USA, Obama punta alla cybersicurezza

USA, Obama punta alla cybersicurezza

Tra i primi atti ufficiali del nuovo presidente c'è una richiesta di esame per l'intera infrastruttura tecnologica statunitense. Una mossa per rompere col passato, temperandola nella continuità
Tra i primi atti ufficiali del nuovo presidente c'è una richiesta di esame per l'intera infrastruttura tecnologica statunitense. Una mossa per rompere col passato, temperandola nella continuità

Due mesi, sessanta giorni, ecco quanto ha concesso Barack Obama a Melissa Hathaway per fare il punto della situazione sicurezza per quanto attiene al network statunitense: il presidente si era più volte espresso in modo molto critico rispetto alla politica adottata da Bush in questo settore dall’importanza strategica, visto il valore che ha assunto Internet nella vita economica dell’occidente, e dunque ha voluto da subito dare un segnale chiaro di cambiamento.

Per farlo, però, ha scelto un nome rispettato dagli addetti ai lavori e che aveva già operato durante l’amministrazione Bush: un modo, forse, per rendere chiaro a tutti che quello che conta in questo e altri casi non è l’affiliazione politica. Quello che conta in questo caso è saper fare il proprio lavoro, e Melissa Hathaway ha la fama di una donna capace e competente: sarà lei a dunque a ricoprire il ruolo di acting senior director for cyberspace sia in seno alla National Security Council che all’interno dell’ Homeland Security Council . E con i poteri a lei conferiti dovrà fare il punto della situazione.

“Il presidente è convinto che possiamo proteggere le nostre infrastrutture tecnologiche critiche garantendo allo stesso tempo il rispetto delle regole e salvaguardando il diritto alla privacy e le libertà civili” ha precisato John Brennan , collaboratore di Obama che si occupa della lotta al terrorismo. Come dire che neutralità della rete e una più attenta sorveglianza sulle modalità di utilizzo delle intercettazioni , veri e propri punti nodali delle discussioni durante l’amministrazione precedente e soprattutto durante la campagna elettorale, saranno due cavalli di battaglia della nuova presidenza.

“La sicurezza nazionale e la salute economica degli Stati Uniti – ha proseguito Brennan – dipendono dalla sicurezza, dalla stabilità e dalla integrità del nostro cyberspazio nazionale, sia nel settore pubblico che in quello privato”. Dunque è necessario intraprendere dei passi che rafforzino questa infrastruttura, così critica, per garantire tranquillità al paese: basti pensare a cosa accadrebbe alla Borsa o al traffico aereo , o anche più semplicemente al mondo delle imprese grandi e piccole, se improvvisamente non si potesse più fare affidamento su Internet.

Ma è proprio la scelta di Hathaway a suscitare qualche perplessità in tal senso. È stata lei, in questi anni, ad impostare la politica di cybersicurezza della presidenza Bush, e dunque gli addetti ai lavori si chiedono come potrà offrire un giudizio oggettivo e spassionato sul lavoro svolto sinora. L’auspicio di molti era che, piuttosto che a un singolo responsabile, le sue mansioni fossero affidate ad un comitato o allo stesso Homeland Security Council . Allo stato dei fatti, comunque, non resta che attendere che Hathaway concluda il suo esame e consegni il risultato delle sue valutazioni nelle mani del Presidente.

Luca Annunziata

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Pubblicato il 11 feb 2009
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