Ad oggi solo una missione è stata fatta per Venere, e la sua chiusura risale al 1994: il rover inviato infatti venne disattivato circa 30 anni fa, senza mai tornare a parlare del pianeta, almeno fino ad oggi.
La NASA e l’ESA hanno deciso di programmare 3 nuove missioni che partiranno nei primi anni del 2030. Questo ha spinto i sostenitori legati al pianeta, che da tempo lo studiano e analizzano, a definire questa nuova decade come la decade di Venere.
Venere riceverà tre missioni dal 2030
Jörn Helbert, uno scienziato dell’Agenzia Spaziale Tedesca DLR, ha detto: “Vorrei chiedervi di prenderci un momento per capire quanto sia fantastico essere passati dal “cosa potremmo fare su Venere” al “cosa faremo su Venere”. È un momento incredibile.”
Le tre missioni saranno due della NASA, VERITAS e DAVINCI, e una dell’ESA, EnVision. Tutte e tre serviranno per analizzare il pianeta, e partiranno nei primi anni del 2030. L’obiettivo è quello di rivoluzionare la conoscenza che abbiamo di Venere, studiando il pianeta in ogni dettaglio.
VERITAS partirà attorno al 2027 e servirà a capire cosa c’è sulla superficie di Venere, sotto alle folte nuvole. In questo modo sarà possibile avere dettagli sulla composizione delle rocce, le attività geologiche ma soprattutto la parte interna del pianeta.
Successivamente arriverà DAVINCI, che manderà una sonda nell’area chiamata Alpha Regio: questa zona è stata scelta prendendo gli studi di Margaret Deahn, studente laureata che lavora alla Wesleyan University.
Per EnVision invece, servirà VERITAS: il lancio previsto all’inizio del 2030 avrà un dispositivo che andrà a rendersi complementare del Venus Emissivity Mapper di VERITAS, così da poter completare le analisi della materia e capire anche se ci sono presene di eventuali flussi di lava, cosa che spiegherebbe la densità rocciosa e le nuvole che coprono completamente il pianeta Venere. Martha Gilmore, planetary geologist alla Wesleyan University, ha definito questa come l’opportunità di fare un grande passo in avanti verso questo Pianeta, ad oggi messo in secondo piano in confronto all’inflazionato Marte.