UE, accordo per il roaming

UE, accordo per il roaming

Più vicini i tetti per le tariffe relative a chiamate internazionali e dati in mobilità. Entro il prossimo 1 luglio, gli utenti comunitari non pagheranno più di 70 centesimi per megabyte. Si punta però al roaming zero
Più vicini i tetti per le tariffe relative a chiamate internazionali e dati in mobilità. Entro il prossimo 1 luglio, gli utenti comunitari non pagheranno più di 70 centesimi per megabyte. Si punta però al roaming zero

L’accordo preliminare è stato siglato dai parlamentari di Bruxelles con i membri del Consiglio e della Commissione Europea. I nuovi tetti per le tariffe del roaming comunitario potrebbero dunque entrare in vigore agli inizi del prossimo luglio , in attesa del definitivo segnale di via libera dal Parlamento del Vecchio Continente.

Una spinta nella concorrenza nel settore mobile , almeno secondo il vicepresidente all’Agenda Digitale Neelie Kroes. “Il nuovo accordo per il roaming ci fornirà una soluzione strutturale a lungo termine – ha aggiunto il Commissario – con prezzi più bassi, maggiori opzioni di scelta per gli utenti e un approccio intelligente nella gestione dei dati e della navigazione su Internet”.

I tetti imposti dall’Unione Europea sono comunque già noti . Un massimo di 29 centesimi al minuto per le chiamate in uscita; 8 centesimi per quelle in ricezione. L’invio di un SMS non potrà costare più di 9 centesimi, mentre il costo per megabyte di dati scambiati su dispositivi mobile non supererà i 70 centesimi .

Le tariffe imposte dalle autorità europee sono però destinate a scendere. Entro l’anno 2014, la stessa porzione di dati costerà appena 20 centesimi. Le chiamate non supereranno i 19 centesimi se effettuate all’estero . L’obiettivo resta sempre il cosiddetto roaming zero, ovvero il definitivo allineamento dei costi delle chiamate nazionali e internazionali voluto entro l’anno 2015 dagli stessi commissari del Vecchio Continente.

E sempre secondo le nuove regole approvate in via preliminare a Bruxelles, tutti gli utenti che si ritroveranno a viaggiare all’estero potranno liberamente scegliere un operatore diverso da quello in patria. In sostanza, i cittadini comunitari saranno in grado di mantenere lo stesso numero telefonico pur legandosi ad un operatore estero per evitare le tariffe inflazionate di quello abituale.

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
28 mar 2012
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