Dopo una fase di beta testing brevissima, durata una manciata di settimane, Sun ha reso disponibile la versione 3.0 finale del proprio software di virtualizzazione open source VirtualBox .
Se la più importante novità della versione 2.0 è stata l’introduzione del supporto ai sistemi operativi guest a 64 bit, tra i quali Windows Vista x64, tra le principali novità di VirtualBox 3.0 c’è il supporto sperimentale alle librerie grafiche Direct3D 8/9 e OpenGL 2.0: mentre le prime possono essere utilizzate solo sui guest Windows, le seconde funzionano anche su Linux e Solaris.
Non meno importante, soprattutto in ambito aziendale, è il supporto al symmetric multiprocessing (SMP) lato guest, che permette di gestire fino a un massimo di 32 CPU virtuali. L’SMP richiede CPU fisiche a 64 bit capaci di supportare le tecnologie Intel VT o AMD-V.
La memoria massima allocabile per singolo guest rimane limitata a 16 GB, una quantità che rende VirtualBox ancora poco adatto per creare singole partizioni guest su server multi-socket. Secondo The Register , nel prossimo futuro questo limite sarà probabilmente portato a 64 o 256 GB, allineando VirtualBox alle soluzioni di virtualizzazione di classe enterprise. Sempre che qualcuno sia realmente interessato a utilizzare VirtualBox, e il suo hypervisor Type 2 , in tali ambiti. Peraltro sia Sun che la sua futura proprietaria, Oracle, dispongono già di soluzioni di virtualizzazione server basate su Xen.
Maggiori dettagli sulle migliorie e i cambiamenti che sono stati apportati a VirtualBox 3.0 si trovano nel relativo changelog . Il software può essere scaricato da qui per Windows, Mac OS X, Linux e Solaris, mentre qui è disponibile il corposo manuale utente in PDF.
Il codice di VirtualBox è rilasciato sotto la licenza GPL2, mentre i binari sotto la VirtualBox Personal Use and Evaluation License ( PUEL ).