Tra strumenti di navigazione sul web e sistemi operativi, la guerra dei giganti IT alla conquista del mercato globale su dispositivi desktop e mobile. Alla fine dello scorso settembre, i dati raccolti dalla società d’analisi Net Applications hanno registrato un significativo rallentamento nel tasso di penetrazione dell’ultimo OS di Microsoft Windows 8, con una percentuale di poco superiore agli 8 punti – più del doppio rispetto a Vista – a fronte di un 46,6 per cento per Windows 7 , il cui utilizzo è addirittura cresciuto di quasi 1 punto dai circa 2,2 persi dalla quota di XP.
Sul mercato dei browser, la quota detenuta da Internet Explorer supera di poco il 50 per cento, seguita da quelle di Firefox (16,5 per cento) e Chrome (14,6 per cento). L’azienda di Redmond ha assistito alla caduta di IE6 (al di sotto del 5 per cento) , e potrà gridare di gioia per il primato di IE8 (21 per cento) e, con qualche punto percentuale in meno, di IE10 (19,43 per cento). In generale, le rilevazioni di Net Applications hanno mostrato una crescita nella penetrazione globale del browser di BigM allo scorso settembre.
Le cattive notizie arrivano dai risultati relativi alla diffusione su dispositivi mobile: la versione di IE per Windows Phone può contare su un tasso di diffusione dell’1,9 per cento, mentre il primato spetta a Safari (iOS) con una quota del 54 per cento circa . Al secondo posto c’è il browser Android con il 22,8 per cento del mercato.
Mentre il browser di Redmond affronta una vulnerabilità critica – non è chiaro quando verrà distribuita una patch per la falla zero day che ha compromesso alcune agenzie governative giapponesi dopo il rilascio online del codice d’attacco – Microsoft si gode il primato sul mercato combinato (desktop e mobile) della navigazione sul web, con una fetta complessiva del 57,2 per cento secondo i dati di Net Applications .
Mauro Vecchio
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Due pesi e due misure.
Ancora una volta il legislatore adotta la consueta pratica del "due pesi e due misure".Nel caso in questione, viene rispettato il sacrosanto principio che la responsabilita' e' personale, e il corpo del reato e' il contenuto e non il contenitore.Infatti la legge punisce chi scatta e chi pubblica le foto.NESSUN PROVVEDIMENTO COINVOLGE I SITI, compresi quelli specializzati in XXXXXrevenge.Perche' invece per una cosa del tutto analoga, ma infinitamente meno grave, come la condivisione di canzonette in bassa qualita' (MP3) violando il copyright, la mannaia della giustizia si abbatte inesorabile contro i siti e non contro chi ha materialmente registrato e condiviso?panda rossaRe: Due pesi e due misure.
- Scritto da: panda rossa> Perche' invece per una cosa del tutto analoga, ma> infinitamente meno grave, come la condivisione di> canzonette in bassa qualita' (MP3) violando il> copyright, la mannaia della giustizia si abbatte> inesorabile contro i siti e non contro chi ha> materialmente registrato e> condiviso?Chi te l'ha detto che non mettono al gabbio quelli che hanno registrato e condiviso? Fa notizia la chiusura di un sito, e lo fa ancora di più quando è molto grande e ospita anche contenuti legittimi.... ma se si può si fa anche con gli uploader. Ieri hanno chiuso Silk road. La notizia e i titoli parlavano di quello, non del proprietario fondatore, un tal Ross William Ulbricht.tucumcariRe: Due pesi e due misure.
- Scritto da: tucumcari> Ieri hanno chiuso Silk road. La notizia e i> titoli parlavano di quello, non del proprietario> fondatore, un tal Ross William> Ulbricht.il silenzio di PI su notizie bomba come queste è assordante (o forse è solo lentezza)lentezzaRe: Due pesi e due misure.
- Scritto da: lentezza> - Scritto da: tucumcari> > Ieri hanno chiuso Silk road. La notizia e i> > titoli parlavano di quello, non del> proprietario> > fondatore, un tal Ross William> > Ulbricht.> > il silenzio di PI su notizie bomba come queste è> assordante (o forse è solo> lentezza)La mettono stasera, quando tutti hanno giá commentato su altri siti, o magari sulle testate generaliste. A Punto Informatico hanno uno spiccato senso degli affari.tucumcariRe: Due pesi e due misure.
- Scritto da: tucumcari> - Scritto da: panda rossa> Ieri hanno chiuso Silk road. La notizia e i> titoli parlavano di quello, non del proprietario> fondatore, un tal Ross William Ulbricht.COSA ??? Mi crolla un mito :OkraneRe: Due pesi e due misure.
- Scritto da: tucumcari> - Scritto da: panda rossa> > Perche' invece per una cosa del tutto> analoga,> ma> > infinitamente meno grave, come la> condivisione> di> > canzonette in bassa qualita' (MP3) violando> il> > copyright, la mannaia della giustizia si> abbatte> > inesorabile contro i siti e non contro chi ha> > materialmente registrato e> > condiviso?> Chi te l'ha detto che non mettono al gabbio> quelli che hanno registrato e condiviso? Parlavo dei siti, non dei condivisori.La mia perplessita' sta nel fatto che nel caso della XXXXX-revenge, i siti non sono interessati.> Fa> notizia la chiusura di un sito, e lo fa ancora di> più quando è molto grande e ospita anche> contenuti legittimi.... ma se si può si fa anche> con gli uploader.Il concetto e' che l'uploadere e' responsabile sempre.Il sito invece non dovrebbe esserlo mai. > Ieri hanno chiuso Silk road. La notizia e i> titoli parlavano di quello, non del proprietario> fondatore, un tal Ross William> Ulbricht.Quando chiudi un sito, si chiama CENSURA.Se la giustizia funzionasse, dovremmo avere siti vuoti, non siti chiusi.panda rossaRe: Due pesi e due misure.
- Scritto da: panda rossa> > Chi te l'ha detto che non mettono al gabbio> > quelli che hanno registrato e condiviso? > > Parlavo dei siti, non dei condivisori.> La mia perplessita' sta nel fatto che nel caso> della XXXXX-revenge, i siti non sono> interessati.Io non sono per niente sicuro che i non tocheranno anche i siti, la legge è ancora tutta da scoprire. :-)Siccome su foto del genere con bellezze improbabili e soggetti sbiaditi di mercato non ce n'è, magari hanno pensato che il sito si chiude da solo una volta punito il colpevole. Ingenui... c'è una nicchia anche per questo! (rotfl)tucumcariRe: Due pesi e due misure.
- Scritto da: panda rossa> Ancora una volta il legislatore adotta la> consueta pratica del "due pesi e due> misure".> > Nel caso in questione, viene rispettato il> sacrosanto principio che la responsabilita' e'> personale, e il corpo del reato e' il contenuto e> non il> contenitore.> > Infatti la legge punisce chi scatta e chi> pubblica le> foto.> > NESSUN PROVVEDIMENTO COINVOLGE I SITI, compresi> quelli specializzati in> XXXXXrevenge.> > Perche' invece per una cosa del tutto analoga, ma> infinitamente meno grave, come la condivisione di> canzonette in bassa qualita' (MP3) violando il> copyright, la mannaia della giustizia si abbatte> inesorabile contro i siti e non contro chi ha> materialmente registrato e> condiviso?direi che la questione ha una differenza sostanziale: una foto scattata privatamente si suppone che debba rimanere privata, un disco invece viene creato per diffondersi.Risalire a chi ha materialmente condiviso una foto è piuttosto semplice: la tipa denuncia "me l'ha scattata il mio ex" e, indipendentemente dal fatto che sia stato lui o qualcun'altro a condividerla, è responsabilità sua l'incuria nel conservarla, quindi è inevitabilmente colpevole.Riguardo gli mp3 e gli autoscatti "rubati", invece, si può solo risalire ad un nome utente o ad un indirizzo IP che, con tutta probabilità, potrà corrispondere solamente all'ultimo anello di una catena di condivisioni.Riguardo i siti invece non mi pare giusto che ci debba essere una responsabilità, perché per loro non c'é modo di distinguere tra una foto amatoriale condivisa consensualmente od uno scatto rubato, esattamente come per i link che vengono condivisi sui siti torrent.-----------------------------------------------------------Modificato dall' autore il 03 ottobre 2013 10.42----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Modificato dall' autore il 03 ottobre 2013 10.42-----------------------------------------------------------il solito bene informatoRe: Due pesi e due misure.
- Scritto da: il solito bene informato> > direi che la questione ha una differenza> sostanziale: una foto scattata privatamente si> suppone che debba rimanere privata, un disco> invece viene creato per> diffondersi.Differenza ininfluente.Il dato di fatto e' che c'e' un contenuto che viene diffuso e un titolare del contenuto che si ritiene danneggiato da questa diffusione.> Risalire a chi ha materialmente condiviso una> foto è piuttosto semplice: la tipa denuncia "me> l'ha scattata il mio ex" e, indipendentemente dal> fatto che sia stato lui o qualcun'altro a> condividerla, è responsabilità sua l'incuria nel> conservarla, quindi è inevitabilmente> colpevole.All'ex hanno rubato il computer o il cellulare in cui c'era la foto.Non l'ha diffusa lui, l'avra' diffusa il ladro.Esattamente come nel caso dell'mp3 con watermark personalizzato.> Riguardo gli mp3 e gli autoscatti "rubati",> invece, si può solo risalire ad un nome utente o> ad un indirizzo IP che, con tutta probabilità,> potrà corrispondere solamente all'ultimo anello> di una catena di condivisioni.E' previsto che ci si possa anche arrendere all'ineluttabile.> Riguardo i siti invece non mi pare giusto che ci> debba essere una responsabilità, perché per loro> non c'é modo di distinguere tra una foto> amatoriale condivisa consensualmente od uno> scatto rubato, esattamente come per i link che> vengono condivisi sui siti> torrent.Esatto.Solo che in un caso i siti vengono perseguiti, nell'altro no, nonostante sia chiaro ed evidente per tutti che un sito non puo' e non deve entrare nel merito di un qualsiasi contenuto.panda rossaRe: Due pesi e due misure.
- Scritto da: panda rossa> - Scritto da: il solito bene informato> > > > > direi che la questione ha una differenza> > sostanziale: una foto scattata privatamente> si> > suppone che debba rimanere privata, un disco> > invece viene creato per> > diffondersi.> > Differenza ininfluente.> Il dato di fatto e' che c'e' un contenuto che> viene diffuso e un titolare del contenuto che si> ritiene danneggiato da questa> diffusione.tra il ritenersi danneggiato e l'essere effettivamente danneggiato ce ne passa!La diffusione di un'opera, anche attraverso canali non autorizzati, comunque ne contribuisce alla popolarità ed il guadagno per l'artista (se è capace) c'é, anche se magari non immediato e non direttamente (se è iscritto alla SIAE, poi...)> > Risalire a chi ha materialmente condiviso una> > foto è piuttosto semplice: la tipa denuncia> "me> > l'ha scattata il mio ex" e,> indipendentemente> dal> > fatto che sia stato lui o qualcun'altro a> > condividerla, è responsabilità sua l'incuria> nel> > conservarla, quindi è inevitabilmente> > colpevole.> > All'ex hanno rubato il computer o il cellulare in> cui c'era la> foto.> Non l'ha diffusa lui, l'avra' diffusa il ladro.da ciò si evince che il proprietario del cellulare/computer contenente dati sensibili non ha adeguatamente protetto l'acXXXXX alla memoria: ad un comune ladro poco interessa cosa contengono un computer o un cellulare, l'importante è poterlo smerciare o utilizzare a sua volta, quindi, invece di sbattersi a crackare il sistema di protezione, preferirà formattarloSe il proprietario avrà sporto denuncia probabilmente potrà discolparsi(almeno dall'esser stato l'autore effettivo della condivisione). E' vero che è difficile che qualcuno sporga denuncia in caso di furto o perdita di un computer o di un cellulare, ma se c'é la possibilità che qualcuno commetta reati con i dati sensibili contenuti in memoria, dovrebbe premurarsi di farlo.Hai mai portato un cellulare o un computer all'ecocentro? per ogni dispositivo dotato di memoria ti fanno firmare un documento che libera da ogni responsabilità l'ecocentro stesso per tutti i dati contenuti.il solito bene informatoma serviva una legge apposta?
questo tipo di azioni non ricadono già nel reato di diffamazione?tucumcariRe: ma serviva una legge apposta?
- Scritto da: tucumcari> questo tipo di azioni non ricadono già nel reato> di> diffamazione?Se la foto non e' ritoccata, non c'e' mica diffamazione.La foto rappresenta la realta'.panda rossaRe: ma serviva una legge apposta?
- Scritto da: panda rossa> Se la foto non e' ritoccata, non c'e' mica> diffamazione.http://it.wikipedia.org/wiki/DiffamazioneAnche riportando il vero si può fare diffamazione.> La foto rappresenta la realta'.E' irrilevante, violare l'intimità è punibileanonimoRe: ma serviva una legge apposta?
- Scritto da: anonimo> - Scritto da: panda rossa> > Se la foto non e' ritoccata, non c'e' mica> > diffamazione.> http://it.wikipedia.org/wiki/Diffamazione> Anche riportando il vero si può fare diffamazione.Si, ma non e' questo il caso.Una foto non esprime giudizi.> > La foto rappresenta la realta'.> E' irrilevante, violare l'intimità è punibilePunibile si, ma non per diffamazione.panda rossaRe: ma serviva una legge apposta?
- Scritto da: panda rossa> - Scritto da: tucumcari> > questo tipo di azioni non ricadono già nel> reato> > di> > diffamazione?> > Se la foto non e' ritoccata, non c'e' mica> diffamazione.> La foto rappresenta la realta'.confondi il reato di diffamazione con il reato di calunniatucumcariRe: ma serviva una legge apposta?
- Scritto da: tucumcari> - Scritto da: panda rossa> > - Scritto da: tucumcari> > > questo tipo di azioni non ricadono già> nel> > reato> > > di> > > diffamazione?> > > > Se la foto non e' ritoccata, non c'e' mica> > diffamazione.> > La foto rappresenta la realta'.> > confondi il reato di diffamazione con il reato di> calunniaSpiega la differenza.E spiega perche' una foto dovrebbe rientrare in uno dei due.panda rossaRe: ma serviva una legge apposta?
- Scritto da: tucumcari> questo tipo di azioni non ricadono già nel reato> di> diffamazione?pure l'uccisione di donne ricade in quello di omicidio, eppure vogliono il reato di femminicidio (rotfl)collioneRe: ma serviva una legge apposta?
p.s. ovviamente dopo si sveglieranno pure i gay e chiederanno il reato di gaycidio!!!collioneRe: ma serviva una legge apposta?
- Scritto da: collione> p.s. ovviamente dopo si sveglieranno pure i gay e> chiederanno il reato di> gaycidio!!!E la cosa tristissima in tutta la vicenda non è nemmeno che verrà partorita una legge probabilmente dannosa, o comunque inutile: di esempi del genere in Italia ce ne sono tanti, pazienza, è il risultato di enunciare i buoni propositi sotto forma di legislazione, in genere "legislazzione d'emergenza".La cosa tristissima è che il fenomeno non è affatto un'emergenza, non ci sono più omicidi di donne rispetto a qualche anno fa. E dimostra che basta lanciare una moda al momento giusto, e si rivolta la struttura della giustizia come un guanto.Mario ZelinottiGrazie, il tuo commento è in fase di approvazioneGrazie, il tuo commento è stato pubblicatoCommento non inviatoGrazie per esserti iscritto alla nostra newsletterOops, la registrazione alla newsletter non è andata a buon fine. Riprova.Leggi gli altri commentiMauro Vecchio 03 10 2013
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