USA, netizen certificati

USA, netizen certificati

Un nuovo sito governativo ha fatto luce sui principali obiettivi di un piano nazionale per un'identificazione di massa dei cittadini della rete. Le password non rappresenterebbero più una forma sufficiente di tutela contro i cybercriminali
Un nuovo sito governativo ha fatto luce sui principali obiettivi di un piano nazionale per un'identificazione di massa dei cittadini della rete. Le password non rappresenterebbero più una forma sufficiente di tutela contro i cybercriminali

Un nuovo spazio online , inaugurato di recente dal National Institute of Standards and Technology (NIST) con la benedizione del dipartimento del Commercio statunitense. Un sito in cui sono stati rivelati ulteriori dettagli sull’ ecosistema d’identità sul web pianificato dall’amministrazione Obama per rafforzare la sicurezza e la privacy di milioni di utenti a stelle e strisce .

Gli obiettivi della National Strategy for Trusted Identities in Cyberspace (NSTIC) sembrano ora più chiari, in vista di un sistema che preveda il lancio su larga scala di una sorta di certificato elettronico d’identità in Rete . Gli utenti potrebbero dunque diventare dei cittadini identificati del web, al riparo dai più agguerriti e pericolosi cybercriminali.

Nuovi rischi legati al progresso tecnologico, oltre che ad una sempre maggiore esposizione delle informazioni personali su piattaforme social e nel corso di transazioni online legate allo shopping o alle banche : i principali provider farebbero incetta di questi dati, trasformandoli in potenziali banchetti per i ladri d’identità.

Questa la visione illustrata sulla homepage del nuovo sito governativo, che ha sottolineato come le singole password – spesso ripetute per ciascuno dei servizi online – non rappresentino una tutela sufficiente. L’obiettivo del progetto NSTIC è di affidare al settore privato il compito di gestire le identità del web, in stretta collaborazione con il governo e varie organizzazioni a tutela della privacy .

Il tutto con il coordinamento di un National Program Office (NPO), specifica agenzia del dipartimento del Commercio che avrà il compito di far incontrare le proposte private con gli obiettivi federali. Il segretario Gary Locke aveva già assicurato che l’intero sistema non sarebbe stato controllato dal governo a stelle e strisce .

Mauro Vecchio

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Pubblicato il
14 gen 2011
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