Una valigia robot

Una valigia robot

Non serve trainarla, è lei a seguire il proprietario
Non serve trainarla, è lei a seguire il proprietario

Chi viaggia spesso per lavoro o per passione sa che uno degli aspetti negativi dei spostamenti è il doversi sempre portare con sé una valigia. Per quanto i trolley siano ultramoderni e a volte anche ultraleggeri, quando si giunge stanchi a destinazione, dopo ore di aereo, automobile o treno, doverli trainare non è poi così idilliaco. Senza poi contare il rischio che vengano rubati o si perdano perché magari, per avere le mani libere, li si lascia un momento incustoditi. A tutto questo c’è una soluzione e a proporla è il modder Ben Heck insieme all’ingegnere Jesse Robinson. I due hanno pensato di costruire una valigia robotica, capace di seguire il proprietario in modo autonomo, esattamente come fa un cagnolino ben addestrato durante una passeggiata. Il nome della valigia è Doug.

Doug

Doug ha due ruote e un ruotino posteriore usato come stabilizzatore. Al suo interno sono contenuti dei sensori capaci di interfacciarsi con i segnali emessi dai sensori integrati nella cintura del proprietario della valigia. I sensori ping servono al robot-valigia per determinare la distanza che c’è fra essa e il proprietario. Sulla base di questa distanza, il microcontrollore avvia lo spostamento della valigia e quando l’utente si ferma il bagaglio smette di muoversi e si pone in uno stato di attesa.

I sensori possono comunque essere disabilitati all’occorrenza e il bagaglio è dotato di una maniglia in modo da poter passare ad un “controllo manuale” nel caso si stia per salire su un volo o sull’autobus.

Doug ha le dimensioni standard per essere considerato un bagaglio a mano da tutte le compagnie aeree internazionali, per cui in teoria potrebbe essere portato senza problemi in cabina durante i propri voli.

Ma tutto ciò avviene solo in teoria. Infatti, la valigiabot ha tutta una serie di controindicazioni non di poco conto. In primis, il bagaglio si muove ad una velocità massima di 3 km/h. Questo significa che se si è particolarmente di fretta perché si rischia di perdere il volo o il treno, la valigiabot non farà altro che essere ulteriormente di intralcio. Poi, l’elettronica interna, i motori e il pacchetto batteria sicuramente andranno ad occupare del preziosissimo spazio interno, sottraendolo così agli effetti personali da conservare al suo interno. Infine, quale addetto alla sicurezza in aeroporto farà passare voi e la vostra valigia fantascientifica al controllo, soprattutto dopo aver verificato la presenza al suo interno di cavi, batterie e altre diavolerie? Provare per credere!

(via PCWorld.com )

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Pubblicato il
22 mar 2012
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