Web – “Immaginatevi un robot al volante di un’automobile da corsa, sfidando il miglior pilota nell’ultima disputa fra uomo e macchina. Un pilota robot che opporrà i suoi chip di silicio e la sua intelligenza artificiale ai 50 miliardi di neuroni del campione del mondo, ai suoi anni di pratica e alla sua suprema abilità.”
Questo è uno stralcio del messaggio che accoglie i visitatori dell’home page di ” Man-v-Machine “, un progetto il cui obiettivo è quello di sviluppare un robot, chiamato AI-Andi, in grado di battere il campione del mondo di Formula 1 Micheal Schumacher.
La meta è ambiziosa, soprattutto perché portare un robot a guidare più veloce del miglior pilota al mondo di F1 richiederà non soltanto la “potenza bruta”, com’era occorsa a Deep Blue per battere il campione di scacchi Kasparov, ma anche sofisticatissimi algoritmi di intelligenza artificiale in grado di adattarsi alle mutevoli situazioni di gara e ambientali.
Il progetto, nel quale i due fondatori Kerry Spackman e Greg McKeown hanno già investito parecchi soldi, può contare su tecnici che hanno già alle spalle anni di esperienza nel settore dei sistemi per la guida assistita o in quello per i piloti automatici degli aerei. Con questo know-how, il team di Mav-v-Machine conta di poter sfornare la prima versione di AI-Andi nel corso di tre anni, arrivando dunque a sfidare il campione del mondo di F1 del 2003.
Un robot più veloce di Schumi (o chi per lui)? E ‘ alquanto difficile da immaginare e tutto fa pensare che, nonostante i buoni propositi del progetto Man-v-Machine, la strada che porterà a questo traguardo sarà ben più lunga di qualche decina di giri di pista.