USA, l'umanoide pompiere

USA, l'umanoide pompiere

Si chiama ASH ed è un robot sviluppato per assistere i marinai in casi di incendio sulle navi. Progettato per deambulare in maniera elastica come un essere umano
Si chiama ASH ed è un robot sviluppato per assistere i marinai in casi di incendio sulle navi. Progettato per deambulare in maniera elastica come un essere umano

Un robot costruito nel rispetto dei principi biologici umani e, per questo, destinato a muoversi in maniera meno rigida, quasi malferma. Può sembrare una contraddizione, ma l’ultima creatura progettata dai ricercatori del Virginia Tech dovrà essere adattabile all’ambiente come un essere umano, dovrà essere autonoma per supportare i marinai a bordo delle navi alle prese con gravi disastri come gli incendi.

Autonomous Shipboard Humanoid (ASH) è stato messo a punto dal team di ricerca guidato da Dennis Hong, con il supporto economico dell’Ufficio per le ricerche navali degli Stati Uniti. Il progetto rientra in un programma più ampio denominato SAFFiR , volto alla realizzazione di veri e propri “pompieri umanoidi” capaci di spegnere le fiamme che possono svilupparsi a bordo di navi e sottomarini .

Per questo motivo, il design del robot doveva replicare più fedelmente possibile la deambulazione del corpo umano . Un umanoide ordinario – come quelli destinati a muoversi per lo più su superfici piane – non sarebbe stato in grado di mantenersi in equilibrio all’interno di uno spazio precario, avventurarsi carponi nei corridoi e muoversi in autonomia su scale e scalette: tutte azioni che vengono compiute a bordo di una nave.

Per permettere una simile abilità, i progettisti hanno inserito delle molle di titanio all’interno delle gambe e glutei, facendoli funzionare come quelli umani: due elementi che conferiscono alla macchina un’andatura piuttosto maldestra . Come ha spiegato il professor Hong, ASH – che rappresenta un’evoluzione del suo predecessore e ballerino del tormentone Gangnam Style CHARLI-2 – non è stato concepito semplicemente per spegnere gli incendi, bensì per salvare le persone in difficoltà quando le condizioni diventano troppo pericolose per i pompieri in carne e ossa.

Cristina Sciannamblo

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Pubblicato il
26 ott 2012
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