USA e UK, mutuo spionaggio

USA e UK, mutuo spionaggio

Le autorità tra le due sponde dell'Atlantico lavorano in segreto a una nuova modalità di spionaggio "consensuale", un modo per garantire all'intelligence di un paese di accedere ai server privati ospitati nell'altro
Le autorità tra le due sponde dell'Atlantico lavorano in segreto a una nuova modalità di spionaggio "consensuale", un modo per garantire all'intelligence di un paese di accedere ai server privati ospitati nell'altro

Il Washington Post ha messo le mani su una bozza di accordo fra Stati Uniti e Regno Unito sullo spionaggio in formato “espresso”, un accordo che se ratificato spianerebbe la strada all’accesso libero ai dati dei cittadini britannici (o americani) ospitati e di passaggio sui server dei servizi americani (o britannici), dalle email alle conversazioni in tempo reale.

L’accordo, tutt’ora in via di discussione, riguarderebbe in sostanza un reciproco vantaggio per le intelligence di USA e UK, un modo per evitare prima di tutto agli agenti di Sua Maestà (MI5) le lungaggini burocratiche oggi necessarie a ricevere l’autorizzazione per visionare i dati.

Il nuovo quadro legale ridurrebbe in maniera sensibile il tempo utile per l’accesso alle informazioni, e si andrebbe (sempre nel caso dell’MI5) dai mesi attualmente richiesti a un processo automatico di collaborazione forzata tra le autorità UK e le aziende tecnologiche USA interessate. L’accordo non modificherebbe le salvaguardie dei sistemi legali del due paesi, dicono le fonti informate sui fatti, trattandosi in sostanza di sistemi già “equivalenti” in fatto di protezioni e garanzie in termini di riservatezza.

In realtà le differenze tra Regno Unito e Stati Uniti esistono eccome , visto che in UK un ordine di intercettazione non necessita del mandato del giudice ed è emesso a totale discrezione dal Segretario di Stato per questioni di (presunto) terrorismo e affini.

Un ulteriore ostacolo alla nuova policy è rappresentato dall’attuale scenario politico americano, con entrambe le camere del Congresso controllate dai Repubblicani e una Casa Bianca ostaggio di un partito dichiaratamente ostile. Difficilmente la proposta supererebbe indenne il passaggio della ratifica parlamentare a Capitol Hill.

Alfonso Maruccia

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Pubblicato il
9 feb 2016
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