Tutta Internet in 99 click

Tutta Internet in 99 click

Una pretenziosa e scanzonata lista di riferimenti a fenomeni culturali, tormentoni da web e internet star, quella stilata da un giovane netizen statunitense: in mezzo a tutto ciò, oltre ai video dementi, sembra esserci qualcosa in più
Una pretenziosa e scanzonata lista di riferimenti a fenomeni culturali, tormentoni da web e internet star, quella stilata da un giovane netizen statunitense: in mezzo a tutto ciò, oltre ai video dementi, sembra esserci qualcosa in più

A molti, in quest’era di Internet virale, sarà capitato di ricevere un’email con qualcke link e la fatidica frase: “Questa la devi proprio vedere!”. Notizie, immagini, ma soprattutto video grazie anche alla rapida ascesa di portali di video on demand, YouTube su tutti. Proprio dal portale video di Google trae gran parte della sua ispirazione la pretenziosa lista di 99 cose da vedere assolutamente “a meno di non essere dei perdenti, troppo vecchi o giù di lì”.

L’elenco, compilato senza alcun ordine particolare, è stato redatto da Greg Rutter, 26 enne di Brooklyn ed è nient’altro che una lista di link, 99 per l’appunto, che riportano a idee, concetti e tormentoni del web. Un elenco fatto di spunti, quello redatto da Rutter, che confluiscono nello stato dell’arte dell’esperienza virale del web sociale multipiattaforma. Sulla lista ce n’è per tutti i gusti: dal fenomeno delle Daft Hands alla Numa Numa dance, dai gatti di I can has cheezburger al disperato fan di Britney Spears, passando per i Backstreet Boys asiatici e per le originalissime coreografie da tapis roulant degli OK Go.

Tutto il materiale deriva da un certosino lavoro di click, eseguito su diverse piattaforme: Rutter possiede, da buon utente 2.0, un blog, un sito personale, nonché svariati account su piattaforme social come Twitter e Flickr. Più che di semplici segnalazioni, l’autore dell’elenco parla di una sorta di cultura digitale, fenomeni web che attraversano lo spazio virtuale in maniera trasversale: “Internet rende possibile in maniera molto semplice veicolare notizie, arte e cultura in formati differenti, contenuti a cui molti utenti sono interessati” spiega Rutter. “E lo fa in maniera molto più semplice da indicizzare e condividere con gli altri”.

Per ammissione stessa di Rutter, la maggior parte di contenuti elencati sarebbero “completamente demenziali”: l’idea gli sarebbe venuta in mente parlando con un suo amico di un tizio che non sapeva cosa fosse Chocolate Rain , la canzone interpretata da Tay Zonday, perfetto sconosciuto divenuto una web celebrity grazie al passaparola. Una notorietà che oltrepassa i confini telematici, arrivando a posarsi nel mondo offline: così come molti altri talenti musicali, Zonday è stato invitato a celebrare il primo evento Live di YouTube. Al web e alle sue storie hanno attinto numerose creazioni: in tutto ciò, il sito di video on demand di Google si è dimostrato una fucina di piccoli talenti, degni di nota più per la loro stranezza che per altro.

Così capita che South Park dedichi uno spassosissimo episodio alle web star di YouTube, in cui i vari tormentoni tentano di affermare con ogni mezzo la propria, presunta, popolarità o, meglio ancora, che una band affermata come gli Weezer decida di dedicare un’intera canzone al fenomeno della cultura sociale condivisa sul web. Nasce così Porks and Beans , pezzo orecchiabile che racchiude nel video la sua vera e propria carta vincente poiché fatto interamente basandosi sulle idee originali di numerosissimi personaggi 2.0.

Vincenzo Gentile

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Pubblicato il
30 mar 2009
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