nello stesso Foro) come principale riferimento giurisprudenziale in punto mi sebra un po' azzardato, non trova?Cordialita'.GianlucaAnonimoRe: Imprecisioni
- Scritto da: AlessioC> 1) Si legge nella motivazione della> sentenza: "le regole di naming dettate dalla> Naming Authority e cioè quelle che> stabiliscono la procedura per l'assegnazione> dei nomi a domino, costituiscono mere regole> contrattuali di funzionamento del sistema di> comunicazione delle rete Internet, di> carattere amministrativo interno, che non> possono essere utilizzate dal giudice atteso> che l'autorità giudiziaria è chiamata ad> applicare la legge e non una normativa> amministrativa interna". Può piacere o meno,> ma questa interpretazione è inecceppibile.> Le regole di naming possono fondare un> giudizio arbitrale di riassegnazione, non> quello di un tribunale.Secondo questa ineccebile interpretazione, se io fondassi un'azienda che si chiama "it" avrei diritto al TLD it. ? E se fondassi "www", "pop" o "smtp" a tutti dominii sunnominati?Tifentero patrone ti universo! Ahaha!AnonimoRe: Imprecisioni
> Secondo questa ineccebile interpretazione,> se io fondassi un'azienda che si chiama "it"> avrei diritto al TLD it. ? E se fondassi> "www", "pop" o "smtp" a tutti dominii> sunnominati?> > Tifentero patrone ti universo! Ahaha!Tu forse non tifenterai patrone ti universo, ma altri con molti più soldi di te probabilmente si, se nessuno di autorevole avrà il coraggio di prendere posizioni precise anche di fronte a sentenze come queste.Sentenze non fondamentalmente sbagliate nelle loro motivazioni, ma forzatamente applicate in questioni completamente differenti.AnonimoRe: Imprecisioni
> Tu forse non tifenterai patrone ti universo,> ma altri con molti più soldi di te> probabilmente si, se nessuno di autorevole> avrà il coraggio di prendere posizioni> precise anche di fronte a sentenze come> queste.> Sentenze non fondamentalmente sbagliate> nelle loro motivazioni, ma forzatamente> applicate in questioni completamente> differenti.Qualcuno di autorevole a preso una posizione precisa, peccato che non era il giudice ma l'accusatore e di conseguenza gli altri si adeguano.Anonimoarpiedi
"Pertanto lo stesso Luca Armani potrebbe ritenersi offeso nel proprio diritto al nome, che è un diritto assoluto della personalità ed è di rango costituzionalmente superiore rispetto al diritto riconosciuto ad un?azienda all?uso esclusivo del proprio marchio registrato. "poteva rimanere offeso, ma offeso di brutto brutto brutto...sinceramente mi chiedo perchè si dia spazio a un dibattito come questo, il signore in questione non si chiama Armani, si chiama Luca Armani, se vuole registrare il proprio nome che registri lucaarmani.quel che gli pare, scritto come meglio crede.Tra l'altro, come è stato fatto notare, il signor L.Armani ha registrato armani per il sito della sua attività commerciale, non per un suo sito personale, quindi anche se effettivamente si chiamasse di nome solo "Armani" la registrazione del dominio armani non lo lederebbe del diritto al nome perchè non in conflitto col suo diritto al nome ma in conflitto con il nome della sua azienda, che è soggetto a norme giuridiche diverse, quelle della registrazione dei marchi, in quanto il sito rappresenta non lui ma la sua azienda.Io credo che il legislatore abbia agito in modo molto migliore dei legislatori di oltreoceano, il nome del dominio ricade chiaramente sotto la legislazione vigente che prevale sul potere giuridico del registar (giustamente paragonato al diritto privato) che prevede trattamenti diversi e molto più articolati e completi delle banali regole di registrazione del dominio, analizzando caso per caso se ad essere registrato debba essere un nome proprio, un marchio commerciale o altro.Sono daccordo che servano leggi internazionali perchè internet è internazionale, ma queste leggi non possono essere banali e semplicistiche come gli attuali regolamenti per la registrazione di un dominio.AnonimoRe: arpiedi
- Scritto da: Anonimo> Sono daccordo che servano leggi> internazionali perchè internet è> internazionale, ma queste leggi non possono> essere banali e semplicistiche come gli> attuali regolamenti per la registrazione di> un dominio.scommetto che nel mese novembre anno 2004 le leggi saranno come quelle attuali . purtroppo leggi internazionali a pochi interessano realizzarle. " chi vivrà vedra..."AnonimoE' Assurdo
La giurisprudenza americana, che in materia è certamente più avanti di noi, non avrebbe deciso così. Nel 1996 nel caso Panavision int'l L.P. v. Toeppen, una corte californiana ha deciso per la sussistenza di cybersquatting relativamente al dominio panavision.com, non sulla base del dominio in sè, che rimandava a pagine contenenti vedute aeree della città di Pana (appunto Pana-vision), ma perchè a segito di un'ingiunzione a cessare l'uso del marchio da parte dell'industria, il Toeppen offre il dominio in vendita a 13.000$ promettendo inoltre di non registrare più domini legati a marchi della Panavision. Poichè a fronte di un rifiuto egli registra un altro dominio, panaflex.com (che conteneva solo una pagina html con la parola "hello"), il cybersquatting è apparso evidente. Ma probabilmente non sarebbe stato così se si fosse limitato a sostenere la tesi di vision of pana.Il caso di armani mi sembra assurdo. Vorrei capire in base a quale criterio il tribunale ha deciso in questo modo. Posto che il nome di dominio è certamente assimilabile a un marchio e che non ci si può aspettare che lo stato si astenga dal disciplinare qualsiasi materia, poichè è sovrano e quindi potenzialmente onnipotente (e questa vuol essere una constatazione di fatto, non un giudizio di valore), il problema sta nel fatto che in un vuoto legislativo, i tribunali adottano le soluzioni che appaiono loro più opportune. In più mi sembra che la legge marchi italiana ammetta sempre, ma ora non ho modo di controllare, la registrazione di un marchio, anche se già esistente, corrispondente al nome di chi lo registra. E va considerato anche che non esiste una minima possibilità di concorrenza, o di abuso del nome, trattandosi di un timbrificio e di una casa di moda. Mi sembra assurdo. a.AnonimoRe: E' Assurdo
no è per niente assurdo quello che è successo , la societa Timbri Armani ha registrato il dominio Armani.it , nella causa ha usato come scusa il fatto che il dominio corrisponde al nome dell'azienda ma cio nn è verò per il semplice fatto che è la socetà si chiama Timbri Armani , ed è per questo che ha perso.Se L.Armani avesse creato un sito con le foto di famiglia niente da dire , non rientra come attività commerciale , ma quando sei un IMPRENDITORE ,devi rispettare certe regole come queste.Per dirla tutta se avessse registrato il nome TimbriArmani.it avrebbe avuto ragione .:-)AnonimoRe: E' Assurdo
Ma io penso che la decisione sia stata questa perchè "Armani" è un marchio notorio e quindi gode di una tutela ampliata. Infatti è plausibile che il sito del timbrificio riceva un buon numero di visite di chi in realtà sta cercando lo stilista, in quanto famosissimo, e quindi abbia un vantaggio indebito, magari solo in termini di pubblicità.Se titolare del marchio "Armani" fosse stata una pescheria di carate brianza o anche un altro timbrificio, credo che non sarebbe stata questa la decisione. a.AnonimoRe: E' Assurdo
- Scritto da: Anonimo> Ma io penso che la decisione sia stata> questaQuale è stata la decisione, ce la puoi spiegare bene?GrazieAnonimoRe: E' Assurdo
- Scritto da: Anonimo> Ma io penso che la decisione sia stata> questa perchè "Armani" è un marchio notorio> e quindi gode di una tutela ampliata.> Infatti è plausibile che il sito del> timbrificio riceva un buon numero di visite> di chi in realtà sta cercando lo stilista,> in quanto famosissimo, e quindi abbia un> vantaggio indebito, magari solo in termini> di pubblicità.Indebita un par di cazzi. Quel pederasta avrebbe potuto registrare il marchio nel 97.AnonimoRe: E' Assurdo
il ragionamento fila, ma allora dovrebbe filare anche per Giorgio Armani, la cui società si chiama appunto Giorgio Armani SpA (e difatti il dominio .it è proprio questo) e non semplicemente Armani.tutta la faccenda è un sopruso, o per dirla con De Gregori "cercavi giustizia e trovasti la legge"AnonimoRe: E' Assurdo
- Scritto da: Anonimo> il ragionamento fila, ma allora dovrebbe> filare anche per Giorgio Armani, la cui> società si chiama appunto Giorgio Armani SpA> (e difatti il dominio .it è proprio questo)> e non semplicemente Armani.> > tutta la faccenda è un sopruso, o per dirla> con De Gregori "cercavi giustizia e trovasti> la legge"Avesse registrato www.marchioarmani.it avrei capito ma in questo caso ci vedo molte forzature."cercava giustizia e ha trovato la legge"AnonimoRe: E' Assurdo
esatto : Luca.Armani.it = Giorgio.Armani.itTimbriArmani.it = ModaArmani.it il resto sono solo chiacchere per partito preso.e poi sopratutto dove lo vedete il legame tra la legge che regola i marchi e internet? (io sono ignorante in materia) e per ultimo esistono delle leggi che governino internet, chi le fa e chi le fa rispettare??Anonimoil caso umano
sapete cosa trovo io assurdo??il fatto che nessuno si interessi al caso umano.qualcuno di voi ha chiesto a luca come e' cambiata la vita da quel famoso giorno in cui ha ricevuto la comunicazione di giorgio armani??pensate che si sia arricchito alle spalle di giorgio o che forse stia spendendo tutto solo per difendersi dalle accuse??perche' alla televisione non si parla del caso???forse e dico forse solo perche' le sfilate rendono meglio dei casi umani???come finira'??? bhe' a chi interessa veramente??la risposta e' semplice ... solo a luca.non penso ci sia qualcosa da fare visto che anche il senatore cortiana non e' che abbia fatto gran che.possiamo tutti solo stare a vedere cosa succederà nei prossimi anni.AnonimoRe: il caso umano
- Scritto da: Anonimo> sapete cosa trovo io assurdo??> il fatto che nessuno si interessi al caso> umano.> qualcuno di voi ha chiesto a luca come e'> cambiata la vita da quel famoso giorno in> cui ha ricevuto la comunicazione di giorgio> armani??> pensate che si sia arricchito alle spalle di> giorgio o che forse stia spendendo tutto> solo per difendersi dalle accuse??> perche' alla televisione non si parla del> caso???> forse e dico forse solo perche' le sfilate> rendono meglio dei casi umani???> come finira'??? bhe' a chi interessa> veramente??> la risposta e' semplice ... solo a luca.> non penso ci sia qualcosa da fare visto che> anche il senatore cortiana non e' che abbia> fatto gran che.> possiamo tutti solo stare a vedere cosa> succederà nei prossimi anni.nel mondo del business tutto ha valore sulla base diinteressi economici ."la vita è cattiva ma non lho inventata io ."AnonimoRe: il caso umano
> nel mondo del business tutto ha valore sulla> base di> interessi economici .> > "la vita è cattiva ma non l'ho inventata io ."Sarebbe squallido se ogni cosa in futuro si baserà solo sugli interessi economici, speriamo che Internet vada oltre.Certo che se tutti hanno la tua filosofia sarà dura.AnonimoRe: il caso umano
quindi secondo la tua teoria le persone possono essere calpestate solo perche' a te viene in tasca qualcosa.ottimo.soprattutto molto molto morale.tutta la civilta' moderna dovrebbe seguire il tuo consiglio.AnonimoRe: il caso umano
- Scritto da: Anonimo> quindi secondo la tua teoria le persone> possono essere calpestate solo perche' a te> viene in tasca qualcosa.> ottimo.> soprattutto molto molto morale.> tutta la civilta' moderna dovrebbe seguire> il tuo consiglio.di certo ho scritto che ogni questione ha degli interessi.non ho espresso nessun parere personale riguardo al fatto di essere positiva o negativa . resta il fatto che luca armani spenderà decine di migliaia di euro per avvocati e tutto ciò solo per aver registrato un dominio web. la questione è piuttosto assurda a mio avviso . chi non lotta per vincere ha già perso anonimo replicanteAnonimoRe: il caso umano
- Scritto da: Anonimo> > - Scritto da: Anonimo> > sapete cosa trovo io assurdo??> > il fatto che nessuno si interessi al caso> > umano.> > qualcuno di voi ha chiesto a luca come e'> > cambiata la vita da quel famoso giorno in> > cui ha ricevuto la comunicazione di> giorgio> > armani??> > pensate che si sia arricchito alle spalle> di> > giorgio o che forse stia spendendo tutto> > solo per difendersi dalle accuse??> > perche' alla televisione non si parla del> > caso???> > forse e dico forse solo perche' le sfilate> > rendono meglio dei casi umani???> > come finira'??? bhe' a chi interessa> > veramente??> > la risposta e' semplice ... solo a luca.> > non penso ci sia qualcosa da fare visto> che> > anche il senatore cortiana non e' che> abbia> > fatto gran che.Su questo punto posso testimoniare che non è vero,il sen. Cortiana segue la vicenda anche se il basso profilo è stato scelto in attesa che gli avvocati di fiducia del sig. Luca Armani decidano il da farsi e che quindi chiedano interventi specifici a sostegno ed a vantaggio delle loro azioni.La nostra associazione ritiene che mantenere viva l'attenzione sulla questione sia importante, anche se purtroppo la convinzione che Luca Armani avesse ragione ci ha fatti trovare impreparati al primo giudizio.Se si proseguirà con l'iter giudiziario non ripeteremo l'errore e ci impegneremo per portare all'attenzione pubblica questo caso.Ettore PanellaPresidente NewGlobali.itAnonimoRe: il caso umano
> La nostra associazione ritiene che mantenere> viva l'attenzione sulla questione sia> importante, anche se purtroppo la> convinzione che Luca Armani avesse ragione> ci ha fatti trovare impreparati al primo> giudizio.> Se si proseguirà con l'iter giudiziario non> ripeteremo l'errore e ci impegneremo per> portare all'attenzione pubblica questo caso.> > > Ettore Panella> Presidente NewGlobali.ittutti noi pensiamo che sia giusto mantenere viva l'attenzione sulla questione.ci suggerisca un modo per portare avanti l'attenzione e anche noi lettori faremo qualcosa.AnonimoUn esempio intelligente
Date un'occhiata a questo link: http://www.alpina.de.Originariamente comparivano le pagine del tuner tedesco, ora viene fatto un rimando a un altro dominio che permette di raggiungere sia il vecchio sito sia un'azienda vinicola.A mio avviso armani.it poteva fare la stessa cosa, anche se devo ammettere che il divario "potrebbe" essere troppo ampio.AnonimoRe: Un esempio intelligente
ma e' stato fatto per un certo periodo ma probabilmente ne a giorgio armani ne a luca armani andava bene.Anonimowww.marchioarmani.it
> Avesse registrato www.marchioarmani.it avrei > capito ma in questo caso ci vedo molte > forzature. Complimenti, il dominio è disponibile! Il dominio marchioarmani.it è libero, clicca su 'Procedi' e registralo subito!Ma è vero, il dominio è disponibile anche in tutte le sue estensioni, se lo saranno dimenticato.AnonimoPensandoci bene
Anche io sono stato profondamente scioccato dal caso Armani.it, ma dopo un opportuno approfondimento la sentenza del tribunale diventa perlomeno comprensibile, se non condivisibile. Per questo vorrei fare un paio di commenti all'articolo.Innanzi tutto, l'idea che tra le regole di registrazione della Naming Authority e le leggi italiane dovrebbero prevalere le prime è non solo ingenua, ma sbagliata. Per quanto la NA possa essere più o meno rappresentativa, non può certo paragonarsi alla rappresentatività del Parlamento (almeno in teoria ;) ). Al massimo dovrebbe essere il Parlamento a conferire valore legale alle regole di registrazione della NA (cosa di cui, come gli addetti ai lavori ben sanno, si discute da anni senza successo) e/o a sanare le incoerenze tra le leggi sui marchi e i principi tradizionali della registrazione. Fino ad allora, la legge è quella che è e il giudice la deve applicare.Inoltre, va capita bene la motivazione del giudice. Il giudice non ha detto "Giorgio Armani è più famoso, quindi merita il dominio di più"; ha detto "Luca Armani sta facendo dei soldi sfruttando la fama di Giorgio Armani e il suo marchio registrato". Personalmente penso che, trattandosi del proprio cognome, Luca Armani dovrebbe avere tutti i diritti di svolgere una attività commerciale con esso, anche se si tratta di un marchio registrato da altri. Eppure, se vedi la faccenda in termini di concorrenza commerciale, l'interpretazione del giudice non è così fuori dal mondo come può sembrare a prima vista.Insomma, spero che questo precedente possa portare in futuro a una legislazione (o a una interpretazione della legislazione) più equilibrata e più rispettosa dei diritti non commerciali e di quelli delle piccole imprese; ma non me la sento di ridurre il caso a "c'è un giudice che non ha capito niente di Internet" o "c'è un giudice sottomesso ai grandi interessi economici".vbtentativo d'analisi
Una spiegazione della sentenza all'indirizzo . Il punto è che il marchio notorio, cioè famoso, ha una tutela più ampia, appunto perchè c'è il rischio che altri soggetti, che potrebbero legittimamente registrare il nome, ad esempio, mi chiamo armani giorgio ed ho un negozio di abbigliamento a milano, ne trarrebbero un indebito vantaggio, inevitabilmente ingannano il consumatore.Quindi il problema è che identificarsi come ARMANI.IT si richiama immediatamente la casa di moda, perchè non ci sono dubbi che il marchio "armani" sia notorio.Se viceversa una società è registrata col nome di "rossi mario srl", completa sconosciuta al grande pubblico, ed io, che mi chiamo rossi mario vado a registrare rossimario.it perchè voglio fare dell'e-commerce, non ci sono gli estremi di violazione del marchio, perchè non c'è rischio di confusione.Ad esempio c'è un'ordinanza del tribunale di roma del 2000, in cui viene rigettato il ricorso del''italiana carpoint, titolare di carpoint.it contro la microsoft che aveva aggiunto a msn carpoint.msn.com, perchè i siti, pur essendo relativi a noleggio auto, si riferivano a mercati diversi e non c'era nessun rischio di confusione. a.AnonimoRe: tentativo d'analisi
- Scritto da: Anonimo> Una spiegazione della sentenza all'indirizzomanca il link, comunque non concordo.> Il punto è che il marchio notorio, cioè> famoso, ha una tutela più ampia, appunto> perchè c'è il rischio che altri soggetti,> che potrebbero legittimamente registrare il> nome, ad esempio, mi chiamo armani giorgio> ed ho un negozio di abbigliamento a milano,> ne trarrebbero un indebito vantaggio,> inevitabilmente ingannano il consumatore.Peccato che tutti i consumatori abbiano un nome da difendere e che in internet il mio nome di persona e il tuo nome di azienda debbano convivere.Nella realtà sul campanello di casa io posso avere il mio cognome e tu puoi avere la tua azienda in fianco alla mia abitazione, in Internet io debbo cambiare cognome...> Quindi il problema è che identificarsi come> ARMANI.IT si richiama immediatamente la casa> di moda, perchè non ci sono dubbi che il> marchio "armani" sia notorio.Ma non è un buon motivo perchè tutti i campanelli di casa che hanno l'etichetta Armani siano sfrattati... e pure tutte le aziende Armani...> Se viceversa una società è registrata col> nome di "rossi mario srl", completa> sconosciuta al grande pubblico, ed io, che> mi chiamo rossi mario vado a registrare> rossimario.it perchè voglio fare> dell'e-commerce, non ci sono gli estremi di> violazione del marchio, perchè non c'è> rischio di confusione.Sbagliato, il rischio c'è eccome, come sai le società possono diventare famose, è successo per Armani Giorgio e anche per Benetton, pure per Agnelli. Quindi il rischio di confusione c'è eccome, è solo questione di tempo.> Ad esempio c'è un'ordinanza del tribunale di> roma del 2000, in cui viene rigettato il> ricorso del''italiana carpoint, titolare di> carpoint.it contro la microsoft che aveva> aggiunto a msn carpoint.msn.com, perchè i> siti, pur essendo relativi a noleggio auto,> si riferivano a mercati diversi e non c'era> nessun rischio di confusione. a.Anche timbrificio armani e moda armani sono commerci distinti...Sandro kensanRe: tentativo d'analisi
> manca il link, comunque non concordo. Ok, manca il link, ma è sufficiente cercare per trovare una descrizione del caso, in rete ci sono centinaia di siti di diritto italiano.Come fai a non concordare senza sapere? > Peccato che tutti i consumatori abbiano un> nome da difendere e che in internet il mio> nome di persona e il tuo nome di azienda> debbano convivere.> > Nella realtà sul campanello di casa io posso> avere il mio cognome e tu puoi avere la tua> azienda in fianco alla mia abitazione, in> Internet io debbo cambiare cognome...Il mio è un tentativo d'analisi sulla base dei fatti e delle norme, non è facile filosofia, se vuoi il riferimento vedi l. 929/42 (l.marchi) art. 1, c.1, lett c e art. 21 c.3. Non voglio dire che questo sia giusto, sbagliato, bello o brutto. Parlo solo di fatti. > Ma non è un buon motivo perchè tutti i> campanelli di casa che hanno l'etichetta> Armani siano sfrattati... e pure tutte le> aziende Armani... Verissimo che il dominio è un indirizzo, ma se consideri il mondo della Rete inserito nel suo contesto, ossia il mondo fisico, non puoi, se vuoi fare un'analisi completa, non considerare le interazioni tra i due piani. Se si tratta di azienda il nome di dominio è considerato analogicamente, e il passaggio è abbastanza immediato, equivalente a un segno distintivo, con tutta la normazione che ne consegue.Un'analogia del genere non regge con il campanello di casa.> Sbagliato, il rischio c'è eccome, come sai> le società possono diventare famose, è> successo per Armani Giorgio e anche per> Benetton, pure per Agnelli. Quindi il> rischio di confusione c'è eccome, è solo> questione di tempo.Non consideri la dimensione del tempo. E'chiaro che se io acqisto un nome e poi, successivamente, qualcun'altro con lo stesso nome diventa il più famoso del mondo, non ha diritti in questo senso nei miei confronti. Viceversa se utilizzo il nome del già famoso la soluzione è opposta.I giuristi dicono prior in tempore, potior in iure; gli informatici first come, fist served; la saggezza comune primo arrivato, meglio accontentato.> Anche timbrificio armani e moda armani sono> commerci distinti...Distinti nel senso di area, geografica, entro cui si esplica l'attività, non nel senso di settore. E' un problema di nome, non di concorrenza diretta.Ciao! a.AnonimoRe: tentativo d'analisi
Anche se non sembra una domanda seria lo vorrebbe essere e mi piacerebbe sentire una risposta.Se registro www.iohoammazzatomiononno.it potrebbe ipotizzarsi un'ipotesi di reato per omicidio colposo, ma ipotizzo che il reato sussista solamente se ho veramente commesso il fatto oppure sono punibile per la semplice registrazione del dominio?Grazie per un'eventuale risposta.Anonimoil semplice cittadino...
...che digita www.armani.it,lo fa nel 99,9% dei casi con l'intenzione di accedere al sito di un noto stilista. Se invece così facendo si ritrova nel sito di un produttore di timbri, ci resterà male e inveirà contro tale sito che nulla ha a che fare con la moda.Chi invece ha bisogno di cercare timbri, non digiterà certo tale indirizzo, a meno che non sia a conoscenza di tale imprenditore che produce timbri ed ha questo nome (ma in tal caso, se già lo conosce, forse non andrebbe neanche a cercarlo in internet)In definitiva credo registrare il dominio www.armani.it questo imprenditore non convenga a nessuno: -non conviene a giorgio armani che vorrebbe usare quel dominio-non conviene ai clienti di giorgio armani che vorrebbero trovare su quel dominio le informazioni sul loro stilista-non conviene all'impenditore, perché sarebbe un dominio non indicativo della sua attività e nemmeno ai suoi potenziali clienti (chi si sognerebbe di cercare timbri sotto tale dominio?)Perché non registrare invece http://www.timbri-armani.it o qualcosa del genere che risulti "libero"?Sarò prevenuto ma ci vedo un po' di malizia...(compravendita di domini?)ciaoAnonimoRe: il semplice cittadino...
> Perché non registrare invece> http://www.timbri-armani.it o qualcosa del> genere che risulti "libero"?quello era liberoperchè non registrare www.stilista-armani.ito le regole devono valere solo per Luca o solo per chi ha i soldi?AnonimoRe: il semplice cittadino...
- Scritto da: Anonimo> > Perché non registrare invece> > http://www.timbri-armani.it o qualcosa del> > genere che risulti "libero"?> > quello era libero> perchè non registrare www.stilista-armani.it> > o le regole devono valere solo per Luca o> solo per chi ha i soldi?Pero' posso pensare che il Sig. Luca l'ha fatto ( non soltanto, ma abbastanza ) pensando che registrando www.armani.it invece di www.timbrificioarmani.it avrebbe avuto un numero di visitatori per lo meno moltiplicato x 1000 ( e quindi tutta pubblicita' gratuita ).Giusto?ryogaRe: il semplice cittadino...
> Pero' posso pensare che il Sig. Luca l'ha> fatto ( non soltanto, ma abbastanza )> pensando che registrando www.armani.it> invece di www.timbrificioarmani.it avrebbe> avuto un numero di visitatori per lo meno> moltiplicato x 1000 ( e quindi tutta> pubblicita' gratuita ).> Giusto?Sulle cose certe si possono avere molti dubbi, sul "posso pensare" i dubbi per lo meno si moltiplicano x 1000.AnonimoRe: il semplice cittadino...
no assolutamente noAnonimoRe: il semplice cittadino...
- > Pero' posso pensare che il Sig. Luca l'ha> fatto ( non soltanto, ma abbastanza )> pensando che registrando www.armani.it> invece di www.timbrificioarmani.it avrebbe> avuto un numero di visitatori per lo meno> moltiplicato x 1000 ( e quindi tutta> pubblicita' gratuita ).> Giusto?si ma avere tanti visitatori che non comprano la tua merce non serve a nulla e avere visitatori che cercano maglioni non significa avere visitatori che cercano timbri.La sentenza avrebbe avuto una logica se avessero venduto prodotti affiniAnonimoRe: il semplice cittadino...
- Scritto da: Anonimo> > Perché non registrare invece> > http://www.timbri-armani.it o qualcosa del> > genere che risulti "libero"?> > quello era libero> perchè non registrare www.stilista-armani.itSe dici ciò, e rispondi solo a questo, vuol dire che non hai voluto leggere/capire tutto quello che è stato scritto prima.Se vuoi fermiamo 1000-10000 persone per strada, gli chiediamo chi è "armani" e vediamo se rispondono "stilista" o "timbrista". > o le regole devono valere solo per Luca o> solo per chi ha i soldi?Non ho parlato di regole, ma di buon senso.E' palese che il dominio www.armai.it richiami clienti di moda e non di timbri, quindi aver registrato il dominio sotto un'impresa che produce timbri, non è utile a nessuno, nemmeno allo sfortunato signor armani-non-stilista (a meno che non fosse interessato a farsi pubblicità, inutle, sfruttando un nome già famoso per altri motivi).SalutiAnonimoRe: il semplice cittadino...
> Non ho parlato di regole, ma di buon senso.Speriamo che la legge si limiti a condannare chi ha infranto le regole e non solo il buon senso.> E' palese che il dominio www.armai.it> richiami clienti di moda e non di timbriSe è palese in questo caso per il tuo modo di ragionare, deve essere palese anche qualsiasi altra registrazione.> quindi aver registrato il dominio sotto> un'impresa che produce timbri, non è utile a> nessunoNon ho letto nessuna regola sul fatto che una registrazione deve obbligatoriamente essere utile a qualcuno. Mi puoi citare la fonte?, nemmeno allo sfortunato signor> armani-non-stilista (a meno che non fosse> interessato a farsi pubblicità, inutle,> sfruttando un nome già famoso per altri> motivi).> > SalutiAnonimoRe: il semplice cittadino...
Quello che dici è dannatamente giusto, aggiungo però che Armani avrebbe semplicemente dovuto pagare il disturbo a Luca per avere il dominio e pace fatta...Nel caso Luca non ne avesse avuto interesse però dovrebbe essere lui il titolare del sito e nessuno può levarglielo..In effetti la decisione del giudice mi sembra molto di buonsenso come le tue parole, però un pò mi brucia il culo a pensare che solo perchè Giorgio è(era?) ricco e famoso abbia più diritti degl'altri...AnonimoRe: il semplice cittadino...
- Scritto da: Anonimo> Quello che dici è dannatamente giusto,> aggiungo però che Armani avrebbe> semplicemente dovuto pagare il disturbo a> Luca per avere il dominio e pace fatta...> Nel caso Luca non ne avesse avuto interesse> però dovrebbe essere lui il titolare del> sito e nessuno può levarglielo..> In effetti la decisione del giudice mi> sembra molto di buonsenso come le tue> parole, però un pò mi brucia il culo a> pensare che solo perchè Giorgio è(era?)> ricco e famoso abbia più diritti> degl'altri...Penso che fino al giorno che ci lasciamo calpestare o semplicemente giriamo la faccia da un'altra parte quando calpestano un'altra persona, il bruciore non passerà mai.AnonimoRe: il semplice cittadino...
La naming Authority, ha VALENZA ZERO in ambito giudiziario essendo un'organo che vigila il corretto funzionamento di internet.La naming Authority DEVE controllare nella fattispecie, che se io cerco di registrare www.cocacola.it , se questo dominio e' libero e assegnarmelo.Se pero', il nome a dominio, corrisponde ad un marchio registrato, la naming Authority, non puo', e non deve, porsi come super partes e dare il dominio a chi l'ha registrato "per primo".Le leggi sui nomi a marchio registrato, impongono che io, non posso costruire pantaloni e chiamarli cocacola, e non posso produrre bibite e chiamarle armani.Quindi, se voglio metter su un negozio, un volantino su internet o altro, devo scegliere il nome di dominio a me piu' consono e non www.cocacola.it o www.ferrari.itPoi, fino a quando penserete che Internet e' un mondo a parte rispetto alla vita reale, voi la vedrete in un modo, io nell'altro.Fatto sta, che internet e' entrata nella vita reale e ormai non e' piu' un semplice strumento di comunicazione, quindi, deve sorbirsi tutte le regolamentazioni dettate dalla societa' ( noi tutti ).SalutiryogaRe: il semplice cittadino...
- Scritto da: ryoga> La naming Authority, ha VALENZA ZERO in> ambito giudiziario essendo un'organo che> vigila il corretto funzionamento di> internet.> La naming Authority DEVE controllare nella> fattispecie, che se io cerco di registrare> www.cocacola.it , se questo dominio e'> libero e assegnarmelo.> > Se pero', il nome a dominio, corrisponde ad> un marchio registrato, la naming Authority,> non puo', e non deve, porsi come super> partes e dare il dominio a chi l'ha> registrato "per primo".> > Le leggi sui nomi a marchio registrato,> impongono che io, non posso costruire> pantaloni e chiamarli cocacola, e non posso> produrre bibite e chiamarle armani.> > Quindi, se voglio metter su un negozio, un> volantino su internet o altro, devo> scegliere il nome di dominio a me piu'> consono e non www.cocacola.it o> www.ferrari.it> > Poi, fino a quando penserete che Internet e'> un mondo a parte rispetto alla vita reale,> voi la vedrete in un modo, io nell'altro.> Fatto sta, che internet e' entrata nella> vita reale e ormai non e' piu' un semplice> strumento di comunicazione, quindi, deve> sorbirsi tutte le regolamentazioni dettate> dalla societa' ( noi tutti ).> > SalutiPerfetto, allora fissale tu le regole certe. Ricordati che devono valere per tutti, in tutte le circostanze o nel caso nascesse un dubbio lascia il tuo indirizzo che ti contattiamo.AnonimoRe: il semplice cittadino...
- Scritto da: Anonimo> Quello che dici è dannatamente giusto,> aggiungo però che Armani avrebbe> semplicemente dovuto pagare il disturbo a> Luca per avere il dominio e pace fatta...> Nel caso Luca non ne avesse avuto interesse> però dovrebbe essere lui il titolare del> sito e nessuno può levarglielo..> In effetti la decisione del giudice mi> sembra molto di buonsenso come le tue> parole, però un pò mi brucia il culo a> pensare che solo perchè Giorgio è(era?)> ricco e famoso abbia più diritti> degl'altri...Più che altro è famoso il nome (marchio), quindi usarlo assicura una certa notorietà, anche se usato "impropriamente" come nel caso del signor LucaciaoAnonimoRe: il semplice cittadino...
> Più che altro è famoso il nome (marchio),> quindi usarlo assicura una certa notorietà,> anche se usato "impropriamente" come nel> caso del signor Luca> > ciaoUsare "impropriamente" un marchio di una nota motocicletta per diventare un noto giornalista è lecito?Usare "impropriamente" un marchio di una nota pasta per diventare un noto parlamentare è lecito?Di esempi stupidi come questo ne sono stati fatti a migliaia inutile continuare.Anonimoma non è passato
>Una ricostruzione della singolare e dibattuta vicenda del dominio armani.it e di come sia passato dalle mani di un timbrificio a quelle di una casa di moda. Una decisione discutibileUna ricostruzione discutibile, non è passato, almeno fino ad oggi.AnonimoRischio di registrazione
Supponiamo che io, da persona fisica, registri il dominio PIPPOPLUTO.IT.Dopo un anno nasce un'azienda che si chiama PIPPOPLUTO che in 2/3 anni diventa notissima, quotata in borsa e che fattura miliardi all'anno.Decide di registrare il dominio PIPPOPLUTO.IT e vede che è già occupato.Qualora decidesse di svolgere la stessa azione del noto stilista, io rischierei di perdere il dominio ?Grazie per eventuali risposte e considerazioni.FrancoAnonimoRe: Rischio di registrazione
- Scritto da: Anonimo> Supponiamo che io, da persona fisica,> registri il dominio PIPPOPLUTO.IT.> Dopo un anno nasce un'azienda che si chiama> PIPPOPLUTO che in 2/3 anni diventa> notissima, quotata in borsa e che fattura> miliardi all'anno.> Decide di registrare il dominio> PIPPOPLUTO.IT e vede che è già occupato.> Qualora decidesse di svolgere la stessa> azione del noto stilista, io rischierei di> perdere il dominio ?No.SI.Forse si o forse no.Di sicuro rischieresti di perdere un sacco di soldi e magari vedresti il tuo sito inchiodato per una decina di anni.AnonimoRe: Rischio di registrazione
Potresti provare ( in tribunale che e' l'unico posto dove puoi difendere i tuoi diritti ) la tua buona fede nella registrazione del dominio e richiedere di respingere le accuse dell'azienda.Ma molto probabilmente, il dominio verra' comunque dato all'azienda con un rimborso economico a te che hai perso il dominio.Se poi , il tuo sito, tratta di materiale personale / familiare che nulla ha a che fare con le leggi di mercato, allora il sito potrebbe restare a te.ryogaRe: Rischio di registrazione
- Scritto da: ryoga> Potresti provare ( in tribunale che e'> l'unico posto dove puoi difendere i tuoi> diritti ) la tua buona fede nella> registrazione del dominio e richiedere di> respingere le accuse dell'azienda.E questo che discorso è? la buona fede del mio dominio e del dominio PippoPluto è certa, diciamo invece che fare un dominio .it non è una buona scelta perchè valgono non solo le leggi italiane che in questo campo sono un tiro di dadi ma il sitema italiano.Invece il tuo discorso è valido se si traduce l'avere buona fede con prevedere il futuro, qui Armani.it ha fallito, non ha previsto che il già nato Giorgio avrebbe messo su un'azienda di successo. Ovviamente nel nostro sistema italiano questa è una colpa punibile con l'espropriazione del dominio.> Ma molto probabilmente, il dominio verra'> comunque dato all'azienda con un rimborso> economico a te che hai perso il dominio.Innanzi tutto bisogna subire le minacce legali, poi bisogna pagare una causa di primo grado con tanto di ulteriori minacce legali e patrimoniali da uno che stacca assegni a sei zeri, poi bisogna passare da malfattori nel giudizio del tribunale, poi se si vuole ricorrere bisogna donare cifre cospique alla giustizia italiana e forse si ha la caramellina del giudice che ci viene a dire che siamo stati cattivi ma non troppo e che ci concede qualche biscotto...> Se poi , il tuo sito, tratta di materiale> personale / familiare che nulla ha a che> fare con le leggi di mercato, allora il sito> potrebbe restare a te.ma scherzi? Un sito amatoriale da meno di un centinaio di euro all'anno che si vede arrivare a casa gli avvocati di Armani spa, cala immediatamente le brache...Scusa ma mi pare che i tuoi pensieri siano alquanto discutibili... forse formalmente avrai ragione ma la realtà che descrive PI ogni giorno non mi pare vicina al mio sentire di giustizia.Sandro kensanRe: Rischio di registrazione
> Innanzi tutto bisogna subire le minacce> legali, poi bisogna pagare una causa di> primo grado con tanto di ulteriori minacce> legali e patrimoniali da uno che stacca> assegni a sei zeri, poi bisogna passare da> malfattori nel giudizio del tribunale, poi> se si vuole ricorrere bisogna donare cifre> cospique alla giustizia italiana e forse si> ha la caramellina del giudice che ci viene a> dire che siamo stati cattivi ma non troppo e> che ci concede qualche biscotto...Ottimo riassunto della realtà delle cose che, ha parte gli addetti ai lavori pochi conoscono.Anonimodomain day
qualcuno sa se giovedi' 13 parleranno anche del caso armani al domain day?? pensate che se cosi' fosse vedremo in azione anche il titolare del sito armani.it??AnonimoRe: domain day
penso che qualcuno parlera' anche di questo caso.4913Re: domain day
Volete reclamizzare l'evento? BECCATI CON LE MANI NELLA MARMELLATA :-) meditate gente, meDitate!Anonimox luca
forza luca sei con tutti noi.AnonimoRe: x luca
o meglio noi siamo tutti con te.AnonimoCONCLUSIONI
Art. 1) Le registrazioni di un nome a dominio sono libere se avete qualche attinenza con il nome richiesto. La validità delle attinenze saranno valutate caso per caso da apposita commissione. Prima della registrazione controllate esattamente il registro dei marchi e brevetti per verificare che non vi siano registrazioni uguali, simili o riconducibili. Consultate la sfera di cristallo per vedere se in futuro qualcuno vorrà registrare come marchio il nome che avete scelto. Per sicurezza utilizzate il nome a dominio prescelto solo a scopo personale senza fini di lucro e cedetelo immediatamente senza lamentarvi alla prima persona che ne faccia richiesta.AnonimoRe: CONCLUSIONI
- Scritto da: Anonimo> Art. 1) Le registrazioni di un nome a> dominio sono libere se avete qualche> attinenza con il nome richiesto. La validità> delle attinenze saranno valutate caso per> caso da apposita commissione. Prima della> registrazione controllate esattamente il> registro dei marchi e brevetti per> verificare che non vi siano registrazioni> uguali, simili o riconducibili. Consultate> la sfera di cristallo per vedere se in> futuro qualcuno vorrà registrare come> marchio il nome che avete scelto. Per> sicurezza utilizzate il nome a dominio> prescelto solo a scopo personale senza fini> di lucro e cedetelo immediatamente senza> lamentarvi alla prima persona che ne faccia> richiesta.Le regole vanno rispettate.Qualcuno stabilirà queste regole.Qualcuno farà rispettare queste regole.Aspettiamo queste regole da molti anni, non si mettono d'accordo nemmeno su chi deve stabilire queste regole e farle applicare, ci sarà da sbizzarrirsi sulle regole stesse.Anonimotorna il silenzio
peccato.....Anonimo5 minuti
In 5 minuti si potrebbe risolvere questo caso, nessuno triste e nessuno allegro ma indubbiamente non interessa a nessuno.AnonimoRe: 5 minuti
dai una tua soluzione del caso.AnonimoRe: 5 minuti
- Scritto da: Anonimo> dai una tua soluzione del caso.Già data hai diretti interessati.AnonimoRe: 5 minuti
ok rendici partecipi visto che si sta provando a capire.AnonimoMa non farti compatire, Giorgio...
Suggerisco al vecchio stilista Giorgio Armani di ritirarsi in pensione a Pantelleria con le sue giacchette nere e tristi. Non ha alcun diritto di prevalicare i sacrosanti diritti di Luca Armani che nella fattispecie si e' mosso con piu' sveltezza e fiuto.Il marchio registrato da Giorgio Armani e' "Giorgio Armani" e non semplicemente "Armani" quindi il dominio "armani.it" e' registrabile e utilizzabile da chiunque si chiami "Armani" secondo le regole del first-come-first served. Se poi la sentenza che gli da' (temporanea) ragione e' stata emessa dal solito giudice incompetente in cerca di notorieta' e carriera veloce (vedere recente scandalosa ordinanza del "crocifisso in aula" di Ofena) allora sara' il caso di adire la Corte Europea, cosa che Luca Armani dovrebbe fare.Comunque uno stilista che guadagna 300 miliardi di lire netti all'anno (vedere suo 740 del 2001) puo' senz'altro permettrsi di lasciarne 2 o 3 a chi potrebbe cedergli il tanto ambito dominio, con buona pace e benessere di tutti. Altrimenti e' uno stilista senza stile.Mi viene in mente l'altra nota vicenda in cui le Poste Italiane hanno chiamato in causa la Discovogue (quelli che gestiscono le flat Clic.it) per i 3 domini "raccomandata.it", "vaglia.it" e "bancoposta.it". E' diventato un caso oggetto di tesi di laurea e libri di avvocati perche' ha per oggetto dispute su nomi di uso comune in vocabolario da 30 anni. Credo che la prossima udienza ci sia nel 2004 (partirono nel 1999!!!).Pensate un po' e' come se la Foppa Pedretti pretendesse diritti sul nome "attaccapanni.it" o la Meliconi su "telecomando.it" o la Ferrero su "cioccolata.it".Perche' Punto Informatico non ha piu' parlato di questo caso e di altri simili come per esempio il caso Sabena (compagnia aerea) o quello di Miss Italia (il noto concorso nazionale)?AnonimoRe: Ma non farti compatire, Giorgio...
> Comunque uno stilista che guadagna 300> miliardi di lire netti all'anno (vedere suo> 740 del 2001) puo' senz'altro permettrsi di> lasciarne 2 o 3 a chi potrebbe cedergli il> tanto ambito dominio, con buona pace e> benessere di tutti. Altrimenti e' uno> stilista senza stile.Penso non sia questione di soldi.Non e' sempre e solo questioni di soldi.Quello che fa arrabbiare è come una persona venga da te ti calpesti i diritti solo perche' è piu' potente e pretenda che tu rinunci a tutto quello in cui credi solo perchè lo dice lui.E quello che fa arrabbiare ancora di piu' è il fatto che gente pensi che tu l'abbia fatto perchè sei un furbetto o perchè speravi di quadagnarci qualcosa.E come è gia stato detto poi della persona calpestata sul cemento non frega niente a nessuno forchè al malcapitato.CiaoAnonimoGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 6 nov 2003Ti potrebbe interessare