Un pannolino che cinguetta

Un pannolino che cinguetta

Il bebè va cambiato quando arriva un nuovo tweet di avviso
Il bebè va cambiato quando arriva un nuovo tweet di avviso

Il futuro dei pannolini è su Twitter, almeno secondo Huggies. Se fino ad ora, generazioni e generazioni di genitori si rendevano conto della necessità del cambio dell’infante da alcuni piccoli segni che diventavano con il tempo parte della sensibilità genitoriale (odori, lamenti, mugolii, pianti e gesti involontari), le future mamme e i futuri papà potrebbero affidare i propri istinti alla tecnologia, e nello specifico a Internet e ai social network.
Certi di aver fatto cosa gradita (e di alto ritorno economico), la filiale portoghese della nota azienda di pannolini Huggies ha pensato di progettare e creare TweetPee.

TweetPee

Questo dispositivo-prototipo è in realtà un sensore di umidità a forma di uccellino, da applicare sulla parte anteriore del pannolino. Non appena il sensore avverte una variazione nell’umidità del tessuto sottostante, invia un tweet sugli account dei genitori, avvertendo così mamma e papà che è ora di abbandonare il computer e di accudire l’infante.

Lo stesso alert giunge sullo schermo di un dispositivo iOS dove è installata l’app TweetPee. Così, oltre a essere avvisati quando è necessario cambiare il piccolo, l’app aggiunge delle funzionalità extra, come lo storico dei pannolini utilizzati quotidianamente. Se ciò non dovesse bastare, l’app permette anche di monitorare la scorta di pannolini presente in casa, mostrando il numero di pacchi ancora a disposizione e la durata della scorta in termini di giorni.

Qualora i pannolini cominciassero a scarseggiare, l’app propone al genitore un nuovo acquisto, effettuabile anche online direttamente dallo smartphone, con la semplice pressione di un pulsante.

In questo modo, si sollevano i genitori dall’ansia di avere sempre un bambino asciutto e pulito e allo stesso tempo si lascia la libertà di far sapere a tutti i follower le necessità del proprio bebè, a patto che ci sia qualche follower interessato a questo argomento.

Così, dopo il peluche racconta-storie e il pigiama interattivo , si delega alla tecnologia un’altra attività genitoriale, con una modalità che sembra seguire le mode del momento e le abitudini degli utenti più incalliti dei social network, abituati a mettere in pubblico tutta, ma davvero tutta la propria vita privata.

Per ora TweetPee è solo un prototipo ed è disponibile solo in lingua portoghese, per cui i genitori di tutte le altre nazionalità dovranno accontentarsi di svolgere il proprio ruolo nel modo tradizionale.

(via CNet )

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Pubblicato il 10 mag 2013
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