Vodafone: Numero Fisso legittimo, ma congelato

Vodafone: Numero Fisso legittimo, ma congelato

Il Tribunale di Roma blocca la commercializzazione dell'offerta perché promette un servizio che non può essere offerto in quanto non ancora regolamentato: l'agognata portabilità fisso-mobile
Il Tribunale di Roma blocca la commercializzazione dell'offerta perché promette un servizio che non può essere offerto in quanto non ancora regolamentato: l'agognata portabilità fisso-mobile

Roma – Nella stagione climaticamente più fredda, ma commercialmente più calda, viene costretta a rimanere in freezer Vodafone Numero Fisso , l’offerta che l’operatore mobile ha lanciato in prevendita dalla fine di ottobre. Il Tribunale di Roma l’ha riconosciuta legittima, ma non ancora proponibile a causa dell’attuale impossibilità di attuare la portabilità del numero fisso.

L’offerta prometteva agli utenti dell’operatore la possibilità di ottenere un numero telefonico geografico abbinato alla propria utenza mobile, offrendo agli utenti di rete fissa Telecom Italia il servizio di portabilità del numero , per consentire loro di rispondere dal proprio telefonino anche alle telefonate dirette al numero “domestico”. Una possibilità su cui Telecom ha sollevato un problema di legittimità, sospendendo con Vodafone la negoziazione dell’apertura dell’interconnessione tra le due reti. Vodafone riferisce, peraltro, che in merito alla questione l’ Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha ribadito all’incumbent l’obbligo, previsto dal Codice delle Comunicazioni, di garantire l’interconnessione sino ad oggi negata.

Dal Tribunale di Roma arriva ora il riconoscimento della legittimità dell’offerta, ma con una precisazione sostanziale: l’offerta è legittima “laddove prospetta – si legge nella sentenza – l’uso di numerazione geografica su reti mobili con tecnologia radio GSM/UMTS, modalità d’offerta del servizio che non risulta allo stato vietata espressamente”. Vodafone Numero fisso non manca dunque dei presupposti di liceità, ma la sua presentazione risulta ingannevole “laddove garantisce all’utente la portabilità del numero della rete fissa Telecom sulla rete mobile Vodafone”: il sistema regolamentare attuale ancora non prevede “la conservazione del numero telefonico nel passaggio tra reti fissa e mobile”.

“Non sussiste un obbligo per l’operatore Telecom Italia – specifica l’ordinanza del Tribunale firmata da Giulia Iofrida – di assicurare la portabilità dei numeri geografici assegnati alla concorrente Vodafone operatore di rete mobile in quanto è regolamentata esclusivamente la service provider portability e non anche la service portability, quale quella del numero tra servizi di rete fissa e di rete mobile”.

In altre parole, la portabilità tra numero fisso e numero mobile non è stata ancora regolamentata: su tale aspetto, come ha riferito Reuters la scorsa settimana, è il ministero delle Comunicazioni, secondo l’Agcom, che si deve pronunciare . Ed è per questo motivo che il Tribunale di Roma ha vietato a Vodafone di vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso. Come diretta conseguenza, gli spot pubblicitari dell’offerta – che citano la portabilità fisso-mobile – non potranno essere ulteriormente trasmessi. Vodafone dichiara peraltro di aver già provveduto alla loro rimozione, sostituendoli con la campagna pubblicitaria natalizia.
Sulla questione sono intervenute – a vario titolo e con opinioni persino contrastanti – le associazioni di difesa dei consumatori. Secondo il Movimento Difesa del Cittadino , soddisfatto per la sentenza del Tribunale ordinario di Roma, si conferma “la grave situazione esistente nel mercato pubblicitario delle telecomunicazioni dove vengono proposte offerte e promozioni che a questo punto si palesano oltre che ingannevoli anche in contrasto con il Codice civile e le leggi sulla concorrenza. Nel settore delle TLC non è la prima volta, infatti, che la concorrenza sempre più spietata tra operatori va a scapito della trasparenza e a danno degli utenti”.

Codacons si pone a metà strada tra i due contendenti, dichiarando che “tra Telecom che blocca davanti ai giudici un’offerta commerciale Vodafone, e Vodafone che avrebbe dovuto accertare prima la piena validità della promozione, a rimetterci sono sempre gli utenti”.

L’associazione non entra nel merito della decisione del Tribunale, ma invita “coloro che hanno aderito all’offerta” a rivolgersi al Giudice di Pace per presentare una richiesta di risarcimento danni. “Sarà poi il Giudice – spiega l’associazione – a decidere chi dovrà risarcire l’utente, se Telecom o Vodafone”.

Di ben altro avviso è invece Altroconsumo , che non plaude alla decisione del Tribunale di Roma.

“A nostro avviso – spiega l’Associazione – l’iniziativa di Vodafone potrebbe aprire una nuova ed interessante prospettiva nelle dinamiche concorrenziali del mercato della telefonia fissa che, come già più volte evidenziato, appare ancora ampiamente soggiogato dall’ex monopolista. In tal senso i benefici per i consumatori potrebbero essere consistenti”.

A questo punto Altroconsumo auspica l’introduzione di un provvedimento regolatorio “senza ulteriore indugio, ai sensi dell’art. 40 del Codice delle Comunicazioni, affinchè la negoziazione finalizzata alla conclusione del necessario contratto di interconnessione tra Telecom e Vodafone si sblocchi al più presto”.

Dario Bonacina

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Pubblicato il
30 nov 2006
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