WhatsApp: nuova etichetta per la crittografia degli stati

WhatsApp: nuova etichetta per la crittografia degli stati

L'ultima beta di WhatsApp per Android aggiunge un'etichetta visiva che segnala la crittografia end-to-end negli aggiornamenti di stato.
WhatsApp: nuova etichetta per la crittografia degli stati
L'ultima beta di WhatsApp per Android aggiunge un'etichetta visiva che segnala la crittografia end-to-end negli aggiornamenti di stato.

Con la nuova version beta 2.25.12.10 rilasciata da WhatsApp per Android nelle scorse ore è stata introdotta una piccola modifica relativa alla privacy e alla sicurezza dei dati degli utenti. È stata infatti aggiunta di un’etichetta visiva che segnala la crittografia end-to-end negli aggiornamenti di stato.

WhatsApp: etichetta per la crittografia end-to-end negli aggiornamenti di stato

L’obiettivo è quello di rendere più evidente agli utenti che oltre a messaggi e chiamate anche gli aggiornamenti di stato sono protetti con il medesimo standard di sicurezza elevato che viene garantito dal protocollo Signal.

Questo livello di protezione garantisce che nessuno, nemmeno WhatsApp, la sua società madre Meta o terze parti, possa leggere, intercettare o accedere ai contenuti condivisi negli aggiornamenti di stato.

La nuova etichetta è visibile nella parte alta dello schermo, immediatamente sotto il nome del contatto, nel momento in cui viene visualizzato uno stato.

Questo nuovo indicatore visivo può altresì svolgere un ruolo importante nell’affrontare le preoccupazioni degli utenti o le idee sbagliate persistenti su quali tipi di contenuti siano protetti su WhatsApp. Mostrando in modo prominente questa etichetta, WhatsApp dimostra un impegno per la trasparenza e adotta un approccio proattivo nel comunicare chiaramente le sue pratiche di crittografia end-to-end agli utenti. L’etichetta può pertanto venire considerata pure come uno strumento educativo.

È importante chiarire che l’assenza dell’etichetta nelle versioni precedenti di WhatsApp non implica che gli aggiornamenti di stato non fossero protetti, in quanto lo sono dal primo giorno in cui la funzione è stata implementata, assicurando che la privacy degli utenti sia sempre stata una priorità.

Fonte: WABETAInfo
Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
16 apr 2025
Link copiato negli appunti