USA: nanotech, avanzare coi piedi per terra

USA: nanotech, avanzare coi piedi per terra

In attesa di capire se davvero sia dannoso per la salute, si tenta di studiare comunque una strategia che convinca il pubblico che nanotecnologia è bello
In attesa di capire se davvero sia dannoso per la salute, si tenta di studiare comunque una strategia che convinca il pubblico che nanotecnologia è bello

Nonostante la nanotecnologia si stia diffondendo su larga scala, soprattutto in campo medico, l’argomento non manca di suscitare polemiche e perplessità . A tal proposito le agenzie scientifiche degli Stati Uniti hanno commissionato uno studio per approfondire la materia e fugare ogni dubbio. I risultati sono però stati giudicati insoddisfacenti e hanno evidenziato la necessità di condurre nuovi e più accurati studi per verificare la presenza di rischi per la salute e rilanciare il nanotech agli occhi dei cittadini.

nanodisegni La ricerca, commissionata dal National Research Council ( NRC ) è stato eseguita dalla National Nanotechnology Initiative ( NNI ), programma di ricerca sul nanotech, e giudicata inconcludente poiché non ha fatto luce su eventuali rischi nel breve o lungo periodo per la salute relativi all’impatto di nanosonde e nano-strumenti nella vita quotidiana.

Non solo. Secondo le autorità statunitensi preposte a vagliare il lavoro del programma NNI, non sarebbe stato fissato alcun criterio in grado di stabilire se le nanotecnologie attualmente in uso vengano impiegate nel rispetto della sicurezza dei cittadini.

Il programma attuale presentato da NNI appare incompleto anche dal punto di vista comunicativo: rischi o meno, le autorità statunitensi sembrano decise a puntare comunque sulle nanotecnologie, andandoci magari con i piedi di piombo, ma ben intenzionate a far digerire agli utenti una tecnologia poco conosciuta e quindi facilmente soggetta alla diffidenza . “Il piano attuale si limita solo a catalogare le ricerche effettuate da varie agenzie, governative e non, sui rischi derivanti dal nanotech” dichiara David Eaton, professore di scienze ambientali presso la University of Washington . “Inoltre manca completamente una qualsiasi idea sulla strategia da seguire per guadagnare il consenso dei cittadini”.

Ed è proprio sul consenso che puntano i promotori del nanotech: nonostante i vari rischi più o meno dimostrati, il matrimonio tra essere umano e nanocosi s’ha da fare. Per poter realizzare le potenzialità della nanotecnologia, si dovrà comunque lavorare per ottenere l’approvazione degli utenti.

Ammesso che di rischi concreti si stia parlando, soprattutto per quanto riguarda gli utilizzi a livello chirurgico, è anche vero che altre tecnologie vengono ampiamente utilizzate a dispetto degli avvertimenti: è l’esempio del cellulare, strumento che è da tempo al centro di un’accesa diatriba volta a stabilire se il suo utilizzo sia nocivo o meno. Sebbene una risposta definitiva non sia stata ancora fornita, dati alla mano, il pericolo potenziale dei danni inflitti dai telefonini non ha influito che in maniera minima sulla loro diffusione. Questo è l’obiettivo a lungo termine dei sostenitori dei nanocosi: continuare a tutti i costi cercando di placare il malcontento e, soprattutto, evitare che questa risorsa venga penalizzata dal diffondersi di paure che a loro ragione appaiono insensate.

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Pubblicato il 12 dic 2008
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