Un display? No, uno scanner...?

Un display? No, uno scanner...?

Toshiba presenta un piccolo display LCD di nuova generazione che, grazie ad un sensore fotografico integrato, è in grado di catturare l'immagine di foto e documenti o leggere le impronte digitali
Toshiba presenta un piccolo display LCD di nuova generazione che, grazie ad un sensore fotografico integrato, è in grado di catturare l'immagine di foto e documenti o leggere le impronte digitali


Irvine (USA) – Poter disporre di uno scanner integrato nel display LCD del proprio notebook o del proprio PDA è probabilmente il desiderio di molti utenti mobili. Un desiderio che Toshiba si è detta pronta a soddisfare attraverso l’imminente commercializzazione di una prima generazione di piccoli schermi TFT a colori, detti “input display”, capaci di catturare immagini ad una distanza molto ravvicinata.

Il nuovo tipo di display di Toshiba, che ha una dimensione di 3,5 pollici e risoluzione QVGA (320 x 240 pixel), cela al suo interno un sensore attraverso cui è possibile catturare l’immagine di una fotografia o di un documento di testo con una risoluzione massima, nel caso ci si accontenti della monocromia, di 960 x 240 pixel.

Il sensore integrato nel display è simile a quello utilizzato nelle macchine fotografiche digitali: il dispositivo di cattura, infatti, è di fatto paragonabile ad una fotocamera digitale senza obiettivo, capace di scattare foto solo ad oggetti appoggiati alla superficie del monitor o che si trovano a pochi millimetri di distanza.

Gli input display potranno essere utilizzati, ad esempio, per scandire articoli, documenti o biglietti da visita, leggere codici a barre, autenticare le impronte o importare mappe all’interno di un software per la navigazione satellitare.

Il produttore giapponese afferma che i suoi display sono il primo esempio di system-on-a-glass, ossia di schermi capaci di contenere la circuiteria necessaria per svolgere funzioni che normalmente richiederebbero l’uso di periferiche esterne.

Per il momento Toshiba è in grado di realizzare input display di piccole dimensioni, dunque adatti a dispositivi palmari, ma in futuro conta di estendere questa tecnologia anche ai monitor per notebook.

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Pubblicato il
28 mag 2004
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