USA, in galera per lo streaming?

USA, in galera per lo streaming?

Un cittadino texano è stato arrestato per aver violato il copyright legato ai principali eventi sportivi statunitensi. Verrà processato in ambito penale, rischiando fino a 5 anni di carcere. Ma lui si professa semplice intermediario
Un cittadino texano è stato arrestato per aver violato il copyright legato ai principali eventi sportivi statunitensi. Verrà processato in ambito penale, rischiando fino a 5 anni di carcere. Ma lui si professa semplice intermediario

Avrebbe trasmesso in streaming i più svariati eventi sportivi statunitensi, dagli incontri della National Football League (NFL) a quelli organizzati dalla World Wrestling Entertainment (WWE). Il 32enne cittadino texano Bryan McCarthy rischia ora di trascorrere i suoi prossimi cinque anni in carcere .

McCarthy è stato infatti arrestato dagli agenti della Homeland Security Investigations (HSI), in collaborazione con i vertici della U.S. Immigration and Customs Enforcement’s (ICE). Attualmente in custodia, il giovane texano verrà così processato per aver violato ripetutamente il copyright a stelle e strisce.

Le indagini di ICE si erano inizialmente concentrate sul sito web Channelsurfing.net , che offriva ai suoi utenti la possibilità di guardare in streaming partite di hockey, basket e football americano. Il servizio era riuscito a guadagnarsi un ottimo seguito, fino a 1,3 milioni di utenti in un solo giorno .

Ma le attività di Channelsurfing.net non erano affatto piaciute alle autorità statunitensi, in particolare i profitti – fino a 90mila dollari , nelle stime – generati da McCarthy dalla vendita di spazi pubblicitari. All’inizio di febbraio il sito veniva così sequestrato dagli agenti di ICE, che non si erano preoccupati di inviare alcuna notifica al suo gestore.

Questa prassi governativa non rappresenta certo una novità. Già un altro sito di streaming legato agli eventi sportivi – l’iberico Rojadirecta – era stato chiuso senza alcun preavviso. Ciò che ora ha stupito gli osservatori è che McCarthy verrà processato in ambito penale per violazione del diritto d’autore .

Le stesse previsioni del famigerato Combating Online Infringement and Counterfeiting Act (COICA) vorrebbero infatti addossare una responsabilità civile sia sul gestore di un sito che sul responsabile della registrazione del dominio. Il gestore di Channelsurfing.net rischia ora fino a 5 anni di prigione.

E Bryan McCarthy ha annunciato battaglia: il suo sito si sarebbe infatti limitato al semplice indexing dei contenuti , poi trasmessi in streaming da piattaforme come Justin.tv . Non sarebbe stato dunque McCarthy a violare in maniera diretta il copyright. Nel frattempo, il sito si è spostato all’indirizzo Channelsurfing.eu .

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
7 mar 2011
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