Utenti Internet in calo?

Utenti Internet in calo?

Uno studio della britannica Virtual Society associato all'ultimo rapporto Cyber Dialogue sembra indicare una tendenza: dove Internet è più diffusa aumentano coloro che non ne vogliono più sapere niente. Decine di milioni gli ex utenti
Uno studio della britannica Virtual Society associato all'ultimo rapporto Cyber Dialogue sembra indicare una tendenza: dove Internet è più diffusa aumentano coloro che non ne vogliono più sapere niente. Decine di milioni gli ex utenti


Roma – Sarà indigestione da new economy o impazienza indotta dalla lentezza di certe connessioni, ma in queste ore stanno alzando una certa polvere due ricerche che sembrano indicare una tendenza “clamorosa”: il calo degli utenti Internet.

L’ultimo studio su cui lavorano quelli di Virtual Society, una società britannica di ricerca finanziata dal British Council, e il rapporto di Cyber Dialogue indicano che, nei paesi in cui Internet è maggiormente diffusa e conosciuta, un numero crescente di individui ritiene di non volerla più utilizzare.

Secondo gli esperti di Virtual Society una parte del processo di “allontanamento” dalla Rete si deve alle grandi promesse di molti colossi della net-economy, promesse però disattese o deludenti per molti. Ne risentono anche coloro che in passato erano stati i più entusiasti sostenitori della Rete. Steve Woolgar, boss dell’azienda di ricerca, usa toni “epocali”: “I giovani usano Internet meno di prima. All’inizio erano pieni di slancio perché volevano andare alla scoperta della Rete. Ormai hanno visto quasi tutto e forse perché hanno visto con occhi nuovi il mondo fisico, hanno deciso di tornare indietro”.

In Gran Bretagna, sostiene Virtual Society, sarebbero già 2 milioni gli ex utenti Internet, individui che hanno conosciuto la Rete e che oggi non hanno più intenzione di utilizzarla.

I dati di Cyber Dialogue, che si riferiscono al paese dove maggiore è la diffusione della Rete, gli Stati Uniti, indicano una tendenza simile e forse più accentuata. Secondo la società di rilevazione, infatti, la crescita degli utenti Internet americani è scesa molto negli ultimi mesi. Non si tratterebbe di un “andamento stagionale” ma delle conseguenze di tre fattori fondamentali.


Il primo sarebbe la persistenza del digital divide, ovvero delle differenze evidenti in molte aree degli USA dove Internet e computer sono a tutt’oggi un lusso a portata di pochi; il secondo risiederebbe nel fatto che un terzo degli adulti americani non ritiene di aver bisogno della Rete e non intende conoscerla; il terzo parte dal dato secondo cui sono moltissimi gli americani che non sentono più di aver bisogno di Internet dopo averla conosciuta.

Secondo Cyber Dialogue, questo ultimo numero è già oggi impressionante: 27,7 milioni di ex utenti. Nel 1997 gli indifferenti alla Rete, dopo averla provata, erano solo 9,4 milioni.

L’azienda di rilevazione sulla scorta di questa tendenza, che potrebbe modificare le previsioni di crescita di moltissime imprese sulla Rete, sostiene che chi opera online deve cambiare i propri modelli di business, deve smettere di basarsi su un numero sempre crescente di utenti e aumentare invece le proprie capacità di relazione con gli utenti attuali.

Ma quello che devono fare le aziende, in questa fase, appare quasi secondario. I due studi, infatti, indicano la possibilità di uno scenario completamente nuovo, che se dovesse essere confermato anche in altri paesi dove Internet si è ormai già affermata da tempo, come in Giappone o in Germania, aprirebbe probabilmente tutta una nuova fase dello sviluppo della Rete.

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Pubblicato il
5 dic 2000
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