Si era dichiarato non colpevole , assolutamente estraneo alle accuse di insider trading maturate alla fine del 2009 nelle indagini della Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense. Robert W. Moffat Jr, ormai ex-vicepresidente di IBM, è stato ora condannato da un giudice di New York.
Sei mesi di carcere , da scontare a partire dal prossimo giugno. In aggiunta, una multa pari a 50mila dollari , da pagare alla fine del suo periodo di detenzione. Questa l’ultima decisione del giudice Deborah Batts, che ha inoltre sottolineato come le colpe di Moffat abbiano gli stessi effetti nocivi dei crimini legati a droga e violenza.
Robert Moffat aveva infatti rivelato in gran segreto alcune preziose informazioni circa la sua azienda che avrebbero influenzato il futuro andamento in borsa dei titoli di IBM. Ad approfittarne, Danielle Chiesi – consultant della società New Castle Funds – già in rapporti intimi con l’ex-vicepresidente. Moffat era anche in possesso di altri dettagli finanziari su Lenovo e Advanced Micro Devices (AMD).
Quello scoperto dalla SEC si era tuttavia rivelato uno schema ben più esteso, che ha ora portato alla condanna definitiva di altre 12 persone , sempre per insider trading. Danielle Chiesi si è comunque dichiarata non colpevole, in attesa di essere processata il prossimo gennaio insieme a Raj Rajaratnam, il founder di Galleon Group che aveva ricevuto altre informazioni riservate sull’andamento finanziario di Intel.
Mauro Vecchio
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mi rivolto...
si... mi sto rivoltando nella tomba...- azuni d.(dall'aldilà)azuni d.Bla, bla, bla...
...E in concreto?Salvatore UrasRe: Bla, bla, bla...
ma perché non ti era chiaro?Adesso te lo spiego io in maniera più comprensibile:c'è lo stakeholder brematurato, no? Quello mantiene una posizione top-down soppaltate con il pacchetto telecom del viceprefetto, che se ci pensi bene poi è come cofandina paragonata all'IGF.In altre parole, la governance Azuni riassume in maniera lampante un trend che a Vilnius chiamano l'antani del terzo millennio.Guarda che Mauro Vecchio è uno che ci capisce, lui :DephestioneRe: Bla, bla, bla...
si, ma...con scappellamento a destra!SCF IS EVILRe: Bla, bla, bla...
Lo scappellamento a destra era l'elemento chiave che mi mancava. Ora il quadro è mirabilmente chiaro ed armonioso.Seriamente, ritengo che in questo caso (come in tanti altri) questa Italia abbia poco da dire a livello internazionale, e questo poco sia fumoso ed autocompiacente, come a dire: ma guardaci qua quanto contiamo!Poveri noi...Salvatore Urasquindi
non hanno la più pallida idea di cosa fare.pietroeccezionale!
Brunetta dice "la governance deve basarsi sulla ratifica di prassi e pratiche universalmente riconosciute"...e qual'e la pratica e la prassi universalmente applicata su internet? la condivisione dei dati. Fatta a prescindere, molto spesso, dall'esistenza di arcaiche e inapplicabili leggi sul diritto d'autore. Quindi OTTIMO, ratifichiamo le prassi universalmente riconosciute e mandiamo la RIAA al macero!... troppo ottimismo,eh ? :)bubbaRe: eccezionale!
;-) La best practice: filesharing a manetta, e si fottano, con rispetto parlando, i difensori della legalità (=soldi facili, tanti e senza fatica, in cambio di niente). Paghiamo gli artisti, e mandiamo la distribuzione a zappare!Salvatore Urasscrivi come parli?
Tra i peggiori articoli letti, in quanto ad esposizione ecomprensiblita' dell'argomento, per non parlare del lessico.>Internet non accetterebbe mai>una forma digovernance top-downregolamentazione dall'alto .>Bisognerebbe disegnare un metodo Azuni in un approccio multi-stakeholder.>la strada da seguire da seguire è riunire gli stakeholder :|Difficile impostare una frase coniugando il corrispettivo italianodi "stakeholder" (=coloro che hanno interesse)?>promozione di vari progetti di e-government ==regolamentazione digitalesolitamente applicato alla pubblica amministrazione>la risposta internazionale ai problemi della Internet governance >Internet non accetterebbe una governance top-down >.. bisognerebbe disegnare il metodo Azuni in un approccio multi-stakeholderCi sei o ci fai?il correttoreRe: scrivi come parli?
Ecco! Finalmente qualcuno che nota l'assurdità: rappresentanti dello Stato italiano che non sono in grado di parlare la nostra lingua. Suppongo che non lo siano per mancanza di dimestichezza, ma anche per arroganza: il piacere di far cascare dall'alto la governance top-down e l'approccio multi-stakeholder evidentemente è irrinunciabile. Cretini! (Dico cretini perché l'articolista, se non è uno di loro, non fa altro che riprendere testualmente i contenuti ed il lessico degli "esperti" che scrivono sul sito del ministero.Mi pare che questo linguaggio sia lo specchio perfetto dei tempi: il tecnicismo e l'inglesismo a tutti i costi per mascherare l'incompetenza, la vacuità, ed in generale il fatto che si occupa un posto, conquistato per amicizie o simpatia politica, senza sentirne minimamente la responsabilità.Sono stufo!PS - per lavoro spesso scrivo in inglese: l'inglese mi piace, non mi piacciono, appunto, i cretini.Salvatore UrasRe: scrivi come parli?
> PS - per lavoro spesso scrivo in inglese:> l'inglese mi piace, non mi piacciono, appunto, i> cretini.Sì in effetti per chi non è un informatico come me o sceglie di capire "intuitivamente" o deve vagare per un bel pò tra wiki ed il dizionario in inglese tecnico...Mi domando: i nostri parlamentari che di solito hanno una laurea in giurisprudenza italiana cosa capiscono? (un accidente)Già non ci capiscono "di natura" poichè non sono tecnici, se poi ci si mette a parlare l'inglese un tantino criptico.... e poi ci stupiamo dei risultati! :DMeglio sarebbe se al posto dell'inglese si usassero termini latini. ;)ninjaverdeInternet
Internet non accetterebbe mai alcuna forma di Governance. PUNTOe se ne facciano una ragionepietroGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiPubblicato il 15 set 2010Ti potrebbe interessare